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LA NAPOLI PERBENE PIANGE OTTAVIO ORO


TENENTE COLONNELLO SCOMPARSO A SOLI 41 ANNI. HA COMBATTUTO L’ALA STRAGISTA DEI CASALESI

Qualche giorno fa ci ha lasciati Ottavio Oro, Tenente Colonnello dei Carabinieri in servizio alla Dia di Napoli. Aveva solo 41 anni. Ad ucciderlo un tumore al cervello, che credeva di aver guarito dopo un’operazione.

LA GUERRA AI CASALESI - Come Capitano, Ottavio Oro (napoletano d’origine) aveva comandato la Compagnia di Aversa, per poi passare da Maggiore al comando del Reparto Operativo ed assumere infine l’ultimo incarico da Tenente Colonnello alla Direzione Investigativa Antimafia di Napoli. Si era formato alla Scuola Militare Nunziatella, ed aveva continuato gli studi all'Accademia Militare di Modena ed alla Scuola Ufficiali di Roma.
Fra le tante attività investigative condotte personalmente sempre alla testa dei propri Carabinieri, spiccano certamente i numerosissimi arresti di affiliati al clan dei Casalesi ed in particolare gli arresti, al comando del Reparto Operativo, dei cosiddetti “stragisti” tra cui spiccano quelli del killer stragista dei Casalesi Giuseppe Setola e dei suoi uomini.

Dove Setola e soci non sono riusciti, ce l’ha fatta un dannato tumore a porre fine alla sua vita. Privando di un militare dalle belle speranze una terra che ne ha sempre meno.

(Fonte: Il Mattino)
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I VERDI ORA SI DANNO DA FARE, MA HANNO CONTRIBUITO A DISTRUGGERE NAPOLI E LA CAMPANIA


HANNO APPOGGIATO I GOVERNI BASSOLINO E IERVOLINO

Il Sole che ride, e che fa ridere. Da alcuni mesi il partito dei Verdi è tornato in auge, specie in quel della Campania e di Napoli, dopo qualche anno di sparizione. Li vedi battersi per i lidi, il mare pulito, la raccolta dei rifiuti, ecc. Eppure hanno appoggiato i governi comunali e regionali guidati dal duo Bassolino-Iervolino.

FEDELI A BASSOLINO – Sebbene Antonio Bassolino sia considerato dai più tra i principali responsabili del disastro ambientale e amministrativo di Napoli e della Campania, i Verdi lo hanno sostenuto fedelmente fin dal 1993 come Sindaco di Napoli e tra il 2000 e il 2010 come Presidente della Regione Campania. Certo, il loro peso era bassissimo, con pochi seggi di diritto a legislatura; talvolta anche uno. Ma il loro nome tra i partiti a sostegno della sua coalizione c’è, ed è ciò che conta. Hanno contribuito ai vari scempi politici, amministrativi e ambientali.

IL CONTINUO CON LA IERVOLINO– In coerenza con quanto fatto in precedenza, i Verdi hanno sostenuto anche Rosa Russo Iervolino Sindaco di Napoli, che come ben sappiamo, ha succeduto Bassolino. Dieci anni di non governo per la città partenopea, con problemi mai risolti e continuamente rimandati. Al punto che oggi si sono aggravati, con la città scivolata nel degrado e nello squallore.

Insomma, i Verdi sono tornati. E combattono contro gli scempi che essi stessi hanno contribuito a generare. 
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PERCHE’ LE ASSICURAZIONI AUTO AUMENTANO OGNI ANNO


GLI AUMENTI SONO INCONTROLLATI E IN BUONA PARTE INGIUSTIFICATI. UNA PIAGA CHE SPECIE AL SUD GRAVA SUGLI AUTOMOBILISTI ONESTI

