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BERLUSCONI STACCA LA SPINA AL GOVERNO LETTA, MA LA BORSA LO PUNISCE

CON LA SCUSA DELL’AUMENTO DELL’IVA, SI VENDICA PER I SUOI GUAI GIUDIZIARI. MA CROLLANO I SUOI TITOLI A PIAZZA AFFARI, MENTRE SALE ANCHE LO SPREAD CHE SFIORA I 300 PUNTI

“La sentenza non avrà ripercussioni politiche”, aveva detto Silvio Berlusconi all’indomani della condanna a quattro anni per evasione fiscale. Ma ormai si sa, le sue parole sono equiparabili alle promesse di fedeltà di un marinaio a una bella fanciulla. E così sabato ha ordinato ai suoi Ministri di dimettersi, e in generale, alla sua parte politica di non sostenere più il Governo Letta. Una mazzata per una situazione economica già delicatissima, all’indomani della votazione della Legge di stabilità, di altre riforme che finalmente sembravano essersi messe in moto, e di altre norme riguardanti il sociale: su tutte il femminicidio. Ora si rischiano mesi di stasi, con lo Spread che riprende a salire, ormai in direzione quota 300. Questa volta però il Cavaliere è meno forte del solito, con una parte del Pdl che non vuole seguirlo nel clamoroso ritorno a Forza Italia e con i suoi titoli in Borsa che fanno registrare un calo.

LA SCUSA DI IVA E IMU -  “La stabilità di governo è un bene se si nutre di due cose: un governo capace di lavorare bene e una maggioranza unita sulle cose da fare e fondata sul rispetto reciproco - spiega il Cavaliere -. Invece nelle ultime settimane abbiamo avuto un governo capace solo di rinviare, di proporre il blocco dell'Iva aumentando altre tasse, di tagliare l'Imu solo a metà per ricattare il Pdl e costringerlo a stare al governo, un governo prono rispetto ai diktat dei burocrati dell'Unione europea”.
"Pdl disponibile a votare sì" - "Abbiamo pazientemente offerto soluzioni a ogni livello istituzionale per evitare di fare precipitare la situazione. Non ci hanno voluto ascoltare", accusa Berlusconi. Secondo l'ex premier il nodo è quello dell'Iva e dell'Imu, punti troppo importanti per essere elusi dietro l'alibi dei conti in regola imposti dall'Unione europea. "So e sappiamo distinguere il reale interesse dei cittadini. Per questo motivo, se il governo proporrà una legge di stabilità realmente utile all'Italia, noi la voteremo - è l'apertura, inaspettata, del leader del Pdl/Forza Italia -. Se bloccheranno l'aumento dell'Iva senza aumentare altre tasse noi lo voteremo. Se, come si sono impegnati a fare, taglieranno anche la seconda rata Imu, noi voteremo favorevolmente. Noi ci siamo e ci saremo su tutte le altre misure utili, come il rifinanziamento della cassa integrazione, delle missioni internazionali, il taglio del cuneo fiscale".

L’AFFONDO AL PD - "Abbiamo avuto il nostro maggior alleato, il Pd, che si vergogna di stare in un governo contro natura e che per bocca di tutti i suoi esponenti di vertice annuncia l'intenzione di buttare fuori dal Parlamento il leader del partito alleato, violando la Costituzione - attacca Berlusconi -. In questo modo assecondano gli istinti della loro base, nutrita da venti anni nell'odio contro di me e pensano di chiudere una partita che dura dal 1994". Eppure, rivendica, "abbiamo pazientemente offerto soluzioni a ogni livello istituzionale per evitare di fare precipitare la situazione. Non ci hanno voluto ascoltare". "Per questo - sottolinea Berlusconi - ho deciso di chiedere ai ministri Pdl di dare le proprie dimissioni. So bene che è una scelta dura e impopolare. Ho previsto tutte le accuse che mi stanno rovesciando addosso in queste ore e anche lo sconcerto di parte del nostro elettorato, preoccupato giustamente della situazione economica e sociale". "A loro - è l'appello che arriva da Berlusconi - dico di non credere a coloro che da vent'anni hanno bloccato le nostre riforme per cercare di eliminarmi dalla scena politica. Sono gli stessi che oggi mi dicono di non anteporre me stesso al bene dell'Italia. Ciò non è mai stato in discussione per me e per la mia forza politica, in tutti questi anni. Noi siamo quelli che negli anni Novanta hanno salvato i governi della sinistra quando non avevano maggioranza sulla politica estera. Noi siamo quelli che hanno voluto Monti, Bonino, Prodi in posizioni di vertice in Europa, perché italiani". "Noi - ricorda ancora il leader Pdl - siamo quelli che non abbiamo mai lavorato all'estero contro il governo italiano quando eravamo all'opposizione. Noi siamo quelli che due anni fa hanno votato contro l'arresto di un senatore del Pd, nello stesso giorno in cui loro votavano per far arrestare un nostro deputato, che fu peraltro scarcerato dopo alcune settimane". "Noi - dice ancora - siamo quelli che hanno voluto il governo Monti e il governo Letta, sperando potesse essere un governo di riforme e di pacificazione".

I SUOI TITOLI CROLLANO - Piazza Affari gli fa pagare le dimissioni dei suoi ministri molto caro: Mediaset perde il 4,39% a quota 3,004 euro, con quasi 800mila pezzi passati di mano. E' uno dei peggiori ribassi dell'indice Ftse Mib, che perde in avvio il 2,20 per cento. Ma è tutto l'universo berlusconiano a perdere: Mediolanum apre a -1,74% in asta di volatilità, Mondadori a -5,24% a 0,886 euro. D'altronde, non è la prima volta che Piazza Affari condiziona o tenta di condizionare la vita politica: già a fine agosto, quando le voci di crisi da parte del Cavaliere si fecero più insistenti, in Borsa arrivò una mazzata a Mediaset, segno che certe cose più che nell'aria sono nei numeri.

LE COLOMBE CHE POTREBBERO TRADIRLO- Tutte le colombe riunite attorno ad un tavolo domenica sera, giorno del compleanno di Silvio Berlusconi. La cena più importante non è stata né ad Arcore e né Palazzo Grazioli, ma nella casa romana del ministro Gaetano Quagliariello, al quartiere Salario. "Non ci faremo intimidire" ha detto Angelino Alfano ieri mattina e queste poche parole sono il succo di quello che ieri sera è stato deciso. C'erano tutti i ministri dimissionari del Popolo della Libertà: la barca sulla quale navigano è la stessa e quindi è bene adottare una strategia comune. Ecco perché Nunzia De Girolamo e Beatrice Lorenzin si sono fiondate a casa del ministro: hanno bisogno di una sponda dopo la vittoria dei 'falchi' perché sanno che senza coperture il loro futuro all'interno di Forza Italia è praticamente nullo.
Maurizio Lupi e Alfano sono gli unici che, insieme a Quagliariello, possono aiutarle. "E' il momento di fare un piano comune": era questo l'obiettivo ed è stato centrato. 

LETTA BIS IMPROBABILE – Il sentore è che si vada verso un Governo “di scopo” e poi a nuove elezioni, possibilmente con un’altra legge elettorale. Un Letta bis è infatti molto improbabile, sebbene le opzioni in campo siano tre.
1. La defezione del Pdl potrebbe essere colmata da una sterzata a sinistra: sulla carta, infatti, Pd (108 senatori, ma il presidente dell'Aula, Pietro Grasso, per prassi si astiene, quindi 107 voti utili), più Sel (7), più M5S (50) sarebbero in grado di dar vita a quella «maggioranza alternativa» che Pier Luigi Bersani ha provato a mettere in piedi. Ma Grillo ha già fatto sapere di non essere disposto ad alleanze e vuole subito il voto.
2. Ne consegue, dunque, che l'asse del futuro governo debba rimanere necessariamente ancorato al centro: in questo caso allo «zoccolo duro» rappresentato dal Pd (107) si aggiungerebbero i 20 senatori di Scelta civica, i 10 delle Autonomie e i 7 di Sel. Totale 144 seggi.
Ancora troppo pochi, però, per garantire l'autonomia di un governo Letta o di un Letta bis che avrebbe la sua autosufficienza solo raggiungendo quota 161, cioè il quorum compresi i senatori a vita. Una manciata di voti mancanti, questa, che potrebbe arrivare dalle mille diaspore fin qui consumate dai grillini. Formalmente, comunque, i grillini fuoriusciti dal Movimento sono solo 4. Un contributo potrebbe venire anche da cinque (senza contare Monti, in Scelta civica) senatori a vita (ma in realtà sarebbero 4 perché le condizioni di salute non consentono a Carlo Azeglio Ciampi di andare al Senato). Ma bisogna anche dire che difficilmente Sel deciderà di governare con Scelta civica.
3. E veniamo alla terza opzione: Pd (107), Scelta civica (20), autonomisti (10) e Sel (7) - totale 144 seggi, a cui potrebbero aggiungersi i senatori a vita (4) - arruolerebbero nella nuova maggioranza i grillini fuoriusciti dal M5S e, soprattutto, una consistente pattuglia di «responsabili» del Pdl che non sono disposti a seguire la «deriva estremista» della falange Verdini-Santanchè. Su questa operazione di distacco dal Pdl, il condizionale è d'obbligo, perché la forza di attrazione e di persuasione del Cavaliere è sempre fortissima. Eppure è un fatto che 4 senatori del Pdl (Gaetano Quagliariello, Carlo Giovanardi, Pippo Pagano, Salvatore Torrisi) e Paolo Naccarato di Gal non hanno firmato la lettera di dimissioni da parlamentare chiesta ai suoi uomini da Berlusconi.
Un’opzione molto improbabile, poiché regge sulla possibilità che si racimolino parlamentari da Pdl e Movimento 5 stelle.

