Pages

.

PSICOSI DA CANNABIS: E GIU' DI PSICOFARMACI

Da operatore di polizia, e come descrivo bene nel mio libro di prossima uscita "LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE" (prenotazioni a pbisant@hotmail.com), mi sono sempre chiesto se il legislatore avesse dovuto esprimersi in maniera chiara sulla distinzione fra droghe "leggere" o "pesanti".
La risposta me l'ha fornita la mia carriera, fatta prevalentemente in mezzo alla strada.
Ed è molto semplice.
Tutti noi, pur funzionando in base alle stesse, medesime leggi della Natura, siamo profondamente diversi, e reagiamo in maniera completamente differente all'introduzione di sostanze "estranee", siano esse di origine naturale che sintetica.
Infatti, non tutto quello che Madre Natura produce è adatto all'uomo, basti pensare ai funghi velenosi ad esempio.
Quindi, in linea generale, nessun uomo può essere allergico alla frutta o alla verdura commestibili, in quanto nostro cibo d'elezione, mentre è una reazione normale essere allergici ai latticini, ai cereali, alla carne, in quanto cibi non adatti al consumo umano.
Allorquando si sviluppa una reazione allergica all'ingestione di frutta ad esempio, non bisogna dare la colpa all'innocente fragola ma bensì alla forte impregnazione tossica dell'organismo, i cui marigini di tolleranza sono ormai ridotti al lumicino.
Questo per far capire che una volta ingerita, inalata, iniettata una sostanza all'interno del nostro corpo questa viene riconosciuta o come "self" e quindi una sostanza accettata, dalla quale il corpo può ricavare qualcosa (e quindi la frutta, la verdura) oppure "non-self", e quindi una sostanza che deve essere eliminata nel più breve tempo possibile, con dispendio di energie proprie (tutti i cibi sbagliati e le sostanze di origine chimica), da cui si ha un ricavo marginalissimo o nullo.
Torniamo quindi sul discorso droghe.
Nessuno nega che non si possa equiparare un tiro di cannabis a un tiro di crystal meth o a una pippata di cocaina, ma non si può nemmeno continuare a mantenere la generalistica distinzione tra sostanze leggere e pesanti, in quanto, come accennato all'inizio, ognuno di noi è biologicamente unico, e reagisce in maniera unica.
E quello che ho visto e che continuo a vedere nel mio lavoro ne è la riprova.
Sempre più giovani vengono trasportati presso i reparti di pronto soccorso e poi di psichiatria per manifestazioni di tipo psichiatrico connesse all'utilizzo, anche modestissimo e saltuario, di cannabis.
Le manifestazioni più frequenti sono la psicosi cannabis-indotta e i disturbi di attacchi di panico, anche a seguito di un singolo tiro di marijuana.
La cannabis molto spesso agisce come una vera e propria chiave che va ad aprire il lucchetto della nostra sanità mentale, facendo da apripista a disturbi psichiatrici molto seri e invalidanti.
E il pericolo più grande non è tanto la psicosi o gli attacchi di panico conseguenti all'utilizzo di cannabis, in quanto manifestazioni temporanee destinate a spegnersi da sole.
Il pericolo più grande per i giovani d'oggi è quello di essere trasportati presso il pronto soccorso e ricoverati in psichiatria, con conseguente impostazione di una "cura" che comincerà a rovinarli già alla loro età.
L'ignoranza del nostro tempo fa si che un giovane, in preda a una psicosi da cannabis, venga "curato" con sostanze altrettanto potenti, pericolose e devastanti, quando sarebbe sufficiente un contenimento di tipo fisico in attesa della sparizione della sintomatologia indotta dalla sostanza.
Ho recentemente visto un ragazzo adottato di origine russa già rovinato a 18 anni, a cui, dai 16 anni veniva somministrata la seguente cura:
Haldol: antipsicotico di vecchia generazione;
Seroxat: antidepressivo della classe SSRI;
Eutimil:  antidepressivo della classe SSRI;
Più varie benzodiazepine...la follia...e in più il ragazzo continuava a farsi di cannabis, aggiungendo oltre al danno la beffa.
Contiamo infine che le sostanze stupefacenti di oggi conservano molto poco di naturale (cannibis compresa), i cui principi attivi sono potenziati attraverso manipolazioni di tipo genetico e chimico.
Non facciamo passare i nostri figli dallo spacciatore illegale di strada a quello legale che veste un camice bianco. Non permettiamolo.
 
 
 

 

No comments:

Post a Comment