Qualche giorno fa il padre di un amico ha rinnovato come tanti la propria Assicurazione auto. Si è ritrovato un nuovo aumento pari a 70 euro annuali. L’importo totale sfiora dunque i mille euro annui, sebbene sia in prima classe e da quasi 20 anni non faccia incidenti. Mi racconta che gli aumenti sono stati costanti negli ultimi anni, pari a circa 50 euro ad ogni rinnovo. Assurdo.
Ma perché le Assicurazioni auto aumentano continuamente? Al Sud in modo drammatico? Addirittura lo scorso anno molti automobilisti si sono visti “sfrattare” dalla propria compagnia, perché “non convenienti” visto che non facevano incidenti e dunque non fruttavano aumenti di classe. Le compagnie Rca fanno quello che vogliono ormai da 15 anni, in modo indisturbato e incontrollato. La liberalizzazione in questo settore è stata fallimentare e lo Stato ha l’obbligo morale di intervenire. Ma vediamo quali sono le cause degli aumenti.

LE TASSE - Innanzitutto le assicurazioni, così come ogni altro prodotto, sono soggetti ad un annuale aumento di costo. Periodicamente, poi, vengono riformulati da parte della compagnia i criteri per stabilire i premi, per cui, ad esempio, nella vostra città potrebbe esserci stato un incremento di incidenti che ha portato ad un rincaro generale delle RCA.
Esiste poi la questione della tasse, soggette a variazioni anche importanti (mai verso il basso!): per queste, per fortuna, esiste una buona trasparenza per cui è possibile trovarne specificato l’importo sulla polizza, in modo da confrontarlo con quello degli anni precedenti.
Poi c’è il tasso di inflazione programmato, che sarebbe la percentuale massima di aumento che il Governo tollera per le compagnie. Quindi, se la vostra polizza è aumentata rispetto all’anno scorso di più di tale tasso, allora potete disdirla fino al giorno stesso della scadenza di polizza senza rispettare  il preavviso dei 15 giorni. Di questi tempi, con tutti gli aumenti tariffari che si verificano fa sempre comodo conoscere questa possibilità in più. Ovviamente, la regola appena indicata non vale per gli aumenti dovuti a sinistri causati che provocano necessariamente aumenti di tariffa; quindi in questo caso se volete cambiare compagnia dovete rispettare i tempi di disdetta imposti dalla vostra compagnia.
Ultimo aspetto, ma a volte il più decisivo, quello della commissione dell’agenzia. Solitamente una agenzia di assicurazioni ha dalla Casa una tariffa sulla quale applica sconti anche consistenti per poter essere competitiva sul mercato: non sempre questi sconti vengono mantenuti da un anno all’altro, ed ecco che il premio può aumentare anche del 20-30%. In realtà non è aumentata la polizza, è solo diminuito lo sconto. Se invece siete assicurati con una compagnia telefonica o online, molto probabilmente riscontrerete un certo aumento tra il primo ed il secondo anno: questo è sempre dovuto alla politica degli sconti, molto aggressiva per le telefoniche, che applicano condizioni molto vantaggiose (es. 1 o 2 mesi di polizza gratis), ma soltanto alla prima stipula. Questo è solitamente scritto molto chiaramente.

I BROGLI – Al Sud poi ci si mettono gli “storici” brogli di quanti fanno incidenti volutamente per incassare i premi, con le Agenzie che si rivalgono sugli automobilisti onesti. I numeri rilevati dall'lsvap, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo, sono in effetti emblematici. Nel corso del 2009, ad esempio, i sinistri collegati ad ipotesi di reato sono stati 83.378, in aumento dell'8,6% rispetto all'anno precedente quando si erano attestati a 76.784. Un incremento registrato anche nel conto totale dei sinistri: sono risultati fraudolenti il 2,5% degli incidenti rispetto al 2,31 % del 2008. Particolarmente drammatica la situazione in quattro regioni: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia che presentano dati notevolmente superiori alla media nazionale. Se in Italia infatti le frodi sono lo 0,79% del totale dei sinistri, in Puglia raggiungono il 4,24% e in Campania il 4,27%.
E si registrano proprio in Campania le peggiori statistiche relative alle singole province. A Caserta sono 4.729 il totale dei sinistri fraudolenti, una percentuale del 12,44% rispetto ai sinistri totali verificatisi nella città. A Napoli le frodi sono state 20.794,1'11,28% dei sinistri denunciati nel capoluogo campano. Nella nostra regione la "capitale" delle frodi assicurative è Catania, con 2.772 sinistri connessi con reati, un incidenza del 4.04% sul totale. Segue Messina con 2.472 (con una percentuale però più alta, 7,12%) e Palermo con 1.320.

