Il marito ha riferito che la donna che non prendeva psicofarmaci, e che da alcuni giorni non riusciva a dormire a causa di problemi familiari con il fratello e di uno screzio con una coppia di amici. Ieri sera la donna si sarebbe trovata in uno strano stato di agitazione.
Preso dal panico, l'uomo ha svegliato i vicini e ha chiesto l'intervento del 118. Moglie e figlia sono state trasportate al pronto soccorso dell'ospedale Cannizzaro ma non sono in pericolo di vita. La bambina è stata portata in sala operatoria per un delicato intervento chirurgico, nel reparto di chirurgia plastica, per ricostruire la profonda ferita alla guancia e ridurre quella alla gola, mentre alla donna sono stati applicati dei punti di sutura. Sul posto è intervenuta la polizia con una pattuglia delle volanti e gli investigatori
della squadra mobile della Questura coordinati da Antonio Salvago. La Procura di Catania ha aperto un'inchiesta curata dal pm Alessandra Tasciotti: la donna, arrestata, è piantonata in ospedale con l'accusa di tentato omicidio volontario.
Fonte: Palermo.it
RISPOSTA
Pur avendo il marito dichiarato che la moglie "non prendeva psicofarmaci", anche qui sento una gran puzza di antidepressivi.
I problemi familiari e uno screzio possono magari toglierti il sonno, ma togliamoci dalla testa che ti trasformino nell'assassino di tua figlia.
Anche il fatto di alzarsi la notte, stile zombie, e senza rendersi conto andare nella cameretta della propria figlia dopo aver preso un coltello, mi fa propendere per lo stato di incoscienza tipico degli antidepressivi SSRI e SNRI, con annesse urgenze omicidiarie e suicidiarie.
L'insonnia può "far uscire di testa", ma smettiamola di pensare che tra il non dormire e il tramutarsi in assassino il passo sia così breve e scontato.
Faccio anche un'ulteriore considerazione, e cioè che in molti casi, per molte persone, è sufficiente magari la prima dose di un antidepressivo, cioè la prima pastiglia ingerita, per uscire di testa.
Chiunque abbia assunto/assuma queste categorie di farmaci è invitato a partecipare alla discussione.
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