Insomma, come da vent’anni a questa parte, Berlusconi tiene ancora una volta bloccato un Paese dietro i suoi guai giudiziari. E andrà avanti fin quando una fetta importante degli italiani gli darà la possibilità di farlo continuando a votarlo. Voti che provengono ancora soprattutto dal Sud, proprio la parte d’Italia maggiormente penalizzata dal suo atteggiamento irresponsabile e opportunistico.
Da queste parti, purtroppo, l’ignoranza e la disinformazione la fa ancora da padrona.


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DOPO TELECOM L’ITALIA RISCHIA DI PERDERE PURE L’ENEL

LA GAZPROM STA NEGOZIANDO VARIE STRUTTURE

Dopo i tanti storici marchi passati agli stranieri e Telecom controllata dagli spagnoli, l’Italia rischia di perdere altre compagnie di bandiera: Alitalia (che dipende molto dalle scelte di Air France), le tre ditte Ansaldo (vedi qui) e ora pure l’Enel, attenzionata dal colosso russo Gazprom.

LE DICHIARAZIONI DEI RUSSI - Il viceministro russo per l'energia Anatoly Yanovsky, ha anticipato qualcosa al Sole 24 Ore: "Gazprom sta negoziando con Enel per acquisire strutture di generazione. Guardiamo alle centrali elettriche italiane ma anche a quelle controllate dall'Enel all'estero, nel quadro della collaborazione in atto con Enel e Eni che vede i vostri operatori già partner della Russia anche nelle strutture energetiche del nostro paese" ha fatto sapere il viceministro Yanovsky.

OPERAZIONI IN CORSO - L'Enel, nel frattempo, afferma di voler cedere in Russia un'importante partecipazione in Severenergia alla compagnia russa Rosneft per la bellezza di 1,33 miliardi di euro. La centrale elettrica Enel di Marcinelle, in Belgio, sta già per passare nella mani della Gazprom per poco più di 200 milioni di euro. Sono all'orizzonte possibili acquisizioni russe anche di centrali italiane controllate dai concorrenti dell'Enel? Per ora nè i russi nè l'Enel confermano.

SONDAGGIO


I votanti non hanno dubbi: il passaggio del controllo di Telecom agli spagnoli è una vergogna. La pensano così in modo netto soprattutto giovani e adulti.

(Fonte: Contropiano)                                                                 
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DA L'UNITA' A MEDIASET: LA CARRIERA AMBIGUA DI LUCA TELESE

PUR DEFINENDOSI DI SINISTRA E MILITANDO IN RIFONDAZIONE, HA LAVORATO E LAVORA PER L’EDITORE BERLUSCONI

Luca Telese appartiene a quei giornalisti col cuore a sinistra e la tasca a destra; come i più datati e autorevoli Augias e Scalfari, che attaccano quotidianamente Berlusconi ma poi pubblicano libri per la Mondadori. Telese è stato giornalista parlamentare ed ex portavoce del Partito della Rifondazione Comunista. Ha esordito ne L’Unità e in altri quotidiani di sinistra ma poi è finito ne Il Giornale e ora conduce Matrix su Canale 5. Perché anche lui sa bene che Berlusconi è cattivo, ma paga bene.

DA SINISTRA A DESTRA ALLEGRAMENTE- Giornalista parlamentare ed ex portavoce del Partito della Rifondazione Comunista e poi nell'ufficio stampa del Movimento dei Comunisti Unitari, inizia la sua carriera collaborando con l'Unità, il Manifesto, Il Messaggero e Il Foglio. Nel 1996 è assunto ne L'Italia settimanale, diretto da Pietrangelo Buttafuoco. Collabora anche con la società giornalistica "La Vespina" di Giorgio Dell'Arti. Nel 2003 inizia a collaborare con Vanity Fair.
Dal 1999 al 2009 lavora per il quotidiano Il Giornale, occupandosi soprattutto di quanto avviene nella parte sinistra del sistema politico italiano e di spettacoli e cultura. Per lo stesso quotidiano dal 2007 ha seguito in particolare il Partito Democratico. Sebbene stesse lavorando per Il Giornale, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi, il 21 agosto del 2008 Telese si definisce «un comunista italiano a lungo impegnato in un giornale di destra».
Il 14 agosto del 2009 lo stesso Luca Telese nel suo blog annuncia il passaggio da Il Giornale a Il Fatto Quotidiano, quotidiano diretto da Antonio Padellaro, edito dal 23 settembre, con cui collaborerà sino al giugno 2012; quando contesterà al quotidiano di appoggiare il MoVimento 5 Stelle. Contestualmente Telese annuncia di essere già al lavoro per fondare un nuovo quotidiano nazionale, Pubblico Giornale, rivolto principalmente a lettori di sinistra. Il primo numero esce il 18 settembre 2012 ma l'esperienza si chiude appena tre mesi dopo.
Dal giugno del 2010, con Luisella Costamagna, conduce In onda, talk show di approfondimento serale di LA7 (nel settembre 2011 Luisella Costamagna viene sostituita dal vicedirettore de Il Giornale Nicola Porro) e dal 4 maggio 2011 Fuoriluogo su Current.
Nel settembre 2013 passa a Mediaset per condurre Matrix, programma televisivo di approfondimento politico in seconda serata.

ALTRE COLLABORAZIONI - È stato autore di alcune trasmissioni televisive (Chiambretti c'è, Batti & Ribatti, Cronache marziane) e conduttore del programma televisivo Planet 430, scritto insieme a Lorenzo Mieli e Vittorio Zincone. Ha partecipato prima alla conduzione di Omnibus Estate e poi di Confronti su Rai 2. Dal 2007 conduce su LA7 il programma Tetris che intreccia politica e Tv.
Dirige la collana "Radici nel Presente" della casa editrice Sperling & Kupfer. La collana dedica molta attenzione a vicende storico-politiche, «purgatorio infinito delle memorie indeterminate» con l'intento di illuminare «questa terra di nessuno così vicina e impervia, il nostro passato prossimo».
In radio ha condotto Tabloid, rassegna quotidiana tratta dalle pagine interne dei quotidiani Italiani di Radio3, in onda dalle 9.30 del mattino. Per due anni è stato, dopo averla anche saltuariamente condotta, il contraltare di Giuseppe Cruciani a La Zanzara. È stato allontanato nel 2010 dopo aver definito Emma Marcegaglia "una cretina" per via del suo atteggiamento omertoso sul caso Nicola Porro (il vicedirettore de Il Giornale intercettato telefonicamente).
Insieme a Roberto Corradi è stato l'animatore de Il Misfatto, il supplemento di satira de Il Fatto Quotidiano su cui di solito scriveva un corsivo contraffatto con la voce dei protagonisti della settimana.

I LIBRI – Ha pubblicato nel 2003 un libro-intervista con Sergio Cofferati, La lunga marcia di Sergio Cofferati.
Nel 2006 pubblica il libro Cuori Neri, in cui ripercorre l'assassinio di 21 giovani militanti di destra, principalmente del Fronte della Gioventù, durante gli anni di piombo. Il libro è stato il primo della collana "Radici nel Presente" da lui diretta.
Nella tarda primavera del 2009 pubblica il libro Qualcuno era comunista, edito sempre da Sperling & Kupfer[.
Nel dicembre 2010 pubblica un saggio sul caso Vendola nel libro - da lui curato - Comizi d'amore (Aliberti Editore).

L’unico legame comunista rimastogli è quello con la figlia di Berlinguer, Laura, giornalista di Studio aperto dalla quale ha avuto un figlio di nome Enrico.