LA FUGA DAL SUD DELLE COMPAGNIE- Non a caso nel Mezzogiorno le Agenzie assicuratrici sono in perdita. Secondo i dati 2009 rilevati dall'lsvap a Crotone il rapporto sinistri/premi è del 119%, le compagnie cioè pagano il 19% in più di quello che incassano. Se infatti i premi raccolti sono 35 milioni di euro, l'importo dei sinistri è di 42 milioni. Non va meglio in altre due province della Sardegna, Ogliastra e Medio Campidano dove il rapporto è rispettivamente di 114,20% e 111,15%. AI quarto posto Agrigento, con 101 milioni di importo sinistri a fronte di 92 milioni di premi (un rapporto del 109%). Seguono Foggia (104,22%), Taranto (101,71%) e Vibo Valentia (101,22%). Poco sotto il 100% anche Enna (99,49%) e Caltanissetta (98,83%). Tra le regioni il record spetta alla Puglia con il 93,47%, seguono Calabria (93,30%), Sicilia (89,27%) e Campania (88,38%) a fronte di una media nazionale del 77,52%. Le più virtuose sono le provincie di Lodi e Lecco con rispettivamente un rapporto sinistri/premi del 50,01 % e del 47,60%.
"Le compagnie stanno chiudendo a tamburo battente - ci spiega Giovanni Borsellino, coordinatore regionale dello Sna Sicilia, il sindacato degli agenti assicurativi - nel solo territorio di Agrigento da giugno ad oggi vi sono state sei richieste di revoche o liberalizzazioni. Si consente cioè agli agenti di gestire il portafoglio clienti per altri 15-16 mesi in attesa di nuova collocazione. La strategia delle aziende è quella di aumentare le tariffe, bloccare gli sconti promozionali delle agenzie, causando una disdetta massiva e quindi chiudere definitivamente - continua Borsellino - una situazione che sta diventando drammatica in alcune zone della nostra regione come Campobello di Mazara, Licata o Canicattì". Quali le soluzioni possibili? "La scelta delle compagnie purtroppo, da un certo punto di vista, è anche condivisibile. Il continuo aumento delle frodi è un dato di fatto. Il problema sta nello scarsissimo controllo delle autorità preposte, sia sanitario che delle forze dell'ordine che probabilmente non controllano adeguatamente l'entità e la gravità dei sinistri. Ci vorrebbe maggior disciplina e controllo del territorio".

La ricetta? Maggiori controlli sulle strade di chi ha assicurazioni false. Maggiori controlli dello Stato sulle tariffe imposteci. Punizioni severe ed esemplari per quanti cooperano per realizzare incidenti falsi e referti fasulli: automobilisti, medici, avvocati, testimoni, agenti assicuratori.

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BENIGNI, IL SALTO DI QUALITA’ MANCATO


IL COMICO TOSCANO NON VA OLTRE LA SOLITA SATIRA POLITICA IN CHIAVE DANTESCA

Quando nel 1997 uscì con l’emozionante e pluripremiato La vita è bella, in tanti abbiamo creduto nel salto di qualità come artista di Roberto Benigni. I film precedenti, comunque apprezzati, erano sì divertenti, ma comunque relegati alle solite commedie comiche Made in Italy. E invece i successivi Pinocchio e La tigre e la neve, seppur buoni film, non hanno confermato la sua maturazione in cabina di regia. Oltretutto, sono passati ormai quasi 10 anni dal suo ultimo lungometraggio.
Ma soprattutto, poco è cambiato nei suoi spettacoli teatrali e apparizioni televisive, nelle quali percula i Premier di turno, i politici in circolazione e i loro lacchè utilizzando principalmente la solita metafora dantesca. Il suo ultimo spettacolo, “Tutto Dante”, è il solito copione…

