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ANCHE FARE PIPI’ E BERE SONO DIVENTATI UN BUSINESS

PURE LADDOVE UN TEMPO ERA GRATIS FARLO, COME STAZIONI E BAR, CI CHIEDONO SOLDI TRAMITE GETTONI O CONSUMAZIONI

In tanti abbiamo pensato almeno una volta “prima o poi ci tasseranno anche l’aria che respiriamo”. Per ora non è ancora successo, ma sono arrivati a chiederci soldi pure per urinare e bere acqua. Perfino nelle stazioni e nei bar, un tempo oasi per bisognosi di estromettere o far defluire liquidi dal e nel proprio organismo, attraverso gettoni o acquisti forzati.

BAGNI A PAGAMENTO – I Comuni con l’acqua alla gola hanno ben pensato di farla pagare ai loro cittadini. Ed ecco che nelle stazioni, di grandi e piccole città, si impone alla porta il pagamento di un dazio, che va dai 20 centesimi all’euro. Una tassa che sta iniziando a prendere piede anche nei Parchi pubblici. Un’imposizione nata anche per disincentivare l’utilizzo dei bagni pubblici per usi osceni e per evitare che li usino zingari e barboni. Ma le cattive abitudini di una minoranza non possono ledere una maggioranza perbene.
Anche i Bar non sono da meno, confortati da una sentenza del TAR della Toscana del 2010 che sentenzia dopo una controversia: i pubblici esercizi non sono tenuti a concedere l’utilizzo dei propri bagni a chi non consuma. La sentenza fa giurisprudenza e quindi la decisione riguarda tutta la nostra penisola. Se prima era un’azione di buon senso e facoltativa quella di consumare in un Bar (o qualsivoglia altro esercizio) che ci aveva concesso il Wc, ora diventa obbligatorio; o quanto meno l’esercizio può imporlo.


IL CONSUMO DI ACQUA – Anche bere è diventato difficoltoso. Spesso le fontanelle per strada sono una chimera o guaste. Nelle stazioni sono state rimosse e si è costretti a comprare la bottiglietta dalle macchinette. Nei Bar un bicchiere d’acqua lo si può ancora chiedere, fin quando il TAR non vieterà pure quello. 
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GLI PSICOFARMACI HANNO UCCISO LA MIA PRIMA MOGLIE, E ORA VOGLIONO UCCIDERMI LA SECONDA

Vi racconto, sempre nel rispetto della privacy e del segreto istruttorio, un'altra giornata di ordinaria follia all'intero di una caserma dell'Arma dei Carabinieri.

Ieri pomeriggio ho ricevuto, mentre mi trovavo in ufficio, una chiamata dei carabinieri addetti all'accoglimento del pubblico in entrata, con la quale mi si chiedeva se fossi disponibile a conferire con una persona che "voleva qualche delucidazione in merito al tentativo di suicidio della propria moglie".

Data la delicatezza della situazione, ho inteso prendere contatti immediati con il medesimo, facendolo accomodare nel mio ufficio, seppur avessi preliminarmente verificato che altri carabinieri, non appartenenti alla mia stessa unità, erano effettivamente intervenuti in merito ai fatti in trattazione.

Il signore, un italiano di circa 70 anni, comincia quindi a raccontarmi nel dettaglio la sua situazione.

Egli precisa che la propria moglie, medico con specializzazione in ginecologia, aveva giorni addietro tentato il suicidio attraverso l'ingestione di numerose compresse di antipsicotici e di tranquillanti, e che fosse per questo stata trasportata presso un nosocomio del milanese.

Aggiunge che, alla base di tale gesto, vi era quasi sicuramente la tesissima situazione in corso relativa alla di lui decisione di formalizzare un atto di separazione.

Più il signore parla, e più io capisco che c'è una gran puzza di psicofarmaci più che di reali problemi personali: milioni di persone si separano ogni anno, ammazzarsi è un'altra cosa.

Gli chiedo quindi come sua moglie fosse entrata in possesso di farmaci così potenti, e lo stesso mi risponde che, essendo medico, se li era praticamente "autoprescritti".

La narrazione della storia va avanti, e aggiunge che dopo essere stata trasportata al pronto soccorso di un nosocomio del milanese, viene dimessa con la seguente terapia: 
1) Cipralex, principio attivo "escitalopram", antidepressivo della categoria SSRI, commercializzato anche con il nome di "Entact";
2) En, quale benzodiazepina.

Dopo pochi giorni di terapia, entrambi vanno a dormire.

Il signore viene svegliato da dei rumori in cucina, e interviene giusto in tempo mentre la moglie si sta legando un cappio al collo (fatto con la cintura dell'accappatoio), per suicidarsi.

Qualunque richiesta di spiegazioni è inutile: la signora scoppia a piangere e non sa perché si stava impiccando.

Continuando nella conversazione, scopro che anche la sua prima moglie, dopo tre anni di terapie per "curare" una depressione che non passava, si è uccisa, nel 2007, impiccandosi in casa.

Queste ora le mie considerazioni personali.

Nessuno nega che problemi reali possano assestare duri colpi al nostro corpo e conseguentemente alla nostra psiche.

E nessuno nega che moltissime persone ogni giorni si ammazzino a causa e in conseguenza di problemi veri e reali.

Non si può però negare ormai l'epidemia di suicidi, omicidi, omicidi/suicidi e vari atti di natura violenta direttamente collegabili all'uso di psicofarmaci, e soprattutto degli antidepressivi delle categorie SSRI e SNRI (rispettivamente, selettori della ricaptazione della serotonina e selettori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina).

Nel caso in questione, un essere umano già fragile, si autoprescrive dei potenti antipsicotici, che portano verosimilmente a simulare un suicidio, per attirare attenzione.

Non vedo, in questo caso, una vera spinta suicida, ma più un gesto dimostrativo.

È la successiva terapia con antidepressivi che deve fare paura, e molta.

Entrambi vanno a letto, e lei si alza con il chiaro intento di impiccarsi (tipico suicidio indotto da antidepressivi SSRI e SNRI): non si può essere salvati quando si ha un cappio al collo, mentre l'overdose di farmaci è spesso tamponabile.

Ho passato più di un'ora a parlare con un essere umano sconvolto, a cui gli psichiatri non avevano dedicato neppur un minuto in più del proprio tempo per spiegargli quanto è anche obbligatoriamente scritto nel bugiardino dell'antidepressivo prescritto alla moglie, e cioè che tali farmaci aumentano il rischio di ideazioni suicidiarie.

Tale avvertenza è stata inserita proprio a seguito della carneficina che continua ad avvenire ogni giorno.

Persone depresse, che possono essere tranquillamente aiutate attraverso il binomio cibi puliti-pensieri puliti, e quindi attraverso un'impeccabile alimentazione vegana, il più crudista possibile, e un'infinita dose di amore e pazienza, vengono sottoposte con disarmante faciloneria a terapie che, nel migliore dei casi, daranno loro un finto benessere, un pompaggio forzato dell'umore che non durerà per sempre, e che farà vedere il suo lato oscuro nel momento della dismissione dei farmaci.

E, nel peggiore dei casi, e oltretutto non così raro come si possa pensare, trasformano il malcapitato di turno in assassino di se stesso e/o degli altri.

Attraverso il motore di ricerca del blog, si digiti: "psicofarmaci e suicidio per impiccagione", per leggere tutti gli articoli a riguardo.

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Psicofarmaci, volete portargli via anche la seconda moglie?
 

 



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SCOPERTO LO STRUMENTO CON CUI I LADRI APRONO LE PORTE BLINDATE

SUCCEDE A ERCOLANO, DOVE IN PIENA NOTTE I CARABINIERI HANNO RINVENUTO TRA GLI ATTREZZI USATI DAI LADRI ANCHE UN TUBO IN CARBONIO

Da tempo ormai anche le porte blindate non sono più un segreto per i ladri. Ci si chiedeva come facessero ad aprirle senza il minimo scasso. La scoperta l’hanno fatta i Carabinieri a Ercolano, qualche notte fa, quando, intorno alle 2.30, una pattuglia delle volanti nel corso di attività di controllo del territorio, ha notato persone sospette in un parco condominiale recintato di corso Italia. Le hanno inseguite ma queste sono riuscite a far perdere le proprie tracce dopo aver abbandonato un sacco contenente argenteria, carte di credito, monili, orologi, collane in corallo, profumi di marca, bancomat, assegni. E anche una borsa con attrezzi da scasso. Tra questi un tubo in carbonio.

COSTRUITI DAGLI STESSI ARTIGIANI CHE PRODUCONO LE PORTE - Oltre ai soliti piedi di porco e cacciavite anche un singolare tubo in carbonio e acciaio capace di agganciare il corpo centrale della serratura blindata e spezzarla con l'aiuto di un altro attrezzo in acciaio. Uno strumento messo a punto da artigiani, gli stessi, forse, che costruiscono le porte blindate e che sanno quindi tutti i loro punti deboli. E' a questi artigiani che gli inquirenti stanno ora dando la caccia per capire a quante bande di topi d'appartamento abbiano venduto il prezioso aggeggio.
Dalle indagini è emerso che poco prima la banda si era introdotta in un appartamento al primo piano del parco e, approfittando dell'assenza dei proprietari che sono in vacanza, aveva aperto la porta d'entrata con una attrezzatura particolare che ha messo fuori gioco la serratura di ultima generazione. La porta blindata ha ceduto in pochi minuti. E senza particolari rumori. Così per i ladri è stato un gioco da ragazzi impossessarsi dei preziosi che sono stati restituiti ai legittimi proprietari.