(Fonte: Wikipedia
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ho preso la patente!

come era successo per l'esame teorico, non vi ho svelato nulla fino all'ultimo ma ora posso proprio dirlo:
HO LA PATENTE.
ho fatto l'esame sta mattina saltando bellamente quattro ore di lezione a scuola e ho guidato veramente da Dio.
eravamo quattro persone: io, la mia migliore amica e altri due tra i quali una donna che ha appena avuto un bambino da quattro mesi e che per auto tranquillizzarsi ripeteva a manetta: " massi, io ne ho passate di peggio, quattro mesi fa avevo la pancia aperta in sala operatoria per far nascere mio figlio.. un' esame di guida non è niente"
beh, a questo punto, cosa dovrei dire io? forse per me dovrebbe essere tutto un barzelletta.
e comunque anche io spesso mi ritrovo a fare questo ragionamento... prima che arrivasse il mio turno ero agitata e avevo il cuore in gola poi mi sono imposta di calmarmi. infondo ho varcato la soglia di un ospedale per fare chemio per mesi e mesi, non posso permettermi di agitarmi per un esame.
e così sono entrata in macchina e ho fatto parcheggio a L, ad S, inversione, strada  extraurbana e urbana. mi hanno fatto accostare, ho firmato un foglio e mi hanno consegnato la patente.
oggi si festeggia.
sono davvero contenta, un altro traguardo raggiunto alla grande. e come dice il mio ragazzo, ora manca solo il test di medicina!

per il resto in questi gironi ho avuto notizie dall'ospedale e a quanto pare non lo hanno fatto apposta a non chiamarmi. c'è stata una dimenticanza ( che comunque non sarebbe dovuta succedere!!) e così tra qualche settimana è probabile che riesca a fare tutti i miei esami del caso.
aspettiamo e vedremo...
 
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UNA PARTE DI POMPEI FINIRA’ AI PRIVATI

IL TAR DELLA CAMPANIA HA RIDATO LA PROPRIETA’ DI UN AGRUMETO A UN’ANZIANA DONNA, CHE SORGE PROPRIO IN UN’ANTICA NECROPOLI

Pompei, vergogna senza fine. Specchio di un’Italia che non sa valorizzare le proprie inestimabili risorse culturali. Oltre a cadere continuamente a pezzi, con tante guide turistiche non autorizzate, ora il sito rischia di perdere una parte che potrebbe finire all’asta, e dunque, a privati, anche stranieri. Trattasi della Necropoli che sorge proprio fuori le mura della Porta Stabia, uno degli ingressi all'antica Pompei. Da anni è al centro di una battaglia che, senza esclusione di colpi, va avanti nelle aule di giustizia, fra la proprietaria del terreno e la Soprintendenza Speciale dei Beni archeologici di Napoli e Pompei.

UNA LUNGA VICENDA GIUDIZIARIA- Antonietta Nunziata, 82 anni, proprietaria dell'area dove si trova la necropoli, con due enormi monumenti funerari, ha dato mandato al proprio avvocato, Livio Provitera, di organizzare, con una casa d'asta internazionale, la vendita con trattativa privata del terreno dove si trovano i reperti archeologici. La donna aveva subito alcuni fa l'esproprio del giardino della sua villa nobiliare, un agrumeto di 1.490 metri quadrati, e lo scorso 11 luglio, dopo una lunga battaglia legale, ne è tornata in possesso per effetto di una decisione del Tar della Campania.
Quest'ultimo, infatti, ha ritenuto che la Soprintendenza non ha mai formalizzato in maniera compiuta il decreto di esproprio del terreno, sui quali, nel corso degli anni, sono stati effettuati numerosi lavori e scavi. Proprio durante questi scavi è venuta alla luce la necropoli con i due monumenti funerari. Ieri la nuova puntata della tormentata vicenda: la Soprintendenza ha liquidato alla signora Nunziata 103.000 dei 151.000 euro che il Tar ha stabilito come risarcimento dei danni causati dai lavori di scavo nell'agrumeto e in seguito alla mancata liquidazione dell'intera somma l'avvocato Provitera ha deciso di avviare una nuova azione legale.

POTREBBE FINIRE ALL’ASTA - Inoltre, a fronte della richiesta della Soprintendenza di attribuire alla donna la responsabilità di salvaguardare, vigilare e provvedere al restauro dei beni archeologici presenti nel terreno, ha deciso di avviare la procedura per la vendita all'asta del terreno e, quindi, della necropoli che vi si trova. Completamente opposta è, ovviamente, la posizione della Soprintendenza che ha sempre sostenuto che la procedura di esproprio dei terreni, avviata fin dal 2008, ha subito ritardi a causa e in conseguenza dei continui ricorsi di Nunziata e delle mancate accettazioni dell'indennità di esproprio e di occupazione offerte alla donna.
La stessa Sovrintendenza ha sempre sottolineato che, in ogni caso, il controllo e la tutela dell'area sono, comunque, pienamente garantiti dai provvedimenti di vincolo diretto e indiretto delle strutture archeologiche.


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IL VOLTAFACCIA DI GRILLO SU TELECOM: TRE ANNI FA NE VOLEVA LA CESSIONE, ORA LA CRITICA

SUL SUO BLOG PARLAVA PROPRIO DI TELEFONICA PER SALVARE L’OCCUPAZIONE

Sta facendo scalpore l’acquisizione della maggioranza di Telco - società italiana che ha a sua volta la maggioranza dei titoli di Telecom - da parte della spagnola Telefonica. Si grida alla perdita di una compagnia di bandiera, svenduta agli stranieri. Tra questi a farlo anche il fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, ovviamente tramite il suo Blog. Peccato che tre anni fa auspicava proprio il contrario.

IL VOLTAFACCIA - Era il 2010 e Beppe Grillo scriveva: "Telecom deve essere venduta a ogni costo a Telefonica o a qualche gruppo internazionale prima che gli attuali azionisti ne spolpino anche le ossa". Aggiungendo che la compagnia era "morta, ma si possono espiantare i suoi organi e salvare l'occupazione ancora rimasta". Quale incredibile avvenimento avrà portato il pentastellato a cambiare così radicalmente idea? Ieri, a seguito della cessione di Telecom agli spagnoli, scrive infatti sul blog (lo stesso): "L’Italia perde un altro pezzo, Telecom Italia. Le telecomunicazioni diventano spagnole. Un disastro annunciato da un saccheggio continuato, pianificato e portato a termine con cinismo di quella che era tra le più potenti, innovative e floride società italiane". Floride e potenti società. Sicuramente non tre anni fa, quando dava la società di telefonia già per spacciata.
Se prima i "cari" Bernabè e Galateri erano incitati a vendere al più presto, oggi "il governo deve intervenire per bloccare la vendita a Telefonica con l’acquisto della sua quota".

(Fonte: Libero)
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FINISCE L’ERA DI MASSIMO MORATTI ALL’INTER: 18 ANNI TRA ALTI E BASSI

DECISIVO L’INCONTRO DEL 19 SETTEMBRE A PARIGI CON L’INDONESIANO Erik Thohir, CHE RILEVERA’ IL 70% DELLA SOCIETA’. PER MORATTI IN QUESTI ANNI TANTI I TROFEI VINTI, MA ANCHE LE DELUSIONI E I SOLDI SPESI

Per la famiglia Moratti sta per concludersi un secondo ciclo alla presidenza della società calcistica Internazionale. Dopo i fasti di papà Angelo, anche il figlio Massimo sta per cedere la mano, ma per la prima volta non a un imprenditore italiano, bensì indonesiano: il magnate Erik Thohir. Una scelta dolorosa imposta dal calcio moderno, in cui a farla da padroni sono i magnate stranieri. Per Moratti sono stati 18 anni da montagne russe, fatti di periodi di grandi vittorie ma anche lunghi periodi di delusioni.