OVVIAMENTE ATTACCHI PRINCIPALI AL CAVALIERE - "Berlusconi, non so se c'è tempo di parlare di Dante, Berlusconi si è ripresentato". Questo l’immancabile esordio di Roberto Benigni alla prima serata del sui Tutto Dante. Oltre seimila persone hanno raggiunto piazza Santa Croce a Firenze per assistere al gran ritorno del premio Oscar. Il comico toscano dedicato l'apertura del suo show all'evento politico delle ultime settimane, il ritorno in campo di Silvio Berlusconi. "Ho notato che hanno tante cose in comune, tutti e due ci hanno fatto vedere l'Inferno. Tutti e due hanno avuto Fede: solo che a uno lo ha portato vicino alla Regina dei Cieli, all'altro vicino a Regina Coeli. A Dante piaceva una donna, e l'ha messa ai piani più alti dell'empireo. Anche a Berlusconi piaceva una donna, e l'ha messa nei piani più alti del Pirellone". Inoltre, il comico ha voluto dedicare la serata ai terremotati dell'Emilia e ha ricordato anche la liberazione di Rossella Urru: "Appena è scesa dall'aereo e ha visto che si è ricandidato Berlusconi ha detto: "c'è un biglietto per il Congo?".

NE HA AVUTO ANCHE PER RENZI - Non solo Dante ma anche numerosi riferimenti alla situazione politica del Paese. Guardando il pubblico, il comico individua il sindaco Matteo Renzi ed è subito show: "Su quella sedia c'era seduto Romano Prodi, sei anni fa, ora ci vedo Matteo Renzi. Ci si era seduto anche Cesare Prandelli quando allenava la squadra locale, ora allena la Nazionale: un pò la stessa carriera che vuole fare Matteo". Per quanto riguarda la famosa cena ad Arcore, Benigni chiede al sindaco rottamatore di spiegare cosa sia successo veramente quella famosa sera dal Cavaliere: Pare che Berlusconi si sia annoiato a morte, che sia stata l'unica vera cena e l'unica tristissima. Con Ghedini, Fede, Alfano e Verdini che non erano donne travestite, ma proprio loro! Una tristezza che in confronto Mario Monti sembra Lady Gaga.
Dopo la parentesi satirica, Benigni torna al primo grande amore e lo fa da gran maestro, con un palcoscenico da gran serata. "Il palco di Madonna sembra uno stand della Festa di Bagno a Ripoli a confronto". Su tutti, spicca la statua di Dante, vero protagonista dell'evento e Benigni ricomincia il suo cammino dantesco proprio dal canto numero XI dell'Inferno, quello che a detta del comico è tutt'altro che un canto minore: "E' il canto del lavoro e della finanza, altro che canto minore! Ci sono dentro tutti gli scellerati che abbiamo inventato noi a Firenze e che ci stanno rovinando la vita".

Insomma, assistere a un suo spettacolo sarà anche divertente, ma avrebbe dato sicuramente di più alla cultura italiana con altri film del livello de La vita è bella. Il ritorno sulle scene di Berlusconi poi non aiuterà certo svolte in tal senso. Lui è la sua Musa da ormai quasi un ventennio.  
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CASORIA, C’ERA UNA VOLTA LA SESTO SAN GIOVANNI DEL SUD


TUTTE LE ATTIVITA' PRODUTTIVE DI LIVELLO NAZIONALE PRESENTI SUL TERRITORIO HANNO GRADUALMENTE CHIUSO. A RISCHIO ANCHE QUELLE ANCORA ATTIVE

Casoria, Comune a Nord di Napoli oggi diventato famoso soprattutto (e purtroppo) per la nota festa di compleanno a cui partecipò il Premier e per gli scandali svelati di tanto in tanto dalle Iene e da Striscia la notizia; mentre tra gli anni `70 e inizio anni `80 veniva chiamato la “Sesto San Giovanni del sud” per la presenza di molte industrie di rilievo nazionale. Poi a partire dagli anni ’80 l’inesorabile declino, che in realtà ha colpito tutto l’Occidente a seguito della crisi petrolifera del ’74, ma anche per (io direi soprattutto) l’incapacità degli imprenditori e un po’ per il disinteresse delle amministrazioni avvicendatesi.