FACILE DA REPERIRE SU INTERNET- Gli inquirenti stanno ora studiando gli attrezzi da scasso e in particolare l'ariete in acciaio e carbonio che potrebbe rivelare le tracce del suo costruttore. Il problema però è che oggi è facilissimo trovare attrezzi per scasso in vendita anche su internet. Basta mettere la parola chiave su Google e compaiono decine di siti che propongono attrezzature adatte. Ovviamente non si parla di furti ma di «Utensili per l'apertura di porte rimaste chiuse», oppure di «Sistema M... Grimaldello elettronico e accessori», e anche «di Utensili di tiraggio /frantumazione e accessori per porte».


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DISMISSIONE DA ANTIDEPRESSIVI E SCOSSE PER TUTTO IL CORPO

Sicuramente il vostro solerte psichiatra, prima di mettervi facilonamente sotto terapia antidepressiva, vi avrà informato dei terrificanti effetti di dismissione che colpiscono la maggior parte delle persone che decidono, prima o poi, di interrompere la propria "cura farmacologica".

Io penso che sicuramente non lo avrà fatto, anche perchè la tendenza della moderna psichiatria è di tenere le persone inchiodate ai farmaci praticamente a vita.

Oggi voglio soffermarmi su di un preciso sintomo di dismissione, che avviene soprattutto in conseguenza dell'uso degli antidepressivi delle categorie SSRI e SNRI (rispettivamente selettori della ricaptazione della serotonina e della serotonina-noradrenalina).

Le scosse elettriche.

Sì, prozac et company (seroxat, zoloft, effexor, cymbalta, citalopram, escitalopram etc...) vi possono tramutare, in fase di dismissione, in un'anguilla che al posto di dare una scossa agli altri predatori, la da a se stessa.

Viene da ridere? Assolutamente no.

Moltissime persone in fase di dismissione riportano infatti di passare mesi a sentire delle vere e proprie scosse elettriche, che partono dalla testa e arrivano fino ai piedi.

Scosse elettriche dolorose, che non permettono loro di riposare o di rilassarsi.

Avete idea di che cosa sia questo inferno? Avete idea di che cosa significhi andare avanti a sentire scosse per mesi, senza contare gli altri effetti di dismissione?

Nessuna pastiglia al mondo risolverà i vostri problemi, siano essi di natura organica che psicologica, che entrambe.

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LA FEBBRE DELL’ORO SALE ANCHE IN ITALIA, ECCO DOVE TROVARLO

SCENE DA META’ ‘800 SI STANNO DIFFONDENDO ANCHE NEL NOSTRO PAESE

Con il termine “corsa all'oro californiana” o “febbre dell'oro californiana” s’intende quel periodo della storia americana segnata dall'interesse mondiale per l'oro della Sierra Nevada, nella regione centrale della California. Ebbe inizio il 24 gennaio 1848, quando il pioniere svizzero Johan Suter (americanizzato in John Sutter) scoprì un filone del prezioso metallo.
La corsa all'oro non si limitò alla California, ma contagiò anche il Canada e l'Alaska. Convenzionalmente si pone il termine ultimo di tale fenomeno al 1855. Charlie Chaplin vi dedicò anche un film tanto divertente quanto riflessivo, come era del resto suo stile.
Data l’attuale crisi, con molti pronti a vendere i propri gingilli per racimolare qualche soldo, una nuova corsa all’oro sembra di nuovo essere salita in alcune parti del Mondo. Anche nella nostra Italia, dove un grammo d'oro vale circa 38 euro. Alcune zone della nostra Penisola sono state così prese d’assalto da cacciatori di pepite, soprattutto improvvisati.

SOLO HOBBY? - Gli appassionati sarebbero infatti circa 500, che armati di setaccio, batea (la mitica padella da immergere nell'acqua) e canaletta (o scaletta, l'attrezzo di legno scanalato lungo 80 - 90 centimetri che si usa per passare il materiale), si ritrovano per trascorrere una giornata all'aperto, inseguendo un sogno che evoca imprese e personaggi appartenenti all'immaginario collettivo (da Paperon de' Paperoni a Charlie Chaplin da Jack London a Felice Pedroni, meglio conosciuto come Felix Pedro).
E' solo un hobby, tengono a precisare i novelli cercatori, anche perché il vantaggio economico che può derivare dai ritrovamenti per il momento si è rivelato secondario. L'Associazione Biellese dei Cercatori d'oro (che rappresenta il più importante centro per i cercatori del Nord Italia) fa sapere che "dopo otto ore di duro lavoro, quello che ci si porta a casa è la schiena rotta, circa un grammo d'oro, pari a circa 38 euro di valore e una bella avventura da raccontare ai colleghi".
La mappa dell'oro in Italia

DOVE TROVARLO? - Le zone dove maggiormente viene praticata questa attività sono nel Nord Italia, ai piedi delle valli dell'arco alpino, principalmente lungo il versante occidentale fino all'Appennino Ligure. Qui i geologi collocano i giacimenti primari, dove ancora oggi è possibile trovare tracce di oro nativo. Trasportato nelle pianure piemontesi e lombarde in epoca glaciale, è possibile individuare tracce di oro di origine alluvionale, che si presenta sotto forma di scaglie sottili, nei fiumi e nei terreni circostanti. I cercatori più accaniti setacciano le acque dei corsi d'acqua del Biellese e l'Orba, nella Riserva naturale speciale della Bessa, dove si è appena concluso il 32° Campionato mondiale dei Cercatori d'oro, nel fiume Elvo, nei dintorni di Borriana, e nel Ticino. Sono queste le schegge che i numerosi amatori sperano di intrappolare nei propri setacci.


(Fonte: Virgilio
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TI DEPRIMI PERCHE' TUO FIGLIO È PSICOTICO? TRANQUILLA, TI IMBOTTISCO DI EFFEXOR

Per comprendere la vicenda nella sua interezza, vi rimando prima al mio articolo

INVEGA, ABILIFY, ANSIOLIN E DALMADORM: COME SUCCHIO VIA LA VITA DI UN RAGAZZO DI 27 ANNI


Ieri ho ricevuto la telefonata della signora, la quale, dopo avermi aggiornato sulle condizioni del figlio, mi ha chiesto un ulteriore parere a titolo personale.

In quel frangente, mi ha confidato ciò che già sospettavo fin dalla prima telefonata (dopo aver sentito la sua voce), e cioè che anch'ella fosse sotto terapia psichiatrica.

La stessa mi ha riferito che, dopo il primo episodio psicotico del figlio, poiché aveva (giustamente, dico io) iniziato a far fatica a dormire, lo stesso psichiatra che lo ha tuttora in cura le ha consigliato di assumere (come da lei poi fatto) 75 prima e 150 mg poi dell'antidepressivo Effexor, assieme all'immancabile pastiglia di Xanax.

La signora ha detto di non sentirsi bene con questi farmaci, e di volerli quindi dismettere al più presto.

Partono ora della considerazioni personali.

Ma ci rendiamo conto della bassezza morale e professionale che alcuni psichiatri riescono a raggiungere?

Ma questo dottore si rende conto di non essere allo zoo, e che quindi i suoi pazienti non sono degli elefanti, e gli psicofarmaci di conseguenza non sono noccioline da distribuire gioiosamente a piene mani?

Dove vuole arrivare, a psicomedicalizzare tutta la famiglia, cane compreso, con il Prozac veterinario, che esiste ed è utilizzato da tantissimi cani in tutti gli Stati Uniti, per la gioia dei loro lobotomizzati padroni, che, tornando a casa, troveranno il loro Fuffy nella stessa identica posizione dove lo avevano lasciato?

I cani sotto psicofarmaci mordono, le persone uccidono.

Siamo all'anticamera dell'Inferno.





 

 

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LA PSICHIATRIA CON IL CUORE: QUESTO È' CIO' CHE VOGLIAMO

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "SONO UN 'MALATO PSICHIATRICO': HO PAURA DELLE DIVISE E DEGLI OSPEDALI":

Non conosco se non sommariamente l'alimentazione vegana... ma so per certo che quello che lei scrive è assolutamente vero. Quando eseguivo in qualità di medico convalidante TSO mi sono capitati elementi della polizia locale che certo non volevano "perdere" del tempo, anzi... erano già pronti con le manette... quante storie tragiche ho visto... quando entravo nella casa e il poveretto mangiava la sua minestra... oppure quando spaventato si nascondeva sotto il letto... ed io ci finivo pure sotto il letto per evitare manette...oppure quando NON convalidavo... si arrabbiavano le forze dell'ordine e la lettiga... ma se il poveretto la mattina aveva fatto la sua puntura depot, non c'erano piu' i presupposti legali di un TSO (bacino S.Paolo).....
Gli psichiatria hanno molta PAURA dei pazienti ed è per questo che li sedano...come fossero fiere impazzite.
Io stessa ho provato questo tipo di paura, ma grazie al mio analista sono scesa a patti.. e quando entravo nella stanza della paziente che spaventava io le dicevo "senta.. io ho paura di lei... ma se io ho paura e lei anche... non risolviamo niente"
E' nata una bella relazione di affetto e di cura... forse per entrambe....
Un caro saluto al Comandante Bisanti... con tanta stima...
Dr. Calchi






RISPOSTA


Buongiorno dott.ssa Calchi,
e grazie di aver voluto condividere la sua testimonianza.