LA TRATTATIVA CON THOHIR - In un vertice a Parigi, secondo quanto si apprende, sarebbero stati sciolti gli ultimi nodi legati alla lunga trattativa. Il 65-70% del club nerazzurro sarebbe dunque ceduto al magnate indonesiano. Un accordo non c'è ancora ma nei colloqui a Parigi sono stati fatti notevoli passi avanti nella trattativa che potrebbe, in tempi relativamente brevi, portare alla firma dell'accordo.
La fumata bianca è arrivata questa mattina. Thohir ha raggiunto Parigi, dove già da due giorni discutevano i vari consulenti legali e finanziari delle due parti. Il summit decisivo si è svolto nella sede parigina della banca d'affari Lazard. È stato sciolto l'ultimo nodo giuridico legale sulle garanzie con Thohir che vuole Moratti accanto a sé per un progetto ambizioso. Tuttavia l'intesa non è ancora chiusa.
Secondo quanto risulta a Radiocor, nel giro dei prossimi due-tre anni la quota di Moratti dovrebbe diluirsi progressivamente fino all'uscita dall'azionariato. Questo stabilirebbe il percorso tracciato dal memorandum of understanding firmato dall'attuale presidente del club nerazzurro e dal magnate indonesiano, assistito da Ernst & Young per la parte due diligence e valutazione.
Un iter stabilito dai patti parasociali che verranno definitivamente siglati, insieme con i contratti, all'inizio della prossima settimana, mentre per la girata vera e propria delle azioni, che vedrà il passaggio del 70% della società a Thohir (in base a un enterprise value tra 200 e 300 milioni), bisognerà aspettare qualche mese.
Moratti non sottoscriverà gli aumenti di capitale che eventualmente si renderanno necessari nei prossimi due-tre anni. In questo modo si diluirà progressivamente nel capitale fino a uscire. Quanto al ruolo che ricoprirà l'attuale patron nerazzurro, sembra sia prevista - almeno inizialmente - una presidenza di rappresentanza, anche se oggi, interpellato su questo tema, Moratti ha risposto: «Non so, non credo».
Le trattative sono iniziate il 21 maggio con vari incontri e piccoli passi. Poi si è fermata il 26 luglio, per poi subire una brusca accelerata, come detto, il 19 settembre.

I PRIMI ANNI COMPLICATI - Il 25 febbraio 1995 Moratti acquista ufficialmente l'Inter, che era già stata di proprietà del padre Angelo dal 1955 al 1968.
I primi anni di presidenza Moratti sono i più difficili. Ingenti infatti sono gli sforzi economici, senza risultati soddisfacenti, a parte la Coppa UEFA 1997-1998. La somma di denaro investita nell'Inter ammontava nei primi sette anni di presidenza pressappoco a 500 milioni di euro.
Complessivamente nei primi 15 anni dell'era Moratti (1995-2010) l'Inter ha accumulato perdite per 1,2 miliardi di euro e debiti per oltre 460 milioni di euro. In tale periodo il presidente Moratti ha dovuto provvedere personalmente a circa 735 milioni di euro di iniezioni di capitale, cifra molto vicina ai 750 milioni di euro incassati con il collocamento in borsa dell'azienda di famiglia Saras avvenuta nel 2006.
Le difficoltà sono anche confermate dalle due dimissioni da presidente della squadra nerazzurra. La prima avviene il 6 maggio 1999, dopo le pesanti critiche ricevute per la sua scelta di affidare la squadra all'allenatore Roy Hodgson. Nel gennaio 2004 si dimette una seconda volta dalla carica di presidente della squadra, pur conservandone la proprietà, insieme a quattro componenti del consiglio di amministrazione. A subentrargli è l'ex giocatore e bandiera nerazzurra Giacinto Facchetti, che resterà in carica fino alla sua scomparsa, avvenuta nel settembre 2006. A seguito del triste evento, il 6 settembre dello stesso anno, Massimo Moratti riprende il ruolo di presidente del club.

LE VITTORIE COL DUO MANCINI-MOURINHO- Nel 2004, l'arrivo in panchina di Roberto Mancini apre un ciclo di vittorie. Risalgono al tecnico di Jesi la conquista di tre scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane. La striscia di successi prosegue con il tecnico portoghese José Mourinho, il quale è capace di portare nella bacheca nerazzurra, dal 2008 al 2010, altri due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana ma soprattutto la Champions League, a 45 anni di distanza dal precedente successo. L'Inter di Massimo diviene così la prima squadra italiana, sesta in Europa, a centrare il cosiddetto triplete (scudetto, Coppa Italia e Champions League) nell'arco di una sola stagione. Le successive gestioni Benítez e Leonardo arricchiranno la presidenza Moratti di altri tre successi: la Supercoppa italiana, la Coppa del Mondo per club (conquistati dallo spagnolo) e la Coppa Italia (vinta dal brasiliano).

BACK TO BLACK - Le difficoltà però ritornano a partire dalla stagione 2011-2012: l'Inter non vince alcun trofeo e i risultati deludenti costringeranno i tifosi a nuove contestazioni al presidente. Nella stagione 2012-2013 la squadra non vince nulla e finisce nona in campionato. Dalla presente riparte dal tecnico Walter Mazzarri, che molto bene ha fatto col Napoli.
Moratti ha speso per l'Inter complessivamente quasi 1,5 miliardi di euro nel corso della sua presidenza.

CHI E’ THOHIR - Nel 1993 ha iniziato la sua attività nel campo dei media, creando il Mahaka Group. Nel 2011 è diventato il proprietario del quotidiano indonesiano Republika, oltreché della televisione JakTV.
Il padre di Erick Thohir, Teddy, è al comando di Astra International, holding a capo di una miriade di aziende nei più svariati settori. Nel 2012 Astra International ha fatturato 15,6 miliardi di dollari (quasi 12 miliardi di euro, fonte Bloomberg News) e ha dato lavoro a 123.919 persone.
Erick ha studiato negli Stati Uniti per 5 anni conseguendo la laurea in economia. Nel 1993 crea il Mahaka Group, attivo nell’editoria e nelle telecomunicazioni. Possiede ad oggi svariate emittenti radiofoniche, televisioni e giornali. Mahaka Group, non essendo quotato in Borsa, rende difficile ottenere delle stime attendibili sulla sua consistenza.
Negli USA nasce la sua passione per il basket. È uno dei proprietari dei Philadelphia 76ers, squadra della Nba, ed è presidente della Federbasket indonesiana e della federazione pallacanestro del Sud-Est asiatico, nonché di un paio di club d’Indonesia.
Per quanto riguarda il calcio, è il proprietario dei D.C. United, la squadra più titolata della MLS, fondata nel 1995.

Dunque, dopo la Roma passata agli americani, un’altra grande squadra italiana si appresta a diventare proprietà di un magnate straniero. E’ il calcio di oggi, volenti o nolenti. E io, da interista, non posso che ringraziare Moratti per l’amore e i soldi che ha investito in questi 18 anni per il club, e augurarmi che la nuova proprietà faccia le cose giuste.


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PISAPIA FA UNA COSA DI SINISTRA: TOGLIE I FONDI ALLE SCUOLE PRIVATE

PER UNA CIFRA PARI A 1,2 MILIONI DI EURO. APPLAUSO DI CGIL E GENITORI

La Giunta comunale di Milano guidata da Giuliano Pisapia ha sottratto un milione e duecentomila euro di finanziamenti pubblici alle scuole paritarie del capoluogo lombardo gestite dalla Chiesa. Una mossa resa necessaria dalla crisi, ma anche dal buon senso: una scuola privata NON deve ricevere fondi pubblici. La Curia ovviamente non l’ha presa bene.

LA CURIA NON L’HA PRESA BENE- Racconta don Michele Di Tolve, responsabile della pastorale scolastica per la Diocesi ambrosiana: “Dopo promettenti e proficui incontri con l’assessore all’Istruzione, Francesco Cappelli, ci sorprende quel che abbiamo appreso dai giornali. Quanto prospettato metterebbe in seria difficoltà molte famiglie degli alunni e tanti lavoratori delle scuole paritarie, che fanno parte del sistema integrato dell’educazione”. Gli fa eco Michele Ricupati, presidente dell’Agesc, l’Associazione genitori scuole cattoliche di Milano: “È una notizia molto grave. Le scuole paritarie continuano a essere discriminate anche se svolgono un servizio alla città. Ci mobiliteremo: per far tornare i conti comunali non si può tagliare sugli asili. Così, le scuole cattoliche potranno accogliere solo chi può pagare la retta, mentre scuola pubblica può prendere ricchi e poveri”.
Nel mirino dei sostenitori delle scuole “paritarie” la decisione dell'amministrazione comunale di tagliare dei fondi finora attribuiti per far quadrare i conti del bilancio e non mettere a repentaglio gli stanziamenti alle scuole pubbliche, considerati più importanti.

APPLAUSI DI GENITORI E CGIL - In tal senso la decisione della Giunta Pisapia è stata applaudita dai genitori di Chiedi Asilo, associazione laica: “Siamo totalmente d’accordo su questa scelta: dovendo tagliare le spese, è giusto partire dalle private. Niente da dire sulle scuole degli enti religiosi, ma dovendo scegliere a chi togliere contributi, è ovvio che non si poteva penalizzare la scuola pubblica, già così deprivata. Abbiamo sempre chiesto maggiore trasparenza e fine dei finanziamenti a pioggia. Speriamo solo che adesso le paritarie non si rifacciano sulle famiglie, aumentando le rette”.
Sulla stessa linea il commento della Cgil: “Le scuole private hanno già le loro fonti di guadagno attraverso le rette – dice Patrizia Frisoli (Funzione pubblica) – Piuttosto che chiudere i servizi pubblici, il Comune fa benissimo a tagliare i contributi ai privati, che ricevono comunque sempre troppi fondi, nonostante i tagli”.