LE INDUSTRIE PRESENTI – Sul territorio casoriano erano presenti: la Rhodiatoce, le Acciaierie del sud, la Calcobit, la Tubibonna, la Dyrup, la C.G.S. Vi erano perfino famiglie milanesi trasferitesi qui per lavorarci. Un qualcosa oggi impensabile. Con la loro chiusura ad inizio anni ’90 a Casoria restò la denominazione di “Varese del sud “per la presenza dell’Alenia, poi dismessa a Casoria a fine 2011 per un regalo alla Lega, essendo stata ceduta all’Aermacchi dalle dimensioni notevolmente minori. I dipendenti di Casoria sono stati trasferiti a Pomigliano d’Arco.

LE ULTIME ATTIVITA’ PRESENTI IN PERICOLO – Quelle poche attività rimaste non sembrano passarsela bene. Su tutti, il caso del Centro commerciale Carrefour, un tempo il glorioso Euromercato, con i lavoratori che da anni attendono i lavori e l’apertura di un nuovo complesso commerciale: l’IPER CASORIA SPA, che dal 2010 ha preso in gestione la sede senza mai avviare i lavori. Pertanto i dipendenti sono in cassa integrazione da anni e continuano le loro proteste. Ecco l’ultima al Comune di Casoria:

Ora, non inseguiamo certo sogni utopici auspicando un rilancio industriale del territorio, perché ci prenderemmo solo inutilmente in giro. Ma, quanto meno, vorremmo che a Casoria vi fossero almeno iniziative imprenditoriali su piccola scala; realtà culturali capaci di creare posti di lavoro e luoghi d’incontro che non siano i soliti bar o i centri scommesse. Perché, alla luce di come ogni iniziativa viene sistematicamente disincentivata e “decapitata” sul territorio casoriano, siamo passati dall’essere una Sesto San Giovanni del sud a una San Giovanni decollato; come veniva definito San Giovanni Battista perché ucciso mediante decapitazione.
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IL PM ANTONIO INGROIA VA IN GUATEMALA, PROMOZIONE O FUGA?


DIRIGERA’ l'Unità di investigazioni e analisi criminale DELL’ONU

Il Plenum del Csm ha dato via libera al Pm Antonio Ingroia - titolare dell'indagine sulla trattativa tra Stato e Mafia - di lasciare la Procura di Palermo per un incarico dell'Onu in Guatemala. Si è parlato di forti discussioni interne all’organo, ma il voto è stata abbastanza netto: 17 voti a favore, 4 contrari e 3 astensioni. In realtà si è acceso un aspro dibattito anche fuori dal Csm, con la creazione di due scuole di pensiero: chi ritiene che Ingroia sia stato costretto ad andarsene per le troppe pressioni subite e chi invece la ritiene una giusta promozione. La causa scatenante è il fatto che il Pm palermitano è titolare di alcune delicate inchieste. Su tutte la trattativa Stato-Mafia.

NELLE SUE PAROLE TRAPELA AMAREZZA- «La Procura di Palermo ritiene di aver ricostruito la trama e lo svolgersi di questa trattativa» tra Stato e mafia e «di aver individuato i principali protagonisti, ma non ancora tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella trattativa, nella consapevolezza che rimangono ancora dei buchi neri». Il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, nel corso di una intervista a La Stampa, spiega che per risolvere i punti ancora da chiarire «dobbiamo superare l’omertà in Cosa nostra di quel tempo, e reticenze nel mondo istituzionale di quel tempo». Per farlo, aggiunge, «credo sia necessario che la politica, le istituzioni, comprendano di dover procedere quanto prima alla revisione della legge sui pentiti, allungando il periodo dei sei mesi entro i quali il collaboratore di giustizia deve dichiarare tutti i temi sui quali vuole parlare».
Antonio Ingroia dice di aver «apprezzato e condiviso il richiamo del Capo dello Stato alla necessità di lavorare senza sosta e senza remore per accertare la verità sulla strage di via D'Amelio». E, in riferimento all'appello di Napolitano di scongiurare sovrapposizioni nelle indagini, aggiunge: «È vero che in passato c’è stata qualche incomprensione tra le procure che indagano sul biennio stragista del ‘92-’93. Ma da tempo ormai il coordinamento funziona a perfezione come attestato dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso». «Io non mi sento in guerra con nessuno», prosegue Ingroia, «però che sia diventato un bersaglio questo lo avverto anch’io». Infine, annuncia che a settembre partirà per il Guatemala, accettando l'offerta delle Nazioni Unite per un incarico annuale di capo dell`unità di investigazione e analisi criminale nel paese sudamericano. Nel frattempo, conclude Ingroia, «ho deciso di rinunciare alle mie ferie».