Non ci conosciamo personalmente, ma non posso non ringraziarla per l'attestazione di stima.

Questo blog sta cercando di diffondere, oltre a un messaggio di amore e rispetto verso l'essere umano per se, anche un nuovissimo approccio nei confronti della malattia in generale, e di quella psichiatrica in particolare.

Dietro ogni mio articolo, ci sono anni di studi personali, senza lauree o master; studi, preciso, che mi hanno portato a capire la totale inutilità dei farmaci in generale (tranne specifici casi di urgenza, così come continuamente evidenziato), e degli psicofarmaci in particolare.

Inutilità per usare un eufemismo naturalmente.

Gli psicofarmaci, quando va bene, uccidono l'anima di chi li prende, fornendo un temporaneo senso di illusorio benessere, per poi mostrare la loro vera faccia, soprattutto durante la dismissione.
Quando va male, trasformano le persone in assassine di se stesse e degli altri: la verità è davanti a tutti, basta volerla vedere.

Anni di studi, dicevo, che mi hanno anche portato ad analizzare in maniera profonda il legame tra alimentazione e manifestazioni psichiatriche.

Se una canna può mandare una persona in psicosi, perché non può farlo un piatto di pasta, se il soggetto non ha alcuna capacità tollerativa nei confronti del glutine?

Se i neurotrasmettitori ce li giochiamo a livello intestinale, perché non è possibile che un'alimentazione che comprenda proteine animali (e che quindi produca putrefazione) non sia la causa di un disturbo depressivo, o persino di tipo schizofrenico?

Siamo quello che mangiamo cara dottoressa, e sono convinto che l'unico approccio nei confronti di una persona che manifesti distrurbi di tipo psichiatrico sia il binomio pensieri puliti - cibi puliti.
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CRISI SIRIA, VERSO LA TERZA GUERRA MONDIALE?

USA, GB E FRANCIA VOGLIONO ATTACCARE. CINA E RUSSIA SONO CONTRARIE E ALLEATE DI ASSAD. PAESI ISLAMICI DIVISI

In Medioriente sta per scoppiare l’ennesima guerra, tra un Regime che spacca in due il suo popolo e i Paesi Terzi, alleati e non. Questa volta il teatro del conflitto è la Siria, dove il dittatore Bashar al-Assad sta massacrando il suo popolo da quasi tre anni; da quando cioè ha iniziato a reprimere nel sangue la famigerata Primavera araba. I Paesi esterni sono divisi sul da farsi, muovendosi in base ai propri interessi economici e strategici. La crisi siriana potrebbe portare lacerazioni tra i loro rapporti e conflitti militari indiretti tra le superpotenze. Come avvenne in Vietnam, dove un piccolo Stato si trasformò in una valvola di sfogo tra Occidente e Oriente.

I PAESI OCCIDENTALI – Mentre l’Onu gongola da tempo su come agire, mostrando ancora una volta una profonda diversità di vedute tra gli Stati membri, ecco che questi agiscono in modo diverso tra loro, entrando come detto in conflitto. Francia e Gran Bretagna sono decise a intervenire militarmente, come già fecero in Libia contro Gheddafi. Gli Usa invece, anche forse per salvaguardare gli interessi dell’alleata Israele che rischia grosso essendo presente tra Paesi musulmani, vogliono invece colpire obiettivi precisi e strategici. Iniziando da oggi e per tre giorni dei bombardamenti.
L’Italia ha invece dichiarato – per bocca del Ministro Bonino – che non presterà le basi aeree agli americani senza il beneplacito dell’Onu; come avvenne ad esempio per il Kosovo. Dobbiamo crederci?

RUSSIA E CINA ALLEATE DI ASSAD– Il mancato intervento dell’Onu in Siria è dipeso dal diniego di Russia e Cina, da sempre alleate della Siria fin dai tempi del Dopoguerra in chiave anti-americana. Sostengono Assad e non si esclude che gli concederanno armi e basi militari. 

IRAN E ARABIA SAUDITA IN CONTRASTO– L’Iran non vuole perdere un alleato forte come la Siria, che senza Assad andrebbe nel caos almeno nei primi anni. Ha peraltro già minacciato ritorsioni contro Israele qualora l’America interverrà. L’Arabia Saudita, altro Paese islamico molto potente in Medio Oriente, spinge invece per un intervento occidentale, forte della sua storica alleanza finanziaria con gli americani (i sauditi detengono il 20% del totale delle azioni a Wall Street), al fine di avere maggiore egemonia nell’area.
Il Qatar, Stato islamico dalle piccole dimensioni ma dalla grande influenza diplomatica, punta invece alla mediazione.


I rischi di un Terzo conflitto Mondiale sono dunque molto forti. Intanto è già partita la guerra mondiale informatica, con gli Hacker siriani che hanno oscurato il sito del New York Times, influente giornale americano. Del resto siamo nel Terzo millennio.

SONDAGGIO


Gli intervistati sono nettamente contrari alla guerra in Siria. Qualche adesione in più la si riscontra tra gli over 55 (40%).
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SONO UN "MALATO PSICHIATRICO": HO PAURA DELLE DIVISE E DEGLI OSPEDALI

Oggi riflettevo su una circostanza, e cioè sul fatto che tutti i malati psichiatrici che ho incontrato nella mia ventennale carriera abbiano in comune un terrore smisurato sia verso i medici e il personale ospedaliero in generale che verso le forze dell'ordine.

Perché accade questo?

Tutto ciò è la semplice, ed è la diretta conseguenza della totale impreparazione che personale sanitario e forze di polizia hanno nell'affrontare persone che manifestino un disagio psichico.

Qualunque operatore di polizia dovrebbe essere in grado di fare anzitutto un primo grande passo, e cioè rendersi conto di avere davanti a sé un essere umano come lui, con emozioni, con un passato, con un presente e con un futuro, e non "lo scemo del paese", o "un matto da ospedalizzare".

Con il dialogo, la pazienza e l'amore sono riuscito a evitare a tantissimi malati psichiatrici ulteriori ricoveri inutili, poiché ascoltare un essere umano in piena crisi vale un milione di volte di più che siringarlo con un farmaco depot (quelli intramuscolari a lento rilascio).

Qualunque operatore di polizia dovrebbe quindi usare il cuore, sapendo che nella stessa situazione potrebbe esserci lui stesso, oppure il proprio figlio.

Invece, la maggior parte dei poliziotti o dei carabinieri lavora come se la persona davanti a loro fosse ormai irrecuperabile, un residuo della società che non avrà mai una vita propria, e che potrà solo entrare e uscire dagli ospedali.

Non posso dimenticare gli sguardi di persone che seppur sotto pesantissime terapie farmacologiche, riescono a mantenere la lucidità tale per dirti, mentre sei in uniforme: "La prego, sig. Carabiniere, la supplico, non mi porti in ospedale".

E qui viene il ruolo degli ospedali.

Ma gli psichiatri riescono a rendersi conto che se un malato psichiatrico ha il terrore di finire in ospedale, un motivo ci sarà?

Gli psichiatri riescono a rendersi conto dell'inutilità e dell'altissima dannosità delle loro cure, atte solo a stroncare il sintomo?

Gli psichiatri riescono a rendersi conto della paura negli occhi di un altro essere umano, anch'egli cone loro su questa Terra, venuto qui per emozionarsi, incuriosirsi, amare ed essere amato?

Gli psichiatri riescono a rendersi conto dell'enorme valore e potere che un'alimentazione vegana-crudista ha nel polverizzare le cosiddette malattie mentali?

Gli psichiatri riescono a rendersi conto che le manifestazioni psichiatriche hanno in moltissimi casi una base organica non adeguatamente investigata?

Se non siamo mossi a pietà dagli occhi paurosi di un altro essere umano, impotente di fronte a noi, allora non valiamo niente, proprio niente.