(Fonte: Fanpage
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ARTRITE PSORIASICA E FARMACI BIOLOGICI: CREDETE ANCORA ALLE FAVOLE?



Ciao da 5 anni ho questa malattia anche io mi stavo curando con i farmaci biologici fino a 13 giorni fa adesso il medico me l'ha sospeso e mi sento malissima chi sa dopo che mi darà?



RISPOSTA

Ciao Anonimo,
e grazie del tuo commento, e per aver condiviso la tua situazione.

Veniamo a noi, e via anzitutto la lobotomizzazione per vedere finalmente le cose per quello che sono.

Primo: non hai nessuna malattia, poiché le "malattie" in quanto tali non esistono, essendo le manifestazioni del corpo nella maggior parte dei casi lo sforzo del corpo stesso posto in essere per ritornare a uno stato di salute.

La medicina allopatica è fallimentare proprio per questo, cioè per la continua e forsennata ricerca del sintomo da stroncare, bombardare, tagliuzzare, napalmizzare, estirpare, spostando la "malattia" ancora più in profondità e dando un illusorio quanto temporaneo benessere chiamato bugiardamente "guarigione".

Fatta questa premessa, che dovrebbe essere incisa a caratteri cubitali in ogni ospedale, voglio semplicemente portarti a ragionare.

Che senso ha inibire, come nel tuo caso, determinate proteine al fine di spegnere la risposta infiammatoria dell'organismo?

Non sarebbe più intelligente capire la motivazione a monte per cui il corpo ha in atto una risposta infiammatoria così pesante, che altro non è che l'estremo sforzo che il corpo fa per non crepare e soccombere?

Quando i dottoroni impareranno che l'infiammazione dei tessuti è un processo guidato dal corpo umano, che permette quindi una vascolarizzazione migliore al fine della riparazione dei danni?

No...troppo difficile...e quindi giù di bombe chimiche, che esplosione dopo esplosione distruggono ciò che rimane del corpo umano.

Come dico sempre non sono un medico, non curo nessuno, non faccio diagnosi, non prescrivo nulla e ben me ne guardo dal farlo.

Sono  un accanito sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

E posso dirti che certezza assoluta che non guarirai mai in questo modo, mai.

Se la tua "cura" avesse avuto una sua efficacia, come mai stai prendendo farmaci da cinque anni e stai peggio di prima dopo averli dismessi?

La risposta è sempre la stessa: la fallimentare cura del sintomo.

Vuoi guarire?

Prendi in mano la tua vita, prendendoti finalmente le responsabilità personali sulla tua salute, che non deve essere delegata a nessuno.

Nessun medico ti dirà che l'alimentazione è un fattore fondamentale, e che quella vegano-crudista è l'unica ancora di salvezza per sfiammare il tuo corpo in fiamme.

Cibi puliti - pensieri puliti: scandaglia il blog e troverai la risposta a tutte le tue domande.

Saltare da una bomba chimica all'altra, o finalmente guarire, veramente e per sempre?

Pietro Bisanti

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PERSONAL TRAINER E MASSOTERAPISTA DI PROFESSIONE CON PANCIA GONFIA, INTESTINO IN DISORDINE, STANCHEZZA E METEORISMO

LETTERA

Buongiorno Pietro,
sono Adriano, personal trainer e massoterapista di professione.
Mi sono stancato onestamente di avere pancia gonfia, intestino sempre in disordine, stanchezza e meteorismo.
Voglio cominciare a mangiare meglio! Volevo sapere se c'era uno o due libri che mi potessero aiutare in questo! Una sorta di percorso per migliorare e capire perchè è meglio lascisr perdere certi cibi. Sono molto appassionato a questo argomento perchè mi piacerebbe poter aiutare i miei clienti in futuro. 
Sono felice lettore del tuo blog! Continua così!

Grazie 

Buona giornata

Ciao


Adriano



RISPOSTA

Buongiorno Adriano,
e grazie della tua mail.

Ti ho già risposto in privato, ma colgo l'occasione del tuo messaggio per "lanciare" ulteriori stimoli a tutti i lettori del blog.

Innanzitutto complimenti per esserti guardato allo specchio e aver capito che qualcosa non va, e che per questo bisogna fare un passo in avanti, ed evolversi.

Non so quale sia la tua alimentazione, ma immagino che ogni personal trainer che "si rispetti" abbia nel suo menù un sacco di proteine animali.

Ora il tuo secondo cervello, e cioè il tuo intestino, è una caldaia intasata, che non riesce a bruciare bene la legna che gli arriva.

Il meteorismo non è altro che la produzione di gas a livello intestinale dovuta alla putrefazione e fermentazione dei cibi, sia perché incompatibili con il nostro disegno strutturale, che combinati in maniera errata.

Ora, parti con tre bei giorni di digiuno totale, come reset per l'intestino, e poi si continui con un'alimentazione totalmente vegana, da scegliersi in base ai gusti, alle necessità, allo stato di salute generale.

Per esempio, molti vegani decidono di mantenere i cereali nella propria alimentazione (cosa che io non ho fatto), mentre altri si spingono verso picchi di crudismo elevatissimi.

Ribadisco come sempre di non essere un medico, di non prescrivere nulla, di non fare diagnosi, di non curare nessuno.

Credo nel potere autoguaritivo del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità. anche e soprattutto con un'alimentazione adatta al nostro disegno strutturale.

Come ti ho scritto in privato, e come ribadisco a tutti i lettori, sarò lieto di condividere con chiunque lo desideri lo schema alimentare che seguo, da adattarsi, come detto, alle personali esigenze, che possono avere molte variabili da tenere in considerazione.

Pietro Bisanti


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ANGELA MERKEL STRAVINCE LE ELEZIONI, MA DOVRA’ ALLEARSI CON LA SINISTRA

OTTENENDO IL 41,5% E CON IL SUO ALLEATO DI GOVERNO FUORI DAL PARLAMENTO, GODE DI 311 SEGGI SU 316

I tedeschi hanno le idee chiare: 4 su 10 hanno scelto per la terza volta consecutiva Angela Merkel come proprio Cancelliere; premiando così la sua politica interna fatta di rigore economico, la neutralità in politica estera, la difesa ad oltranza dell’euro al fine di continuare a favorire le esportazioni in seno all’Europa (che costituiscono il 70% delle esportazioni totali). Sfiora perfino la maggioranza assoluta e ora per governare deve trovare delle difficili alleanze.

I NUMERI -  La Cdu-Csu della Cancelliera Angela Merkel ha conquistato il 41,5% delle preferenze, mentre il partito socialdemocratico (Spd) dello sfidante Peer Steinbrück (il personaggio che diede del “pagliaccio” a Grillo e Berlusconi) ha ottenuto il 25,7%. Entrano nel Bundestag anche il partito dei Verdi, all'8,4% , e la sinistra della Linke, 8,6%.
La Cdu, con questa percentuale di voti e il suo alleato Fdp fuori dal Parlamento (non ha raggiunto la soglia del 5%), non ha la maggioranza assoluta, avendo raggiunto i 311 seggi e non i 316, per cui dovrà mettere insieme una nuova «Grande coalizione» dialogando con il partito socialdemocratico, il secondo più votato del Paese che ha conquistato 192 seggi. Il resto dei seggi va alla sinistra (64) e ai Verdi (63). Il partito anti-euro si ferma al 4,7%.

LIBERALI FUORI DAL PARLAMENTO PER LA PRIMA VOLTA - La vittoria del Cancelliere uscente, che si conferma così per un terzo mandato (e trascina la Cdu anche al miglior risultato assoluto dalla Riunificazione, con oltre 9 punti percentuali in più rispetto alle elezioni 2009, e oltre quota 40% come non capitava da 20 anni), non è infatti completa perché l'alleata Fdp - del ministro degli esteri uscente Guido Westerwelle e del vicecancelliere Philipp Roesler - resta fuori dal parlamento per la prima volta dal Dopoguerra con appena il 4,8% (un crollo verticale, quasi il 10% dei voti perso). Probabilmente l’elettorato non è rimasto soddisfatto dell’alleanza con la Cancelliera.
Se il partito anti-euro Alternative für Deutschland, arrivato al 4,7%, appena 3 decimali sotto allo sbarramento, fosse entrato in Parlamento, le quote sarebbero cambiate in favore delle sinistre. Afd, all'esordio sulla scena politica tedesca, comunque non sarebbe stata presa in considerazione per un'alleanza di governo.
Stesso dicasi per i Verdi, spesso critici con la Merkel per la sua politica ambientale, spesso più propensa a favore delle multinazionali automobilistiche teutoniche che per le rinnovabili.
Da segnalare, infine, il dato dell'affluenza, in aumento rispetto a quattro anni fa: era il 70,8%, è arrivata al 71,5%.