Ora, come bisogna interpretare questa scelta? L’occasione da non perdere? In fondo parliamo di un incarico Onu. O l’occasione di “scappare” da un’Italia che mette costantemente in difficoltà i Magistrati, tagliandogli risorse e facendogli pressioni esplicite o subliminali? Ingroia lavorava per una Procura molto delicata, qual è quella di Palermo. Grillo sul suo Blog ha parlato di “confino”, altri di scelta inopportuna visto che alcuni delicati processi sono in pieno corso. I quali andranno comunque avanti, essendo Ingroia solo coordinatore.
Fatto sta che, qualunque sia la natura della scelta di Ingroia, l’Italia perde un altro importante Magistrato.


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La Donna è una Madonna....Trascinata verso un Nuovo Oscurantismo





Ci
sono due punti che a mio avviso è necessario chiarire allorché si
discute del problema del “No alla violenza sulle donne”.

Chi
ha una posizione “non-femminista”, non nega le cifre del
femminicidio, né la gravità degli eventi omicidiari che ne sono
alla base.

E
da questo punto di vista occorre esser molto chiari: dire che chi
parla in questo modo nega le cifre
del femminicidio, è un
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OSCAR GIANNINO SCENDE IN CAMPO CON UN PROGRAMMA LIBERISTA


L’ECONOMISTA DALL’ASPETTO OTTOCENTESCO, CHE CURA UN PROGRAMMA RADIOFONICO E APPARE SPESSO IN TV, PROPONE UN MANIFESTO ANTI-TASSE

Lo si vede spesso in tv – specie a Linea notte – col suo aspetto da omino dell’800: calvo, occhialini, barbetta a pizzo, minuto, giacca e cravatta, bastone alla Chaplin, a prescrivere ricette liberiste e anti-caste per far riprendere il nostro Paese. Che la politica puntualmente non segue. E allora ha deciso, forse, di scendere lui in campo in prima persona per realizzarle. O quantomeno, di realizzare un manifesto che poi altri candidati realizzerebbero.
Parlo di Oscar Giannino, il quale cura anche una rubrica su Radio24, che apre con il doorsiano e poco confortante “This is the end”. Nelle ultime puntate ha parlato spesso della minaccia incombente che per l’Italia si prefigura l’intervento del Fondo monetario internazionale. Un’esagerazione? Chissà. Ma torniamo al suo ingresso in politica.

L’ARTICOLO SU TEMPI – In un articolo pubblicato su Tempi, Giannino dice: "Per affrontare questa minaccia incombente, con tanti altri non politici che condividono la ricetta, abbiamo deciso di pubblicare tra poco un manifesto, che rinvia a un sito e un programma più articolato - rivela Giannino, di fatto gettando la maschera alla sua creatura politica -. Siamo infatti convinti che nell’offerta politica attuale non ci sia niente di adeguato alla portata di questa minaccia, al nuovo patto con gli italiani che serve per affrontarlo". L'economista dice di non sentirsi "un salvatore della patria", ma avverte sui rischi che corre il Belpaese: "Arrivo personalmente a dire che, insieme ad altri, penso che se dovessimo finire sotto il tallone di un’ulteriore repressione fiscale, per colpa della vecchia politica, vincolo costituzionale o meno chiederei un referendum perché fossero gli italiani a scegliere se assoggettarsi a una tenaglia fiscale amazzafuturo, o se invece scegliere la strada autonoma del tagliadebito e del tagliaspese". Il concetto è chiaro: sia che si tratti di una lista, di un movimento o di un referendum, il cavallo di battaglia di Giannino è "meno tasse, meno tasse, meno tasse".