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MENTRE RENZI PENSA A FARE IL LEADER DEL PD, LA SUA FIRENZE CADE A PEZZI

TRA MOMUMENTI SFREGIATI, ROM CHE SI LAVANO NELLE PIAZZE PRINCIPALI IN PIENO GIORNO E TASSE CHE TARTASSANO I CITTADINI

Dopo essere stato sconfitto da Bersani alle Primarie del Partito democratico ed essersi congedato con un bel discorso sui giovani e le ambizioni degno del miglior oratore americano, Matteo Renzi era sparito dalle scene per qualche mese, pensando solo a fare il Sindaco di Firenze. Compito peraltro già di non poco conto. Poi però, appena il vincitore monco Pierluigi Bersani ha iniziato ad avere i primi problemi nel formare un Governo, ecco che è rispuntato, proferendo ramanzine e consigli a destra e manca. Diventando di nuovo il leader ideale e il piacione di tutti; o forse più della destra che della sinistra. Ora ripunta come candidato alle ennesime Primarie del Pd, che dovrebbero tenersi in autunno; tenuta del Governo Letta permettendo. Ma mentre lui pensa a fare carriera, Firenze e i fiorentini non se la passano molto bene…

ASSENTEISTA - Tra le sgroppate in camper, le corsette e le maratone, i comizi nelle feste di partito, le comparsate nei talk show, l'incalcolabile numero di interviste, quanto tempo ha dedicato il sindaco di Firenze per partecipare alle assemblee del parlamentino cittadino eletto con lui? Nel 2012 il suo nome compare tra i presenti soltanto in 8 delle 45 riunioni. Una ogni sei. Un po' meglio è andata nella prima parte del 2013, quando evidentemente il Rottamatore si è sentito gli occhi addosso: 7 su 17, quattro su 10. Gabriele Toccafondi, coordinatore fiorentino del Pdl e sottosegretario all'Istruzione, ha conteggiato oltre 90 assenze di Renzi in 150 consigli comunali nei primi tre anni e mezzo di mandato: «E quando è presente, in media il sindaco staziona in consiglio per qualche minuto», chiosa Toccafondi.

VANDALISMO DILAGANTE – Secondo un calcolo di Legambiente, Firenze è la quinta città più colpita d’Italia da reati contro i beni culturali pari a 160mila euro, dopo Napoli (un milione e 400 mila euro), Milano (oltre un milione), Roma (680 mila) e Torino (300 mila). Solo nel corrente mese ci sono stati due episodi: quello del 55enne americano che ha dato il cinque alla statua dell'Angelo Annunciatore, esposto nel museo dell'Opera del Duomo, rompendogli un mignolo. Qualche giorno dopo un cretino di notte ha imbrattato il muro del Battistero di Firenze.

I ROM CHE SI LAVANO NELLE FONTANE IN MARMO - Chissà cosa avrebbero detto Girolamo e Giovanni Della Robbia, autori della vasca cinquecentesca con fontana del Tabernacolo delle Fonticine sull'asse di via Nazionale, a pochi passi dal mercato di San Lorenzo. Due zingare, come se fossero al chiuso di una lavanderia, sciacquano una secchiata di panni. Non contente, li stendono, incuranti, di occupare un luogo pubblico. Un uomo, con totale indifferenza, prima l'ha fatta "fuori dalla tazza" e poi ha utilizzato la fontana come un bidet. L'ennesimo fermo immagine di questo album delle figuracce che Firenze sta regalando al mondo.
Alcuni commercianti della zona postano su Facebook anche foto di chi si fa lo shampoo e chi si lava i denti. "Una vergogna - racconta una esercente-. Sta per partire una raccolta firme, una situazione del genere è intollerabile". A fare da cornice anche l'odore: disgustoso. "Spesso chiamiamo l'azienda di pulizie Quadrifoglio - sottolinea l'esercente - ma serve a poco: questo angolo è stato scambiato per un wc".
E oltre al danno, c'è sempre la beffa. Dal 2004 ad oggi il centrosinistra ha speso 14 milioni e 703.819 euro per la gestione dei campi rom a Firenze. A cosa sono serviti tutti questi soldi dei fiorentini? Il Comune di Firenze ha in vigore un regolamento per la gestione dei due campi: è stato rispettato, o il Comune non ha fatto ciò che è previsto? I soldi sono serviti per accogliere i rom e integrarli e superare in maniera graduale la logica dei campi, o soltanto a dimostrare una falsa accoglienza e a far lavorare le cooperative?

DA ROTTAMATORE A TASSATORE?- irenze è diventata un multificio? Secondo le accuse di Marco Stella, capogruppo Pdl al consiglio comunale, pare proprio di sì. «Come può Renzi con 16.760 verbali in meno incassare 8 milioni di euro in più dell'amministrazione precedente? Ha forse aumentato gli importi delle contravvenzioni? Sotto l'amministrazione Renzi raddoppiano anche le multe con autovelox: dalle 33mila del 2009 agli oltre 75mila verbali del 2012» tuona Stella.
Peraltro il Comune di Firenze ha un tesoretto di oltre 100milioni di euro che però dal 2003 non riesce a riscuotere. E pensare che Matteo Renzi in campagna elettorale aveva promesso il contrario. Ma sì sa, le promesse in campagna elettorale se le porta il vento…

LE FALSE PROMESSE SUL MAGGIO FIORENTINO - C'era una volta il Maggio Musicale fiorentino. Concerti, balletti, cori, opere liriche, teatro, il fiore all'occhiello di una città simbolo della cultura e dell'arte italiana. Il Maggio c'è ancora, a onor del vero, ma pieno di ammaccature e buchi di bilancio.
Matteo Renzi, in qualità di sindaco, presiede il consiglio di amministrazione del Maggio. È il numero 1. Quando arrivò a Palazzo Vecchio, nel 2009, ne conosceva bene lo stato boccheggiante delle finanze: da presidente della Provincia di Firenze era stato tra i suoi finanziatori. Secondo il suo stile intessuto di slogan e annunci a effetto, Renzi screditò l'ente come uno «stipendificio». Non aveva torto. Come alla Scala e nelle altre fondazioni sparse per il Belpaese, al Maggio si incassa un'indennità anche nel respirare. Clausole integrative, corsie preferenziali, veti sindacali zavorrano l'ente. E a pagare sono le casse pubbliche, cioè i contribuenti, compresi quanti preferiscono Jovanotti a Mozart o non hanno i soldi per permettersi di comprare i biglietti.
Che fa dunque Renzi il Magnifico? Promette. Proclama. La parola d'ordine è «gestione manageriale» che risanerà i bilanci e tapperà i buchi. Ma ci vuole un anno (maggio 2010) perché scatti qualche provvedimento, cioè la nomina a sovrintendente di Francesca Colombo. Scelta «renziana», cioè politicamente molto corretta: una donna, e in aggiunta giovane (37 anni). Ingegnere del Politecnico di Milano, aveva lavorato alla Scala all'archivio digitale e al marketing; la sua carriera era decollata tre anni prima quando era diventata segretaria generale del festival musicale MiTo presieduto dal finanziere Francesco Micheli, allora suo compagno. Al Maggio fiorentino la rampante e ben inserita manager approdava come responsabile artistico-culturale dell'Expo 2015.
La mission della Colombo, per un compenso sui 300mila euro annui, era attrarre sul capoluogo toscano i finanziamenti privati. «Voglio rassicurare che porteremo il Maggio in pareggio quest'anno come abbiamo fatto con Ataf e Firenze parcheggi», gonfiò il petto Renzi. Un'illusione. Il bilancio 2010 del Maggio si chiuse con un disavanzo di 8.358.042 euro contro un deficit previsto di 1,5 milioni. I problemi maggiori si ebbero proprio sul fronte dei finanziamenti, poiché sia lo Stato sia i privati avevano tagliato le sovvenzioni. Nel 2009 la perdita era stata assai inferiore: «appena» 2.361.000 euro.

Ma le cose non sono andate meglio negli anni successivi. Nessuna inversione di tendenza ha riportato il sereno nelle nebbie dei conti. Il 2011 del festival fiorentino si è chiuso con un rosso di 3.473.428 euro e per il 2012 si stima un disavanzo ancora sugli 8-9 milioni. Nei quattro anni da numero 1 del Maggio, Renzi ha accumulato perdite per oltre 20 milioni di euro. Gli incassi del botteghino superano a malapena i 4 milioni; il resto delle entrate arriva da enti locali per circa 9 milioni e dallo stato per altri 17.

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INVEGA, ABILIFY, ANSIOLIN E DALMADORM: COME SUCCHIO VIA LA VITA DI UN RAGAZZO DI 27 ANNI