Tutti i principali leader europei si sono congratulati con la Merkel, ma in cuor loro probabilmente speravano altro. Una Merkel così forte si arrogherà il diritto di alzare ancor di più la propria voce in seno all’Ue, con tutte le conseguenze che ne verranno per i Paesi dell’Europa meridionale.


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VENTOTTO ANNI FA VENIVA UCCISO GIANCARLO SIANI

GIORNALISTA DE IL MATTINO, FU GIUSTIZIATO DAL CLAN NUVOLETTA PER I SUOI ARTICOLI DI DENUNCIA

Il 23 settembre 1985, alle ore 20:50 circa, nel quartiere Vomero a Napoli, veniva assassinato il giornalista de Il Mattino Giancarlo Siani. A soli 26 anni compiuti 4 giorni prima. Giancarlo fu ucciso dal clan Nuvoletta di Torre Annunziata solo perché faceva il suo lavoro con devozione e professionalità, raccontando le malefatte della camorra nel Comune di Torre Annunziata, lavorando per la sede distaccata del giornale a Castellammare di Stabia (lui era del Vomero). Dovendosi occupare dei fatti di cronaca nera, non si limitò a riportare il nome di chi veniva ucciso, ma anche tutti i vari movimenti interni ai clan, i loro intrecci (tra i Nuvoletta, all’epoca altra grande famiglia di Marano, i Gionta e i Bardellino), i tantissimi omicidi e i loro perché, le relazioni tra Camorra e istituzioni, in particolare il consiglio comunale di Torre Annunziata.

SI TROVO’ SEMPRE PIU’ SOLO - La bravura lo portò a fare carriera, tanto da essere chiamato in prova alla sede di Napoli de “ilMattino”, dove fu incaricato di occuparsi dei sindacati e delle vertenze sul lavoro. Qui Siani cominciò ad avere maggiore visibilità, continuando di fatto ad occuparsi di Camorra e le relazioni intercorrenti con le istituzioni locali, ma anche a sentirsi più solo, con l’amico-collega uscito dal tunnel dell’eroina e desideroso di fare l’avvocato anziché il giornalista, e con gli alti e bassi della sua relazione sentimentale. Ma soprattutto, si era fatto troppi nemici, non solo i camorristi, ma anche il Sindaco socialista di Torre Annunziata, Domenico Bertone.

LA DENUNCIA CHE GLI COSTO’ LA VITA- In particolare, fu un articolo del 10 giugno 1985 a condannare a morte Siani, in quanto utilizzò la soffiata di un amico carabiniere con il quale ormai stava collaborando: accusò il clan Nuvoletta, alleato dei Corleonesi di Totò Riina, e il clan Bardellino, esponenti della "Nuova Famiglia", di voler spodestare e vendere alla polizia il boss Valentino Gionta, divenuto pericoloso, scomodo e prepotente, per porre fine alla guerra tra famiglie. In quell'articolo Siani ebbe modo di scrivere che l'arresto del boss Valentino Gionta fu reso possibile da una "soffiata" che esponenti del clan Nuvoletta fecero ai carabinieri. Il boss fu infatti arrestato poco dopo aver lasciato la tenuta del boss Lorenzo Nuvoletta a Marano, Comune a Nord di Napoli. Secondo quanto successivamente rivelato dai collaboratori di giustizia, l'arresto di Gionta fu il prezzo che i Nuvoletta pagarono al boss Antonio Bardellino per ottenerne un patto di non belligeranza. La pubblicazione dell'articolo suscitò le ire dei fratelli Nuvoletta che, agli occhi degli altri boss partenopei, facevano la figura degli "infami", ossia di coloro che, contrariamente al codice degli uomini d'onore della mafia, intrattenevano rapporti con le forze di polizia. Da quel momento i capo-clan Lorenzo ed Angelo Nuvoletta tennero numerosi summit per decidere in che modo eliminare Siani, nonostante la reticenza di Valentino Gionta, incarcerato. A ferragosto del 1985 la camorra decise la sentenza di Siani, che doveva essere ucciso lontano da Torre Annunziata per depistare le indagini.
In quel periodo Giancarlo stava lavorando ad un libro sui rapporti tra politica e camorra negli appalti per la ricostruzione post-terremoto, grazie a dei documenti fornitigli segretamente dal Questore torrese.

LA MORTE - Il 23 settembre 1985, appena giunto sotto casa sua con la propria Citroën Méhari, Giancarlo Siani venne ucciso: l'agguato avvenne alle 20.50 circa a pochi metri dall'abitazione, in Piazza Leonardo - Villa Majo nel quartiere napoletano del Vomero. Siani, trasferito dalla redazione di Castellammare di Stabia a quella centrale de Il Mattino, all'epoca diretto da Pasquale Nonno, proveniva dalla sede del quotidiano di via Chiatamone.

IL PROCESSO - Per il suo omicidio, la seconda sezione della Corte di Assise di Napoli in data 15 aprile 1997, ha condannato all’ergastolo Angelo Nuvoletta, Valentino Gionta, Luigi Baccante detto Maurizio (mandanti), Ciro Cappuccio, Armando Del Core (esecutori), Ferdinando Cataldo (sentenza annullata perché difeso da falso avvocato e successivamente condannato a 28 anni di carcere), 28 anni a Gabriele Donnarumma. Assolti Alfredo Sperandeo (secondo la richiesta del Pm) e Gaetano Iacolare. Il 7 luglio 1999 la prima sezione della corte di Assise di Appello di Napoli, non soltanto ha confermato la sentenza di primo grado, ma ha ribaltato in condanna l’assoluzione per un altro componente del commando assassino, Gaetano Iacolare: 28 anni di carcere.
La Corte di Cassazione conferma per tutti la sentenza della prima sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli, con l’eccezione della posizione di Valentino Gionta. Per il boss di Torre Annunziata si dovrà celebrare un nuovo processo di appello. Un’altra sezione della Corte di Assise di Appello si uniforma all’indirizzo della Suprema Corte, assolvendo dall’accusa di omicidio di Giancarlo Siani il boss oplontino. Il Sindaco Domenico Bertone, latitante dal luglio 1993 per le vicende legate a Tangentopoli, si costituì nel novembre dello stesso anno, e scontò 15 mesi di carcere.

LE INIZIATIVE - Da lunedì 23 settembre, in occasione del 28° anniversario dell'uccisione di Giancarlo Siani, il coraggioso ed indimenticabile giornalista del quotidiano “ Il Mattino”, ucciso dalla camorra per le sue coraggiose inchiesta giornalistiche, prende il via il progetto "In viaggio con la Mehari".
La giornata del 23 settembre si svolgerà secondo il seguente programma:
Ore 9.30 - Deposizione di fiori alle Rampe Siani (Napoli, via Suarez, adiacente Piazza Immacolata) alla presenza delle Autorità istituzionali.
A seguire, la Mehari, guidata da autorevoli rappresentanti del mondo della cultura, della magistratura e dell'antimafia sociale, riprende il suo cammino per la città di Napoli in nome della libertà di stampa e in memoria di tutte le vittime innocenti della criminalità fino a giungere alla sede del quotidiano "Il Mattino", il giornale di Giancarlo, secondo il seguente itinerario:
Ore 9.30 - Rampe Siani (Via Suarez, adiacente Piazza Immacolata)
Ore 10.00 - Liceo Vico (Via Salvator Rosa 117)
Ore 10.30 - Piazza Dante
Ore 11.00 - Questura (Via Medina 75)
Ore 11.30 - Teatro di San Carlo (Via San Carlo)
Ore 12.00 - Sede del quotidiano "Il Mattino", via Chiatamone 65
All'arrivo della vettura al Mattino si svolgerà la X edizione del Premio Giancarlo Siani.
Dal 27 settembre al 15 ottobre la Mehari sarà al Palazzo delle Arti di Napoli per una serie di iniziative dedicate alla libertà di stampa e alla memoria delle vittime innocenti della criminalità.

