ALCUNE LO FANNO PER REALI BISOGNI ECONOMICI, SPINTE DALLE MADRI STESSE. ALTRE PER SEMPLICI CAPRICCI MATERIALI ESSENDO GIA’ BENESTANTI. IL MODELLO LANCIATO DALLE ESCORT DI ALTO BORGO POTREBBE INFLUENZARE NON POCO LE NUOVE GENERAZIONI
Qualcuno potrebbe obiettare: è sempre colpa di Berlusconi, anche per questa assurda vicenda di cronaca?! La risposta è forse, potrebbe. Perché il messaggio distorto che arriva alle adolescenti da casi come i festini di Arcore o di qualsivoglia villa del milionario di turno, nei quali giovani ragazze vengono ingaggiate per allietare le serate dei Paperoni, assumendo posizioni economiche facoltose grazie a veri e propri stipendi e oggetti di lusso, può portare ai casi come quelli di Milano o Roma. Ragazze divenute merci di nuovi schiavisti, talvolta neppure per soldi ma per oggetti di moda. In alcune intercettazioni erano le madri stesse che le spingevano a farlo. E alle due grandi città si è aggiunta anche l’Aquila. Ma i casi potrebbero riguardare varie parti d’Italia.
“LE RAGAZZE DOCCIA DI MILANO”- Sono otto finora le ragazzine che, secondo l’equipe del professor Luca Bernardo, direttore del reparto di pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, si prostituiscono a scuola, a Milano, segnala il Corsera, ma il fenomeno probabilmente è molto più esteso.
I coetanei le chiamano “ragazze doccia” perché fanno sesso quotidianamente: sono adolescenti, quasi sempre già benestanti, che si prostituiscono a scuola, non per soldi ma per beni materiali. Gli istituti frequentati sono prevalentemente privati. Nelle prime ore, domanda e offerta vengono contrattate sui telefonini, poi si passa in bagno dove le ragazze accettano anche piu’ di un cliente a testa, a seconda di quanto possono offrire i loro coetanei. Secondo il professor Bernardo alcuni ragazzi farebbero già da procacciatori di clienti e il timore é che nel giro stiano entrando anche dei clienti adulti.
A ROMA - I clienti delle due baby squillo dei Parioli saranno sentiti dagli inquirenti della Procura della Capitale. I magistrati vogliono accertare se qualcuno di quelli citati dalle ragazze nel corso degli interrogatori si è reso conto o meno del fatto che le due giovani erano minorenni.
Intanto è fissata per domani l’udienza del tribunale del riesame per l’esame della legittimità delle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti dei tre indagati, tra cui la madre di una delle lucciole. Nei confronti di chi è sotto accusa il pm valuterà presto se chiedere il processo con il rito immediato.
Sono cinque gli arrestati per il giro di prostitute minorenni che esercitavano nell’appartamento dei Parioli. In carcere è finita anche la mamma di una delle ragazzine, che la invogliava a prostituirsi.
Tutto ruota attorno a due adolescenti di 14 e 15, prostituite dall’uomo che parla nel corso di una telefonata intercettata.
SI RISCHIANO CASI ANCHE ALL’AQUILA- La Procura della Repubblica dell’ Aquila ha avviato un’inchiesta sull’allarme prostituzione minorile all’Aquila lanciato ieri dal vescovo ausiliare del capoluogo abruzzese, monsignor Giovanni D’Ercole. Il vescovo ha riferito di essere stato informato da un medico dell’ ospedale dell’Aquila sul fatto che ci sono baby prostitute, anche con meno di 14 anni, che vendono il proprio corpo per una ricarica telefonica. D’Ercole ha mantenuto il più stretto riserbo sul nome del medico e sulle modalità con cui si è imbattuto in questi gravissimi casi.
Ora d’Ercole e il medico saranno ascoltati dai magistrati, probabilmente come persone informate sui fatti: ad occuparsi della complessa vicenda il pool di pm che ha la competenza di questi reati i quali hanno già acquisito i resoconti sui mass media.
“Vogliamo approfondire in tempi solleciti quanto denunciato da monsignor D’Ercole - spiega il procuratore capo, Fausto Cardella - con modalità che verranno decise dal pool competente su questi reati”.
Per ora si tratta di una indagine tecnicamente “preliminare”, “accertativa” che farà il salto di qualità qualora venissero trovate prove e riscontri ai gravi fatti riportati da D’Ercole.
Ieri, polizia e carabinieri, oltre che la procura, avevano detto che ufficialmente a istituzioni e forze dell’ordine non risultano denunce di casi del genere. Due anni fa su un’indagine approfondita, attivata da alcune segnalazioni, non emersero poi riscontri.
LA PIAGA DELLA PROSTITUZIONE MINORILE IN ITALIA - Yasmin Abo Loha, coordinatrice dei programmi di Ecpat Italia, rende noto numeri che fanno tremare le vene ai polsi: “Le stime in nostro possesso parlano di 7000/11000 vittime di prostituzione minorile a seguito di tratta in Italia. A queste potremmo aggiungere alcune centinaia di italiane che potrebbero essere costrette a prostituirsi da coetanei o da adulti a seguito anche di adescamenti online, come nel caso delle due adolescenti ai Parioli”.
La prostituzione minorile, spiega l’organizzazione, è un fenomeno sommerso, ed è fondamentale l’attivazione della banca dati dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia al fine di conoscere la reale entitàdel fenomeno.
(Fonte: Quotidiano.net)
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