COMMENTO AL MIO ARTICOLO "XANAX, CLOZAPINA, ABILIFY, DEPAKIN CRONO E LAMICTAL E NESSUNA GUARIGIONE"
Posso confermare che, dopo quasi 5 anni di assunzione di xanax, erano più i momenti in cui stavo male che quelli in cui stavo bene. Mi spiego meglio.
L'alprazolam, principio attivo dello xanax, è un ottimo ansiolitico e sonnifero, ma, ha il forte svantaggio di avere una brevissima "emivita", in parole povere, il suo effetto è molto breve nel sangue e quindi a livello cerebrale; ne consegue che si è costretti a ripetute assunzioni durante il giorno per mantenere uno stato costante di "non ansia".
A questo punto, la "disintossicazione" dallo xanax dovrebbe avvenire passando a un ansiolitico magari meno potente ma che ti consenta una sola assunzione al dì. Ve ne sono svariati, basta chiedere al medico o al farmacista. Una volta stabilizzatosi con il "nuovo" ansiolitico, si potrebbe cominciare una riduzione lenta e progressiva, non inferiore a 8-10 mesi. Se alla fine dello scalaggio i sintomi ansiogeni ricompaiono, le cose sono due: o si è innestata una "dipendenza", il che avviene nel 60-70% dei casi in generale, o, la sintomatologia ansioso-depressiva non è passta ancora, ma ahimè perdura. Questo è un problema delicato, e di non facile individuazione perchè la non guarigione è quasi simile ai sintomi di astinenza. Io sto cercando ancora di eliminare del tutto l'ansiolitco, e, sono arrivato a mezza pasticca di Delorazepam da 2mg. ogni 2-3 gg. massimo. Il cammino è ancora lungo ma vorrei farcela davvero.
Gianni
RISPOSTA
Ciao Gianni,
posso dirti una cosa? Mi sembri esattamente "TG2 Salute".
E questo non per criticarti, ma per farti capire che lavaggio del cervello ti hanno fatto.
Ti rendi conto che hai scritto che il principio attivo dello Xanax è "un ottimo ansiolitico e sonnifero"?
Mi spieghi che cosa di buono possa esserci in una sostanza capace di ottundere, mascherare, addormentare il cervello di un essere umano?
Io non ci vedo proprio nulla di buono, e il vortice in cui ora tu sei ne è la piena conferma.
Sei tecnicamente perfetto, e concordo quindi sulla brevissima "emivita" dello Xanax, e quindi il bisogno di una sua ripetuta assunzione durante la giornata.
Ma sono in completo disaccordo con tutto il resto.
Scalare lo Xanax è per molti un'impresa epocale, con sintomi da dismissione di una potenza inimmaginabile.
Non mi interessano i pochi casi in cui si riesca a scalarlo senza problemi, come non fa testo il vecchietto che vive fino a 120 anni fumando dalla mattina alla sera.
L'eccezione conferma la regola, e il dato generale è che scalare lo Xanax sia infernale.
Sbagli assolutamente anche minimamente pensando che lo Xanax, e gli psicofarmaci in generale, possano guarire.
Sono sintomatici, quando va bene. Capire questo concetto significa finalmente, una volta per tutte, smontare il mito che questi farmaci possano guarire.
Il consiglio che posso dare a te e a tutti è che il corpo va aiutato nello scalaggio, che deve avvenire in maniera lenta.
Non sono sempre daccordo sul passare da un farmaco a un altro, anche se di emivita più lunga.
Mi sembra la stessa cosa che viene fatta dall'eroina al metadone.
Basta incatenarsi da una sostanza all'altra.
Si scala lentamente e nel contempo si inonda il corpo di sostanze che esso stesso necessita disperatamente per disintossicarsi.
Dieta vegana, crudista al massimo, ma con grande grande cautela e attenzione, senza esagerare, andando per gradi, per non dover passare attraverso una crisi eliminativa troppo forte da sopportare.
Investigare su se stessi a 360 gradi: via glutine e caseina, che sono i più grandi allergeni presenti nella nostra alimentazione.
Massimizzare l'apporto di acqua biologica della frutta e mai, dico mai tentare un digiuno terapeutico quando si è ancora sotto farmaci.
Investigare sulla presenza di metalli pesanti attraverso un test del capello e prevedere la rimozione, ove presenti, di amalgame al mercurio in bocca.
Investigare sulla presenza di denti devitalizzati, che sono come la peste per il corpo essendo denti morti con all'interno una carica batterica enorme.
Investigare su altri farmaci che si stanno prendendo: farmaci contro la caduta dei capelli e contro l'acne cistica hanno come effetti collaterali depressioni che possono raggiungere i pensieri suicidiari.
Investigate, investigate, investigate su voi stessi.
Il corpo è nato per funzionare bene, non per vivere in un perenne stato di ansia/depressione.
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