LETTERA


Buongiorno,
Mi chiamo M, sono una madre preoccupata dagli psicofarmaci che sta assumendo mio figlio per un episodio psicotico, così è stato definito dallo psichiatra che ha in cura mio figlio il malessere riscontrato.
Mio figlio ora ha 27 anni (nato *****) è stato sempre stato un ragazzo solare, con tanti amici, ha avuto un'infanzia che si può definire normale, divertimenti senza esagerazioni, qualche piccola marachella ecc.
A scuola è sempre andata bene, si è laureato in ingegneria edile con master a Sheffield e tesi in inglese il ******* (ancora non aveva compiuto 25 anni) con il voto 108/110.
Una volta laureato si è avventurato nel mondo del lavoro, dove Lui sperava di trovare un posto all'estero dove aveva mandato il curriculum ed era stato contattato per più volte, però il tutto si è chiuso senza il lieto fine. Nel frattempo ha lavorato su uffici che, a suo dire, si sono rivelati poco seri. Il primo lavoro subito dopo la laurea era un ufficio dove lavoravano in C/lavoro, ha lavorato circa 8 mesi in questo posto dopo poco tempo si sentiva osservato (spiato - controllato), cosichè lusingato da un professore universitario ha cambiato ufficio, anche quà dopo poco tempo ha cominciato a manifestare qualche disagio anche perchè c'era poco lavoro si trovava spesso senza fare niente e si chiedeva come mai l'avessero assunto, i disagi da Lui raccontati erano che si sentiva osservato, spiato, controllato....
Diceva che il giorno dopo in modo blando, il collega e il titolare secondo Lui affiatati, parlavano di quel che Lui diceva di sera in cucina, oppure diceva che controllano la sua e Ns. casella di posta elettronica delle quali continuava a cambiare password ecc.....
Dopo un anno esausto della situazione si è licenziato. Col passare dei giorni dopo un mese ha iniziate a fare discorsi strani (che prima non aveva mai fatto) diceva che noi genitori non siamo contenti di Lui, che Lui ha fatto il possibile per essere sempre presente però doveva studiare e non è riuscito ad esserci in certi momenti, e altri discorsi strani, arrivando perfino a chiedermi se era vero ***************, cosa che assieme ad altre mi ha fatto pensare che qualcosa non andava. Preciso che noi genitori ne fratelli nessuno si è mai lamentato di niente, era tutta sua immaginazione.
Aveva iniziato a non dormire la notte (non dormiva da circa una settimana) non sapevo cosa fare, ne ho parlato con il mio medico che mi ha consigliato di farlo andare la, siccome mio figlio ha cominciato a dire di aver mal di stomaco gli ho detto che sarebbe stato opportuno andare dal medico per chiedere consiglio.
Mio figlio ha accettato, mi ha detto che andava dal medico e invece si è recato in pronto soccorso con una scatola di Bentelan vuota trovata a casa (farmaco che usava mio marito per il mal di schiena) dicendo ai sanitari del Pronto Soccorso che Lui aveva mal di stomaco perchè aveva preso quelle pastiglie, in realtà Lui era convinto che il suo malessere dipendesse dal fatto che io avevo messo qualcosa nel piatto da mangiare... Dopo colloquio con uno psichiatra è stato ricoverato in psichiatria, dove è rimasto per tre settimane.
Gli è stato subito somministrato Invega 6mg. per dopo passare a 9mq., ansiolin 20gg.X3 e Dalmadorm da 6mq. una la sera per dormire la notte, i secondi farmaci che sono andati a finire gradatamente.
La situazione è subito migliorata, non aveva più malessere di prima, dormiva la notte, si è subito reso conto che ciò che diceva su di noi genitori e fratelli era tutto frutto di un suo film mentale...
Oggi sono passati otto mesi dal ricovero avvenuto in data ********, assume ancora invega 9mg. e in aggiunta Abilify 10 mg. per uno stato di apatia in cui è sprofondato.
La situazione odierna: persiste apatia, lentezza nei movimenti, impacciato nello svolgere qualsiasi cosa,
Ho chiesto allo psichiatra di provare ad aiutarlo con prodotti di erboristeria - fiori di bach - o altro il quale mi ha altamente sconsigliato di farlo perchè oltre a non risolvere il problema contrastano con i loro farmaci, io sono convinta che mio figlio possa trovare dei giovamenti con i fiori di bach  vorrei provare ma ho paura di sbagliare dovrei seguire una strada dove non sono competente, vorrei tanto trovare una persona che mi possa consigliare.

Ho riassunto il tutto abbastanza sinteticamente, spero di essere stata abbastanza chiara, attendo se possibile una sua risposta.

Ringrazio cordialmente e porgo Distinti Saluti









F.to M.









RISPOSTA


Buongiorno sig.ra M,
ho oscurato i suoi dati sensibili, in assenza di una sua specifica autorizzazione.

Ho deciso comunque di condividere nel blog questa ennesima esperienza relativa al disastro e al fallimento totale della moderna psichiatria, in modo tale che chiunque possa portare avanti delle scelte personali e consapevoli, senza delegare a nessuno le tematiche relative alla propria salute.

Ho anche inteso non correggere i normali errori grammaticali, in modo tale da lasciare intatta la genuinità del suo messaggio.

Premetto come sempre che non sono un dottore, non curo nessuno, non faccio diagnosi, non prescrivo nulla e ben me ne guardo dal farlo.

Credo fermamente nel potere di autoguarigione del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità, e della estrema dannosità dei farmaci in genere, e degli psicofarmaci in particolare.

Veniamo a noi.

Per i lettori, aggiungo che con la signora ci siamo telefonicamente sentiti nella giornata di ieri.

Antipsicotici, i classici farmaci zombizzanti.

Invega, principio attivo paliperidone, antipsicotico detto "atipico".
Abilify, principio attivo aripiprazolo, antipsicotico utilizzato per "cura" della schizofrenia e del disturbo bipolare tipo I.

Gli altri farmaci, della classe delle benzodiazepine/ipnotici sono già stati fortunatamente scalati.

Tutto parte da un episodio psicotico conseguente all'assunzione di cannabis, e riguardo alla pericolosità degli odierni stupefacenti, vi rinvio al mio articolo http://pietrobisanti.blogspot.it/2013/04/psicosi-da-cannabis-e-giu-di.html e al mio ulteriore articolo http://pietrobisanti.blogspot.it/2013/08/psicosi-da-cannabis-risperdal-lorazepam.html

Che succede poi? Il ragazzo continua ad avere i classici sintomi psicotici di paranoia, e al posto di essere capito, ascoltato, supportato, amato, rispettato, scandagliando le cause che hanno portato al disturbo (in 30 secondi di telefonata ho scoperto che la "miccia" era proprio l'uso di cannabis, cosa che gli psichiatri che hanno in cura il ragazzo non si sono nemmeno degnati di provare a scoprire), ecco che viene immediatamente bombardato.

E dopo il solito iniziale miglioramento, la persona si "spegne", venendo tramutata in uno zombie che cammina, senza contare tutti i problemi di natura organica (come il diabete) che sorgeranno in seguito.

E senza contare la vita sessuale azzerata.

Questo fanno gli antipsicotici.

E gli psichiatri non hanno perso nemmeno un minuto del loro tempo provando a scandagliare eventuali cause esterne alla base del disturbo psichiatrico in atto.

No, via di pastiglie, oltretutto a rilascio prolungato, come il famigerato Invega.

Cosa si fa ora?

Scalare gli antipsicotici è una sfida epocale, e bisogna crederci, utilizzando tutte le energie e l'amore che si ha verso chi sta male.

Prima cosa: chiudersi a riccio verso il proprio famigliare "malato"

Seconda cosa: scalare in maniera gradualissima, mettendoci anche un anno se serve, e scalando un farmaco per volta

Terza cosa: affidarsi a uno specialista che vi possa in tal senso seguire, data l'enorme difficoltà di farlo da soli (anche se non è assolutamente impossibile)

Quarta cosa: aspettarsi e accogliere le crisi di dismissione, che non sono altro che l'estremo tentativo del corpo di riequilibrare se stesso. Aiutare quindi il proprio famigliare senza mai lasciarlo da solo e senza spaventarsi: passano da sole, ma se andate al Pronto Soccorso vi aspetta una bella dose di farmaci aggiuntivi e una bella ramanzina, stile "Avete visto che vostro figlio è malato": cornuti e mazziati insomma

Quinta cosa: man mano  che si chiude il rubinetto dei veleni, si apre quello dell'alimentazione vegana, il più crudista possibile.

Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell'uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall'aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all'organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l'Uomo, bensì per i granivori. L'intolleranza al glutine è ormai considerata un'epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all'introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti "psicofarmaci": dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un'appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti. 
La cannabis, in pratica, fa da "miccia" all'esplosione di un disturbo, magari già "latente", nel senso che ci si trova davanti a un corpo, e quindi una mente, deboli e già sofferenti per  uno stile di vita alimentare e spirituale errato.
Cibi puliti - pensieri puliti: l'unico binomio vincente.
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COM’E’ TRISTE VENEZIA, MORTIFICATA DAL TURISMO

“Com’è triste Venezia” cantava Charles Aznavour nell’omonima canzone, riferendosi a un amore finito che la stupenda città lagunare ricordava al povero protagonista della storia. Ma Venezia oggi è triste anche per come sia alla mercé del turismo. E non mi riferisco solo alla tragedia di qualche giorno fa del turista tedesco ucciso da un traghetto che ha speronato la gondola su cui girava con la famiglia. Il gondoliere è risultato pure positivo a hascisc e cocaina. Bensì a una città mortificata dai tavolini con ombrelloni dei bar posti in ogni angolo. Per non parlare dei continui negozi di souvenir, che con la loro merce esposta all’esterno rendono ancora più ostico il passaggio lungo i già stretti (ma in fondo tipici) vicoletti.

IL PONTE DI RIALTO QUASI NON SI VEDE– Sedie e tavolini con ombrelloni invadono molti marciapiedi che costeggiano i canali. E sovente ostacolano alcuni punti panoramici importanti. Perfino il Ponte di Rialto dal basso in alcuni punti quasi non si vede. I gazebo invadono Piazzetta San Marco (detta anche Piazza dei Leoncini) e lungo Riva degli schiavoni non permettono di godere il bel panorama antistante.