Facciamo sì che la morte di Siani non sia vana. Denunciamo le malefatte, informiamoci, votiamo con coscienza, impegniamoci nel sociale.
La stupenda scena finale di Fortapasc, film di Marco Risi dedicato a Siani:

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INGMAR BERGMAN, IL REGISTA DELL’ANIMO UMANO

SVEDESE, HA AFFRONTATO NELLA SUA LUNGA CARRIERA GLI INTERROGATIVI E LE INQUIETUDINI CHE L’UOMO AFFRONTA NEL CORSO DELLA SUA VITA

Ingmar Bergman può essere considerato il Giacomo Leopardi del Cinema. Come il tormentato poeta marchigiano nei suoi versi, questo regista di origini svedesi ha affrontato nella sua lunga carriera i dubbi e le inquietudini che tormentano l’animo umano nel corso della sua vita. I suoi personaggi, sempre molto caratterizzati e interpretati da un gruppo di attori fedeli con i quali lavorò già a teatro, si rapportano ora con la Morte, ora con relazioni sentimentali tormentate, ora con le ingiustizie della vita, ora con l’invecchiamento. Molti dei suoi lungometraggi sono introspettivi, avendo lui avuto un padre pastore col quale il rapporto con è stato sempre facile. Altri sono affreschi medioevali o di una Svezia sovente grigia e cupa.

LE ORIGINI - Ingmar Bergamn nasce a Uppsala nel 1918, da un pastore protestante, una figura con cui si troverà spesso a confrontarsi e che ricorrerà di frequente nel corso della sua opera, percorsa di continuo da riferimenti autobiografici. Inizia la carriera come autore e regista teatrale, e nel 1944 scrive la sua prima sceneggiatura, Spasimo, con cui entra nel mondo del cinema.

I PRIMI FILM - Un anno dopo realizza il primo film come regista, Crisi, che come i successivi Nave per l'India (1947) e Musica nelle tenebre (1947), affronta tematiche sociali del mondo giovanile, facendo denunce con toni aggressivi. Il modello di riferimento di Bergman, in questa fase, è il realismo, da cui si distacca già nel 1948, con Prigione, allorchè inizia a sperimentare tecniche surrealiste ed espressioniste, che utilizza per approfondire i comportamenti e la psicologia umana. Su questa strada si incontrano opere come Un'estate d'amore (1950), Donne in attesa (1952), Monica e il desiderio (1952), Una lezione d'amore (1954), nelle quali si afferma uno studio attento della psicologia femminile, soprattutto - ma non solo - all'interno del rapporto sentimentale.

I CAPOLAVORI - Il film che impone Bergman all'attenzione della critica internazionale è Sorrisi di una notte d'estate (1955), commedia sui rapporti sentimentali, che si serve dei modelli del teatro brillante del Settecento francese per osservare con amarezza l'instabilità dei sentimenti e la complessità dei rapporti umani.
É dell'anno successivo uno dei capolavori bergmaniani, Il settimo sigillo (1956), geniale affresco medievale, nel quale l'autore riflette su vita e morte, sul rapporto fra uomo e Dio, sul senso della propria esistenza, sulla miseria e la nobiltà della natura umana.
Gli stessi temi esistenziali, affrontati alla luce della psicanalisi, sono presenti anche nel successivo Il posto delle fragole (1957), dove si racconta il viaggio nel tempo, nel passato e nella fantasia che un vecchio professore intraprende, al termine della propria vita, per ritrovare un'immagine di sé che si era affannato a rimuovere. Una tragedia filosofica, densa di riferimenti culturali che vanno da Joyce a Proust, da Mann a Kierkegaard, per dimostrare come la morte si nasconda dietro le fugaci apparenze della vita.
Temi religiosi trattati con un'ottica laica: il problema del vuoto che si sostituisce alla perdita della fede, la ricerca di una religiosità intima e non formalistica, l'incomunicabilità fra individui, sono al centro delle sue opere successive, fra cui si segnalano La fontana della vergine (1959), Come in uno specchio (1961) e Il silenzio (1963). É in questo momento che si definisce compiutamente lo stile e gli intenti di Bergman che cerca di svelare il mistero che si cela al di là le apparenze, che nasconde i suoi interrogativi dietro schermi fatti di memoria, sogno, psicosi, che mette sempre più in dubbio l'esistenza di Dio, ma la ripropone ogni volta sotto diverse spoglie, che assumono sembianze differenti: prima la morte, poi il sesso, adesso il male.
É anche in questa fase che Bergman comincia ad essere considerato autore difficile, intellettuale ad oltranza, cupo e destinato a pochi, immagine che sicuramente non smentisce nelle pellicole che gira in seguito - Persona (1966), Il Rito (1969), Passion (1970) - trattati sulla morte, la crudeltà umana, il disfacimento della società e la solitudine, sempre più cupi ed angoscianti. Si tratta comunque di opere profonde ed acute, nelle quali il regista si conferma uno dei massimi interpreti dell'animo tormentato dell'uomo contemporaneo.

GLI ULTIMI LAVORI - Sussurri e grida (1973), Scene da un matrimonio (1974, destinato alla televisione) e Immagine allo specchio (1976) sono forse le opere in cui Bergman conduce alle estreme conseguenze la propria filosofia artistica. Con stile rigoroso, semplice fino alla banalità, va ad analizzare le piccole normalità quotidiane per scoprire che sono tutte il frutto di un'ipocrisia, che diventa tanto più patetica perché inevitabile e pericolosa da svelare, in quanto su di essa si fonda il precario equilibrio che le persone riescono a conquistare. Eliminata la presenza di una divinità, il male di vivere bergmaniano diventa un percorso interiore che distrugge ogni sicurezza su cui si appoggia l'esistenza comune.
L'ultimo film di Bergman, Fanny e Alexander (1983), che segue due pellicole dagli intenti psicanalitici ( Sinfonia d'autunno, 1978 e Un mondo di marionette, 1980), è uno splendido racconto, in gran parte autobiografico, su due adolescenti svedesi di inizio secolo, nel quale il regista sviluppa, con una partecipazione mai invadente, i motivi e le emozioni da cui è partito per comporre le sue opere.

GLI ATTORI CON CUI HA LAVORATO DI PIU’ – Come detto nell’incipit, Bergman ha lavorato assiduamente quasi sempre con la stessa squadra di attori: tra le donne: Ingrid Thulin, Liv Ullman, Harriet e Bibi Andersson, Gunnel Lindblom. Tra gli uomini: Max von Sydow e Gunnar Björnstrand.


(Fonte: Mymovies)
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influenza e rassicurazioni.

visto che ad ogni cambio di stagione non mi faccio mai mancare nulla, in questi giorni ho preso l'influenza con conseguenti giornate passate sotto la coperta con il raffreddore, la nausea ed un mal di testa atroce.
per carità, ormai mi sono rassegnata al fatto di essere piuttosto malandata quando mi ci metto ma cavolo, è solo settembre e già sto male.

la cosa che poi odio di quando sono costretta a stare a casa a cause dell'influenza è quello stato semi depressivo nel quale cado puntualmente.
non prendetemi per pazza, ci ho lavorato molto e va anche meglio adesso ma siccome il cervello in questo senso sa essere molto potente e giocare brutti scherzi, ( come avevo raccontato sotto un altro punto di vista qui http://ilbuiodellanotte.blogspot.it/2012/05/sapori-e-odori-che-tornano.html) spesso mi ritrovo, quando ho la nausea soprattutto, a piangere.
è inutile che spieghi che in tutti quei mesi di malattia sono stata talmente male che anche a distanza di due anni, quando ricapita, automaticamente penso a quel periodo.
non vi so spiegare perchè, alcuni dicono che sono rimasta ancora troppo "attaccata" alla malattia, altri dicono che non è poi cosi strano, altri semplicemente non capiscono.
per quanto mi riguarda, credo che è stata una situazione talmente brutta e traumatica, soprattutto per la mia età, che è difficile non pensarci, a maggior ragione quando magari si sta male.
infondo, se ci pensate, la cosa più brutta e più nitida che un ex malato di cancro può ricordare di quel periodo, è proprio la nausea e lo star male.
non so nemmeno io spiegarvi perchè mi accada questo, insomma, a distanza di due anni sono rare le volte in cui ancora tiro in ballo la malattia e ne parlo perchè grazie a Dio ora la normalità prevale ( salvo alcuni casi e alcune situazioni) eppure devo lavorarci ancora molto.. ogni volta mi ripeto: " Debora, è solo influenza, pensa a quando stavi male davvero!" e allora, piano piano mi calmo.

in questi giorni, comportandomi cosi faccio forse preoccupare anche un po' le persone alle quali voglio bene.. per esempio il mio fidanzato mi ha più volte espresso la sua preoccupazione per la mia salute.
conoscendomi da poco e non avendo intrapreso insieme a me il cammino della malattia, è normale che sia preoccupato e che faccia spesso tante domande perchè ha voglia di capire quello che ho passato  e che sto passando ora.
a me questa cosa fa un enorme piacere perchè secondo me non c'è cosa più bella che voler "entrare" per cosi dire nel passato di una persona alla quale si vuole bene per capire quello che ha passato e come sta ora.
beh, non c'è ragione di preoccuparsi troppo però. è vero, diciamo che non ho avuto proprio la varicella ma non dimentichiamo che grazie a Dio il mio tumore è uno dei più curabili e guaribili per cui io sono sempre stata molto ottimista e a maggior ragione lo sono ora che sono passati quasi due anni dallo stop.
è normale preoccuparsi per chi si ama, questo lo capisco, ma proprio grazie a Dio non ce ne è pi il motivo.