TRAFFICO CONGESTIONATO - Poi c’è il problema traffico, posto sotto i riflettori dall’ultima tragedia. Ma già dieci anni fa ce ne fu una, pure peggiore: una gondola si rovesciò e morì un’intera famiglia olandese. Nessun provvedimento fu adottato. Troppi sono i traghetti che circolano insieme alle romantiche gondole, che però già c’erano nel 1500, come testimoniano gli stupendi quadri dell’epoca. La tragedia della Concordia, infine, non ha disincentivato la cattiva usanza di far passare vicinissime al molo le Navi da crociera.
E poi quasi tutte le Chiese sono a pagamento, anche quelle piccole e modeste.
                                                                  

Alla canzone citata nell’incipit, occorre aggiungere il titolo di un bellissimo film di Luchino Visconti: Morte a Venezia. E di Venezia. 
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MEGLIO LA COCAINA CHE LA PAROXETINA: PRIMA STAVO MALE, MA ORA MI VOGLIO AMMAZZARE

Dopo tre giorni di tranquillità a Madonna di Campiglio, tra le montagne del Trentino, sono di nuovo qui.

Qui a portare avanti un'opera di informazione, dove ognuno può recepire quello che vuole, elaborarlo, e decidere per se stesso, prendendo in mano la propria vita senza delegarla a nessun'altro.

Vi racconto un altro giorno di ordinaria follia all'interno di una caserma dell'Arma dei Carabinieri, con rispetto della privacy e del segreto istruttorio (che in questo caso non esiste, trattandosi di violazioni di natura amministrativa).

Un ragazzo di circa 25 anni, diverse settimane addietro, è stato fermato nell'atto di consumare della  polvere bianca per uso personale.

Come Legge vuole, gli agenti accertatori hanno provveduto a verbalizzare la violazione punita e prevista ex art. 75 DPR 309/90, e conseguentamente a sequestrare la presunta sostanza stupefacente utilizzata.

Qui arrivo io, avendo tra le altre cose il compito di seguire tali vicende.

Ho quindi telefonicamente contattato l'interessato, per notificargli l'esito delle analisi, che hanno confermato si trattasse di cocaina.

Non appena lo incontro, all'ingresso della mia caserma, incrocio immediatamente il suo sguardo, capendo al volo di trovarmi davanti a una persona sotto antidepressivi.

Lo "sguardo da psicofarmaco", termine da me coniato, è molto differente da quello del tossicodipendente da strada.

Soprattutto lo sguardo da antidepressivo: l'occhio è vuoto, lucido, fisso, ma di una vuotaggine che l'occhio esperto coglie all'istante.

Gli antidepressivi: veri ladri dell'anima.

Lo accolgo come sempre con educazione e rispetto: sono un Maresciallo dell'Arma dei Carabinieri, e il mio compito è servire i miei concittadini, e non giudicarli.

Parto diretto, senza remore: "Che antidepressivo prende, perché la vedo molto sofferente"?

Assolutamente sorpreso, mi risponde: "La paroxetina, ma come fa a saperlo?"

"Lo so, glielo leggo in faccia. Come si sente?"

"Malissimo. Sono sempre stanco, non lucido. Non sono io. E molto spesso ho pensieri intrusivi di morte. Mi viene voglia di ammazzarmi e non so perché".

Mi spiega infine che nemmeno quando sniffava cocaina gli fosse mai passato per la testa di farsi del male.

Questi sono gli psicofarmaci.





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LA FILOSOFIA DEL CAVALIERE: MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILISTEI

BERLUSCONI E I SUOI MINACCIANO DI FAR CADERE IL GOVERNO LETTA QUALORA SIA APPROVATA LA SUA DECADENZA DA SENATORE. L’ITALIA APPESA ANCORA UNA VOLTA AL DESTINO DELL’UOMO DI ARCORE

Era risaputo che la sentenza ai danni di Berlusconi sarebbe stata un terremoto politico. Non a caso il Cavaliere ha voluto ricandidarsi alle politiche, consapevole delle sentenze delicate che lo attendono. La prima sul processo Mediaset, pesante, è giunta, col Pdl che fa quadrato intorno al suo leader minacciando il Governo Letta e con esso, la stabilità del Paese. L’Italia, come da ormai vent’anni a questa parte, è legata a doppio filo alle sorti dell’imprenditore di Arcore e una sua uscita dal Governo Letta significherebbe un ennesimo Governo tecnico e poi nuove elezioni con il Porcellum. Un Purgatorio che la nostra Patria in ginocchio non può permettersi. Ma Berlusconi ha già fatto intendere che la decadenza non l’accetterà mai; che vuole l’incostituzionabilità della legge Severino (che rende ineleggibili i condannati) e al massimo un anno di Servizi sociali. Ma la situazione è ben diversa. Il Senato si esprimerà a settembre, mentre la legge Severino ha già reso incandidabili 37 politici (quasi tutti del Pdl), anche di spicco. La corda si sta spezzando, anche all’interno dello stesso Popolo della libertà.

IL VOTO IN SENATO - Entro la mezzanotte del 29 agosto, Silvio Berlusconi ha tempo di presentare una memoria difensiva. Il 4 settembre, poi, l'ufficio di presidenza della giunta stabilirà l'ordine dei lavori della giornata del 9, quando si arriverà al voto.Se il testo del pidiellino relatore Andrea Augello venisse respinto dalla maggioranza Pd-Sel-M5S, si cambierebbe relatore. E si perderebbe ulteriore tempo rispetto a un voto, verosimilmente segreto, in cui l'Aula del Senato dovrebbe esprimersi sulla decadenza di Berlusconi. Si parla di fine settembre. Sono quelli i giorni in cui, se il Cavaliere decidesse per lo strappo, si dovrebbe trovare una nuova maggioranza per un nuovo governo.
Il Corsera punta il dito sulla pattuglia dei «Gal», acronimo di Grandi autonomie e libertà, il gruppo dei dieci senatori di cui fa parte Giulio Tremonti (non più in buoni rapporti con Berlusconi dalla caduta del Governo). E in cui siede anche qualche storico eletto del Pdl come Luigi Compagna. Il quale smentisce ogni voce su possibili voltafaccia, ma apre alla possibilità di allungare i tempi di un altro anno, per far sì che la Consulta possa valutare una legge come la Severino approvata lo scorso anno. Una opzione che potrebbe trovare d’accordo anche Scelta civica.
Il numero magico che in Senato si dovrà raggiungere, qualora si voterà sul Caso Berlusconi, è 158. Tanti quanti i voti che servono affinché la maggioranza ci sia ancora. In fondo il Cavaliere ci ha già abituato alle sorprese, come nel dicembre 2010, quando tutti lo davano per finito e invece allungò la vita del suo Governo di un altro anno. Del resto, perso un traditore, arrivano i Razzi e Scillipoti di turno.

I PRECEDENTI DELLA LEGGE SEVERINO– Quando Mario Monti ha sponsorizzato la legge, in un clima di generale rancore verso sprechi e ruberie nei consigli regionali di mezza Italia, aveva incassato voti e plauso anche del Pdl, azionista della strana maggioranza. Nessun problema per l’approvazione, nessuno per l’applicazione. Ed è così che dal 5 gennaio 2013, quando è entrata in vigore e per i successivi otto mesi, i decreti sono fioccati in ogni regione d’Italia colpendo 17 consiglieri di ogni colore politico. E nessuno, tantomeno nel centrodestra, si è stracciato le vesti.
Il 18 luglio, a due settimane dal verdetto che inchioda definitivamente il leader del Pdl, Letta firma il decreto che colpisce il consigliere della Campania Sergio Nappi (Pdl). Era finito ai domiciliari il 18 aprile a seguito dell’inchiesta sui rimborsi con l’accusa di peculato e tornato in libertà a metà maggio con il solo obbligo di firma. Il decreto colpisce anche Giampaolo Lavagetto, consigliere Pdl in Emilia Romagna.
Lo sa bene anche il primo che ne ha fatte le spese, il presidente del Molise Angelo Iorio. La sua carriera è iniziata nel ’75, è stato deputato e cinque volte candidato alla presidenza del consiglio regionale. Ma la sua carriera politica finisce il 28 marzo per effetto della condanna a un anno e sei mesi per abuso d’ufficio, non certo per una frode miliardaria al fisco.
In un solo Consiglio dei ministri dell’appena insediato Governo Letta, quello del 21 maggio, è stata decretata la sospensione di ben 11 consiglieri della Basilicata, tutti travolti dall’inchiesta sui rimborsi gonfiati che aveva portato all’arresto di due assessori e un consigliere, mentre per altri otto era scattato l’obbligo di dimora. Tutti insieme, uno dopo l’altro, devono lasciare i loro scranni di ogni colore politico: il capogruppo Nicola Giovanni Pagliuca (Pdl), Rocco Vita (Psi), Alessandro Singetta (Misto), Mariano Antonio Pici (Pdl), Paolo Castelluccio (Pdl), Antonio Autilio (Idv), Vincenzo Edoardo Viti (Pd), Agatino Lino Mancusi (Udc), Rosa Mastrosimone (Idv). Nessuno li rimpiange, nessuno apre un “caso”.
Neppure quando il reato è bello e che prescritto, come accaduto al consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Sicilia, Salvino Caputo, condannato a un anno e cinque mesi per un tentato abuso d’ufficio: da sindaco di Monreale provò a far cancellare due multe all’autista del vescovo. L’ultimo decreto Letta che applica la Severino è del 26 luglio e colpisce Roberto Conte, ex consigliere dei Verdi e poi del Pd, transitato nel centrodestra dopo una serie di vicende giudiziarie.
Anche gli amministratori locali vengono sospesi o dichiarati decaduti, spesso per reati di poco conto, magari prescritti. Il provvedimento per loro, articolo 11 della legge Severino, non passa per Palazzo Chigi ma viene disposto automaticamente dalle Prefetture. Che finora hanno applicato la 235 una ventina di volte, senza ritenere sussistente la questione della retroattività che anima avvocati e politici. Quanti consiglieri comunali, provinciali e sindaci siano stati espunti dai loro municipi per effetto della legge anti-corruzione esattamente non si sa. Repubblica riferisce di una ventina di casi. Certamente sono in fase di istruttoria altri provvedimenti di decadenza.
Le prefetture hanno chiesto ai tribunali i carichi pendenti dei vari amministratori. Di sicuro è già incappato nella Severino Luigi De Filippis, ingegnere, allontanato dal consiglio comunale di Serino (Avellino) per una condanna in primo grado per abuso d’ufficio, pur essendo i fatti ampiamente prescritti. A Parabita, provincia di Lecce, si è creato un caso sulla sospensione per 18 mesi del consigliere comunale d’opposizione Stefano Prete. Il sindaco Pdl Alfredo Cacciapaglia aveva sollecitato la prefettura a pronunciarsi contro il consigliere colpito da una condanna per abuso d’ufficio. Ma nella sua giunta resta in carica un assessore, Biagio Coi, colpito da una più dura condanna a due anni di reclusione per truffa aggravata ai danni dell’Europa. La scure ha poi colpito Vincenzo Vastola, ex sindaco di Poggiomarino (Napoli), fino a qualche mese fa capo dell’opposizione: a febbraio è stato sospeso dalla carica di consigliere per via di una condanna del 2012 per aver firmato un ordine di servizio privo di protocollo che stabiliva l’installazione di cinque lampioni nella strada in cui abita mentre per regolamento avrebbe dovuto procedere a una gara d’appalto.

LA DOPPIA STRATEGIA DEL PDL: SERVIZI SOCIALI O INCOSTITUZIONALITA’ - Il primo binario, quello già ventilato nelle ultime ore, è che il leader azzurro chieda l’affidamento ai servizi sociali. Un’ipotesi confermata anche da uno dei falchi all’uscita dal vertice di Arcore. “Non mi aspetto più nulla dal Pd, non farà nulla per me. Per me va bene tutto, anche i servizi sociali, ma la decadenza da senatore è inaccettabile; non si transige”: queste le parole che avrebbe pronunciato Silvio Berlusconi, almeno secondo la ricostruzione pubblicata dall’Ansa. Il Cavaliere, dunque, non accetterà mai il voto contrario della giunta e la sua esclusione dal seggio senatoriale. Una presa di posizione che ha rafforzato, e non di poco, la linea dei falchi del partito, sempre più convinti che alla fine la pancia di Berlusconi l’avrà presto vinta sulla testa e che lo strappo avverrà prima del nove settembre, data della convocazione della Giunta. “Con la moderazione non abbiamo ottenuto nulla”, avrebbe detto un disincantato Cavaliere. “Siamo al limite della rottura, c’è forte unita ed anche i ‘governativi’ hanno preso atto che ora ogni occasione è buona per far saltare il tavolo”, ha commentato invece un autorevole rappresentante dei falchi.
Il secondo binario da seguire, invece, prevede che, nelle more di un gesto di nobiltà invocato anche dall’ex legale Gaetano Pecorella, la Giunta per le Immunità del Senato – che a partire dal 9 settembre prossimo deciderà sulla perdita dello scranno a Palazzo Madama del Cavaliere –  sollevi il conflitto davanti alla Consulta. Una possibilità su cui punta una parte del Pdl e che viene presa in considerazione anche da alcuni giuristi che intravedono profili di incostituzionalità nella legge Severino. Anche perché non bisogna dimenticare che esiste un precedente importante e clamoroso a favore di Berlusconi: quello di Gianstefano Frigerio, che nonostante l’interdizione ebbe la possibilità di continuare l’attività politica perché la Camera ritenne estinta la pena accessoria dei pubblici uffici proprio dopo l’affidamento ai servizi sociali. Se il Pd dicesse sì a questa eventualità, il partito del Cavaliere avrebbe guadagnato tempo prezioso.

PDL DIVISO TRA FALCHI E COLOMBE- In pubblico uniti, dietro le quinte tutt’altro. Falchi e colombe del Pdl, al di là della linea unitaria dettata dal segretario Angelino Alfano dopo il vertice di Arcore, continuano a dirsene di santa ragione. All’indomani del summit in cui sono state decise le azioni del partito sul futuro politico del Cavaliere, nel Popolo della Libertà c’è chi continua a marcare le differenze, interpretando le decisioni di Berlusconi come un successo della propria corrente interna. “E’ finita. Il governo cadrà”, annuncia trionfante Daniela Santanchè. Ma le preoccupazioni restano sui banchi di Palazzo Madama dove i traditori potrebbero essere più di venti: “Se si rompe tutto”, commenta il capogruppo Renato Schifani, “chi terrà il gruppo?”. Tra i sospettati ci sono i volti nuovi, chi è stato infilato in lista all’ultimo minuto e chi il posto da senatore non potrà più averlo: una lista di nomi sempre più concreta e che preoccupa il Cavaliere.
Cerca la mediazione invece Sandro Bondi: “Se il Pd vota la decadenza e se Napolitano registrasse che non ci sono alternative, siamo pronti al voto. E Berlusconi sarà il nostro candidato premier”.


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fertilità e chemioterapia vanno d'accordo??

mi sono accorta che è tanto tempo ormai che non proseguo più con quella serie di post legati ai problemi/ effetti collaterali della chemioterapia e radioterapia per cui, ora che sono tornata dalle vacanze e sono rientrata a pieno ritmo a fare la blogger, vi voglio parlare di un argomento che è piuttosto difficile da trattare perché delicato e personale: la sterilità legata alle terapie.

qualche tempo fa ho letto un post della mia amica-blogger di ottanta passi verso l'infinito  e vi invito a leggerlo innanzitutto per capire bene le premesse  che io non starò a ridire perchè secondo me lei le descrive alla perfezione ma anche per  leggere la sua esperienza e  capire  quello a cui purtroppo noi donne possiamo andare incontro dopo ma anche durante come nel mio caso, le terapie anti cancro. http://ottantapassi.blogspot.it/2013/03/sterilita-e-problemi-endocrinologici.html

ecco io vorrei raccontarvi la mia di esperienza:
quando ho cominciato a fare chemio le dottoresse non mi avevano informata bene su quello a cui potevo andare incontro durante le cure. mi avevano chiesto se prendevo la pillola contraccettiva o cose simili ma non mi hanno mai detto i reali rischi che potevo correre a causa della chemio.
questi rischi sono soprattutto la sterilità perché purtroppo noi donne, al contrario degli uomini, abbiamo una risorsa limitata di ovuli che se attaccati da sostanze in grado di distruggere anche le cellule più sane, possono  finire del tutto e indurre la donna in menopausa precoce.

io devo essere sincera, fortunatamente ho avuto a che fare con un regime poli-chemioterapico dei meno dannosi a livello di fertilità. ma non per questo non ho avuto problemi di nessun genere..
dal terzo ciclo di chemio infatti il ciclo mestruale ha cominciato a sparire del tutto e benché fossi contenta di avere una scocciatura in meno durante il periodo di cure, ( diciamoci la verità, fare chemio, stare male e avere pure le mestruazioni non è che sia proprio un bel mix!) ero comunque preoccupata per quello che sarebbe potuto accadere dopo.
per mia fortuna, finiti i cicli di chemio, nell'ottobre del 2011, sembrava quasi che i miei ormoni avessero  ricominciato a funzionare come si deve facendomi sentire molto più sollevata e tranquilla.
la cosa che in realtà non sapevo è che qualche mese dopo, complice probabilmente lo stress che ho sentito subito dopo essere tornata "alla normalità", complice la "depressione" che ho avuto per tutti quei mesi, complice forse anche  il corpo che ancora doveva riabituarsi ai ritmi biologici normali, io sono stata per la bellezza di 10 mesi senza ciclo mestruale.
ero preoccupata perché mi sentivo gonfia non poco, il seno mi faceva male, insomma chi è donna potrà comprendere tutti quei sintomi che percepiamo prima dell'arrivo del ciclo solo che a me non arrivava mai.
in ospedale, dopo la bellezza di svariati controlli finalmente si sono decisi a farmi un bel prelievo di sangue ( come se non ne facessi abbastanza) per controllare l'andamento degli ormoni sessuali e con mio ENORME e questo ve lo posso garantire, sollievo, hanno scoperto che per fortuna, era tutto nella norma e che se dopo qualche mese non si fosse dovuto presentare il ciclo, avrebbero provveduto a regolarizzarlo attraverso l'assunzione della pillola.
devo dire che, grazie a quale santo non lo so, qualche mese dopo il mio corpo si è deciso a regolarizzarsi e i miei ormoni non hanno mai più fatto i capricci ( fino ad ora.. ma non lo dico troppo perché non si sa mai).
anche la radioterapia so che purtroppo può portare alla sterilità della donna. per esempio una mia "compagna di avventure" aveva il linfoma localizzato anche nei linfonodi che si trovano vicino alle ovaie e prima di sottoporsi alla radioterapia ha dovuto fare un'operazione per spostare l'ovaio per  non dico eliminare ma quanto meno ridurre il rischio di non poter avere figli in futuro a causa dei raggi che distruggono il tumore.

la cosa secondo me davvero devastante, anche per una ragazza di 16/17 anni ( l'età che avevo io quando ero malata) è essere consapevole di non poter avere figli.
insomma, noi donne siamo nate per fare le madri e sapere che non si è in grado di poter procreare è davvero brutto.. insomma non credo che me ne sarei mai fatta una ragione se il cancro mi avesse strappato la possibilità di avere dei figli. si, sarei stata viva come adesso, sarei stata bene, avrei avuto coscienza del fatto che ho ancora un futuro grazie a Dio ma a che prezzo?
io dico questo ritenendomi fortunata ma ammetto che quando penso al mio futuro, so di avere almeno la possibilità di avere figli ma non escludo che anche dopo anni potrei sempre riscontrare qualche problema. in poche parole magari potrei impiegarci un po' a diventare madre ma dopotutto, credo che la difficoltà più grande di tutte l'abbia già superata. e avevo appena 16 anni.