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IL SESSO ORALE PROVOCA TUMORI, A DIRLO UN NUOVO STUDIO

Lo assicura l’andrologo ed endocrinologo dell’Universita’ di Padova Carlo Foresta

Dopo le parole di Michael Douglas, secondo il quale il suo cancro alla gola sarebbe stato causato dal Papillomavirus umano (Hpv) contratto attraverso il sesso orale, è tornata in auge la tanto discussa relazione tra sesso orale e tumori alla gola. Un nuovo studio – condotto dall’andrologo ed endocrinologo dell’Universita’ di Padova Carlo Foresta - la confermerebbe.

IL LEGAME - “Il legame dei tumori alla gola con l’Hpv e’ ormai ben documentato, come anche il fatto che il patogeno si ‘annidi’ non solo nella vagina ma anche nel seme maschile, e per l’uomo puo’ essere causa di infertilita’. Dunque bisogna dire con forza che il sesso orale non e’ sesso sicuro”, dice Foresta all’Adnkronos Salute. A Padova il team di Foresta ha indagato sulla trasmissibilita’ del patogeno proprio in relazione al sesso orale. “Abbiamo scoperto che nelle coppie in cui c’e’ un componente positivo all’Hpv e che praticano questo tipo di rapporti, il 25% presenta una positivita’ al papillomavirus nel cavo orale. Inoltre – aggiunge l’esperto – le donne sono piu’ spesso positive rispetto all’uomo“. Dunque per le donne e’ piu’ facile essere contagiate.

IL SESSO ORALE NON E’ SICURO- Lo studio, condotto su 50 coppie di 30-40 anni, tutte in eta’ fertile e con uno dei componenti portatore di Hpv, e’ stato presentato all’ultimo convegno di andrologia ad Abano Terme. Il papillomavirus e’ sotto accusa per essere la causa del tumore alla cervice nelle donne. “Non e’ solo il papillomavirus ad essere presente nel liquido seminale, ma anche altri patogeni. Dunque occorre ricordare a tutti, soprattutto ai giovani, che il sesso orale – conclude Foresta – non e’ sesso sicuro“.


(Fonte: Meteoweb)
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SERENASE, CLOPIXOL, TAVOR, VALIUM PER PSICOSI NAS: BRAVI PSICHIATRI, UN ALTRO GOL

LETTERA

Buongiorno,

mi è stata diagnosticata la psicosi nas e ho delle allucinazioni uditive (sento le voci). Per questo mi sono stati dati tanti psicofarmaci: Serenase, Clopixol, Risperdal, Tavor, Valium. Ora sto prendendo 10 mg di Clopixol al giorno, ma le voci mi stanno migliorando per altri motivi, non credo sia solo lo psicofarmaco.

Volevo chiedere se gli psicofarmaci danno grossi danni al cervello per quanto riguarda la memoria e se curano veramente le mie turbe psichiche. Volevo inoltre chiedere se rallentano il metabolismo, dato che io da quando li prendo sono ingrassata 22 chili circa.

Grazie, cordiali saluti,

Anonima


RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie della sua mail e di aver voluto condividere la sua storia.

Veniamo a noi.

Cos'è anzitutto la psicosi definita "nas"?

Con questo termine si definisce una psicosi "non altrimenti specificata", cioè una psicosi i cui tratti non rientrano in una categoria specifica.

La prima risposta che mi viene da dire è ciò che direbbe Fantozzi: "Per me, è una cagata pazzesca".

Ma la smettiamo di far rientrare i comportamenti umani in categorie predefinite?

Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Premetto come sempre che non sono un medico, non curo nessuno, non faccio diagnosi, non prescrivo nulla e ben me ne guardo dal farlo.

Sono un accanito sostenitore della forza autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

In questi anni le hanno somministrato antipsicotici a raffica, con l'aggiunta di benzodiazepine, trasformandola in una balena zombizzata pronta per entrare in "Zombielandia".

Complimenti cari psichiatri, complimenti per non aver capito una benemerita mazza di come funzioni il corpo umano.

Complimenti per i vostri anni di studio buttati nel cesso, e per aver sottratto l'anima a un essere umano come voi.

Rispondo subito alle sue domande:

1) No, gli psicofarmaci non curano nulla, agiscono, quando va bene, meramente sopprimendo la sintomatologia in atto, spegnendo, come nel suo caso, intere aree del cervello, smettendo quindi di farle sentire le voci non perché l'abbiano curata, bensì perché hanno "spento un interruttore", causando poi tutta una serie di disastri, tra cui l'aumento abnorme di peso.

2) Gli antipsicotici atipici condannano chi li assume ad ammalarsi di diabete nove volte su dieci, proprio a causa del loro effetto nefasto sul metabolismo degli zuccheri (da qui l'aumento abnorme di peso).

Lei non è guarita, e non guarirà mai con nessuna compressa, nuova o vecchia, definita miracolosa o non.

Niente veleno di cobra reale per guarire dai tumori, e niente compresse magiche per guarire da qualunque affezione mentale.

L'unico modo per guarire da qualunque turba mentale è il binomio cibi puliti - pensieri puliti, permettendo al corpo di autoriequilibrarsi da sé, andando quindi a trovare la causa senza sopprimere il sintomo, che rimane sempre un segnale di un problema a monte.

Quello che le dirò io non glielo dirà nessuno psichiatra sulla faccia della Terra.

Ogni qualvolta si ingerisca una sostanza, il corpo umano ha due possibilità:

1) la riconosce come "self" (ad esempio un cibo compatibile con il nostro organismo) e quindi la utilizza, in questo caso per produrre energia, nuovi tessuti etc...
2) la riconosce come "non-self" (ad esempio gli psicofarmaci) e quindi fa di tutto per espellerla al più presto, utilizzando anche le proprie risorse interne per portare a termine il tutto.

Nel caso degli psicofarmaci, in particolare, i loro principi attivi sono stati studiati per superare la barriera ematoencefalica, e quindi in grado di poter esplicare il proprio effetto direttamente sulle sinapsi cerebrali.
E quindi il nostro sistema immunitario, che cosa fa?
Il corpo è un'entità a sé, intelligente, e capace di adattarsi anche ai peggiori insulti.

Conseguentemente, vista l'interferenza chimica, il corpo va a produrre sostanze che contrastino con gli effetti di quelle chimiche immesse forzosamente, al fine di tornare a una situazione di equilibrio, detta "omeostasi".

Purtroppo tutto ciò è quasi sempre impossibile, data la potenza delle molecole alla base degli psicofarmaci, e quindi il corpo va avanti in una situazione di continuo disequilibrio.

Quando poi si vanno a sospendere gli psicofarmaci, ecco che compaiono tutta una serie di manifestazioni, siano esse fisiche, psicologiche o entrambe, che gli psichiatri vanno a ricollegare con il riaffioramento della patologia pregressa.

Balle su balle su balle.
Il concetto è molto semplice: le scosse, il vomito, la diarrea, l'ansia a mille, e anche la depressione più nera sono lo sforzo massivo che il corpo umano fa per tornare a una situazione di equilibrio, essendosi innescato anche il meccanismo dell'astinenza.
Lo stesso discorso vale anche quando il vero crollo avviene magari a distanza di un anno.
Il corpo si disintossica infatti a ondate, e capita spessissimo che la "mazzata" arrivi magari dopo un anno, oppure due, dalla dismissione.

Nel suo caso, specialmente dopo molti anni, è assolutamente probabile che lei vada in fase allucinatoria-maniacale, e che questa sia accompagnata da sintomi fisici anche intollerabili.

Che passano, man mano che il corpo si disintossica, ma che la società moderna non ha alcuna voglia di ascoltare ed accogliere.


Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell'uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall'aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all'organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che  possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l'Uomo, bensì per i granivori. L'intolleranza al glutine è ormai considerata un'epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all'introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti "psicofarmaci": dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un'appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.

Non ci sono altre strade per guarire. Nessun'altra.




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