 
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ABBRONZATISSIMA, IL TORMENTONE ESTIVO DA 50 ANNI

Dalla sua uscita ne sono passati di tormentoni estivi. Canzonette che a settembre sbiadiscono assieme alla nostra pelle abbronzata. Ma Abbronzatissima non passa mai di moda, malgrado i suoi 50 anni. Sui bar dei lidi è stata riproposta per anni nei jukebox, oggi viene cliccata nei pc dagli animatori. E’ rimasta simbolo di quell’Italia anni ’60 del Boom economico, che spensierata affollava le spiagge per le vacanze. Oggi è un’Italia più triste, ma che comunque non ha ancora perso l’abitudine di stare “sotto i raggi del sole, a due passi dal mare”.

27MO DISCO PIU’ VENDUTO DELL’ANNO– Abbronzatissima fu cantata dal cantautore romano (famoso anche per altre hit estive) Edoardo Vianello, che ne scrisse anche la musica; mentre il testo è di Carlo Rossi. Uscì insieme a Il Cicerone, altro brano famoso di Vianello, ed entrambe sono contenute nell'album Io sono Edoardo Vianello, che l'RCA Italiana pubblica nello stesso periodo. Il disco raggiunge il primo posto della classifica e risulta il 27º disco più venduto nell'anno, grazie soprattutto ad Abbronzatissima. Gli arrangiamenti sono curati da Ennio Morricone, il quale dopo qualche anno divenne una leggenda della musica italiana.

LA COVER - Nell'estate 2003 il rapper italiano Brusco ha inciso il brano Sotto i raggi del sole, divenuto tormentone estivo di quell'anno, che conteneva dei campionamenti di Abbronzatissima.


(Fonte: Wikipedia)
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RIPARTE LA SERIE A, CHI SARA’ L’ANTI-JUVE?

SI TORNA A PARLARE DI SETTE SORELLE, MA ALLA FINE SARANNO IN 3 A CONTENDERSI IL TRICOLORE

I tre mesi che ci dividono dai festeggiamenti della Juventus per il suo 29mo scudetto (per i tifosi 31) sono già volati ed ecco che oggi riparte la Serie A, con i due anticipi che vedono impegnate proprio la Vecchia signora e il Milan rispettivamente in casa di Sampdoria e Verona. Il calciomercato – che comunque chiuderà il 2 settembre – ha riservato qualche colpo confortante (vedi Tevez, Higuain e Gomez) ma non è stato particolarmente interessante; con le “grandi” afflitte da problemi finanziari e soggiogate al potere dei grandi club europei manovrati dagli Sceicchi di turno. Si torna a parlare di Sette sorelle, come più di 10 anni fa. In realtà la Juventus, per mercato e pre-campionato svolto, appare di nuovo la favorita, sebbene quest’anno punterà soprattutto alla Champions, col Napoli un gradino indietro. Ma vediamole tutte di seguito.

JUVENTUS – Forte di due scudetti consecutivi vinti dopo la burrasca di Calciopoli, la squadra allenata da Antonio Conte punterà più sulla Champions; sebbene, per l’ampia rosa che dispone, non disdegnerà di ben figurare anche in Italia. Ad una squadra già rodata ha aggiunto altri tasselli importanti: il talentuoso Ogbonna in difesa e i due Top player Tevez e Llorente. I quali, in realtà, non hanno molto esaltato nel pre-campionato (specie il secondo); dando così risalto a un giocatore navigato della Serie A qual è Vucinic. Quagliarella e Matri dovrebbero invece partire.
La finale di Supercoppa italiana ne ha già esaltato le qualità, qualificandola, di diritto, come la squadra favorita.

NAPOLI – Finita l’era Mazzarri, conclusasi alla grande con un secondo posto, il Napoli riparte da Rafa Benitez, svelando, in questa scelta, la necessità di un respiro più internazionale, per affrontare la Champions non come comparsa ma da protagonista. Ceduto Cavani a suon di milioni di euro, De Laurentiis ha acquistato tre giocatori di livello internazionale: dal Real Madrid l’attaccante Higuain e il difensore Albiol, e dal Liverpool il portiere Reina, fido di Benitez. Altri giocatori arrivati in sordina ma che potrebbero esplodere sono l’attaccante Callejon sempre dal real, il portiere Rafael dal Santos e l’ala del Psv Mertens.
Tatticamente occorre valutare come Maggio e Zuniga si adatteranno a una difesa a 4, avendo giocato per anni in una a 3, e quali saranno i due centrali sempre del reparto arretrato. Probabilmente il duo Albiol-Britos, non ancora rodato, con la possibilità che la società acquisti Skrtel, altro fedele del tecnico spagnolo. Il Napoli dovrebbe essere quella a dare più fastidio ai bianconeri.

MILAN – Confermato Allegri – nonostante la scarsa simpatia che nutre per lui Berlusconi – la squadra rossonera attende la qualificazione in Champions (e quindi il cospicuo premio) per poter chiudere per il giapponese Honda e dare un minimo di senso al proprio mercato alquanto scarno. L’unico acquisto degno di nota è stato quello di Zapata in difesa a titolo definitivo, il che è tutto dire. I rossoneri sperano nell’affiatamento della giovane coppia Balotelli-El Shaarawy e in un Boateng che ritorni ai fasti di due anni fa. Occorrerà capire come la squadra riuscirà a gestire il doppio impegno, nonostante una rosa poco ampia.

FIORENTINA – Dopo l’esaltante campionato dello scorso anno, la squadra allenata da Vincenzo Montella punta allo scudetto, rinforzando una squadra dal gioco spumeggiante con una prima punta come il tedesco Gomez. Partito il talentuoso Jovetic, i gigliati confidano anche nella consacrazione di Cuadrado, nel ritorno di Giuseppe Rossi e nel neoacquisto Ilicic. Preso anche un giocatore di esperienza quale Massimo Ambrosini, i gigliati necessitavano di un acquisto di spessore in difesa.
I toscani dovranno anche affrontare – se riusciranno a superare il Grasshoper nei preliminari - il fastidiosissimo doppio impegno di Europa league. Un handicap che potrebbe portare problemi in campionato.

INTER – Ormai dimenticati i fasti del Triplete, l’Inter riparte da Walter Mazzarri e senza impegni infrasettimanali nelle Coppe. Il che è sicuramente un vantaggio per il campionato. Presi Campagnaro – fedele del tecnico livornese – in difesa, il duttile Taider del Bologna a centrocampo, il giovane Wallace dal Chelsea sulla fascia destra e in attacco le punte di prospettiva Belfodil e Icardi. Un calciomercato scialbo, nonostante la squadra necessiti di essere rifondata. Si attende l’arrivo in società dell’indonesiano Thohir, che porterà denaro fresco nelle casse nerazzurre. Spendibili però solo per il mercato di gennaio.

ROMA – I giallorossi ripartono per il terzo anno consecutivo da zero, senza impegni nelle coppe e con un allenatore straniero. Alla corte del neofita di calcio italiano Garcia, sono approdati diversi giocatori: l’esperto De Sanctis in porta; Benatia e il redivivo Maicon in difesa; Strootman dal PSV a centrocampo e l’estroso Gervinho dell’Arsenal in attacco. Potrebbe però partire il talentuoso Lamela. I romani sono un’incognita. Tutto dipenderà da come si adatterà al calcio italiano il nuovo allenatore.


LAZIO – La sonora sconfitta nella finale di Supercoppa ha denotato i vecchi difetti dei biancocelesti. Difesa che fa acqua da tutte le parti, centrocampo poco compatto e Klose troppo isolato in avanti. A parte Biglia dall’Anderlecht, non sono arrivati rinforzi degni di nota. Sarà dura per i laziali affrontare anche l’Europa league…

SONDAGGIO


Se i giovani senza dubbio ritengono che la Juventus vincerà ancora una volta lo scudetto - dando residue speranze all'Inter (1 votante su 5) - i nerazzurri sono più quotati tra gli adulti, che gli attribuiscono le stesse chance dei bianconeri (4 su 10)
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