IL PERICOLO DI UN COMMISSARIAMENTO- Il giornalista, nell'articolo, mette in guardia dall'incubo fiscale che potrebbe portare con sè il commissariamento dell'Italia, paese lanciato verso la bancarotta come la Spagna: una bella patrimoniale per una persona su due. Nell'articolo si  sottolinea il peso della spada di Damocle del debuto pubblico, giunto alla cifra record di 1.966,303 miliardi di euro. Un abisso che non accenna a diminuire, anzi. L'incredibile "pressione fiscale record scambiata per rigore da centrodestra e tecnici", ironizza Giannino, non può porre rimedio a decenni di sprechi e dissennatezze. Lo sa l'Unione europea, lo sanno la Germania e Angela Merkel, lo sa il Fondo monetario internazionale. E con lo spread galoppante verso i 500 punti, le contromosse sono già pronte. Come detto, vogliono commissariare l'Italia, per farle mandar giù la medicina amarissima che da sola non riuscirebbe nemmeno a versare nel cucchiaio.
Il piano di "salvataggio", scrive il giornalista ed opinionista di Radio24, lo ha studiato l'istituto economico tedesco Diw e a confronto le manovre di Monti sembrano carezze al pancino degli italiani. Qui si parla di ceffoni sonori dritti in faccia. "All'Italia - inizia Giannino - verrebbe destinato un fondo straordinario di redenzione del debito, al quale asservire ogni anno per un decennio di punti di Pil di gettito fiscale tra interessi dovuti sui vecchi titoli e riduzione del loro stock". Non basta: servirà una patrimoniale sui privati, un "prestito forzoso". Secondo il Diw, sarebbe a carico di tutti gli italiani dotati di patrimonio superiore ai 230 o 250mila euro. I ricchi? No, perché nella stima sono comprese le proprietà immobiliari a valore di mercato. Cioè più del 50% degli italiani.

CHI RAPPRESENTERA’ IL SUO MANIFESTO- Magari non si getterà nella mischia politica in prima persona, ma sarà l'animatore di un listone-partito nel quale confluiranno diverse anime liberiste. Ma chi andrà, con Giannino? A ricostruire la rete che sta tessendo il giornalista ci ha provato Lettera 43. Tra i liberali coinvolti anche Luigi Zingales, bocconiano e professore di finanza alla scuola di direzione aziendale dell'univesità di Chicago e consigliere economico del sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Poi Alessandro De Nicola, presidente della Adam Smith Society e professore di Business law in Bocconi e Michele Boldrin, docente di Economia della Washington University.
In un primo momento si era parlato anche di Montezemolo e della Marcegaglia.

IL PROGRAMMA - Ecco i dieci punti salienti del suo programma:
1 Ridurre l'ammontare del debito pubblico
2 Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni
3 Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni,
4 Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali
5 Sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti
6 Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d'interesse
7 Far funzionare la giustizia
8 Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne
9 Ridare alla scuola e all'università il ruolo, perso da tempo, di volani dell'emancipazione socio-economica delle nuove generazioni
10 Introdurre il vero federalismo con l'attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo

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quando i figli si arrabbiano con i genitori..

stamattina mi sono arrabbiata con mia madre.
stavo facendo ripetizioni con la ragazza che pago per aiutarmi in matematica in vista dell'esame a settembre.. io non le ho mai detto che sono stata malata, le ho semplicemente detto che per dei problemi ho dovuto saltare un bel po di mesi di scuola e quindi sono rimasta indietro in determinate materie. nulla di più, nulla di meno. infondo il suo lavoro è quello di aiutarmi non di sapere la mia storia. o no?
insomma, stamattina è entrata mia madre  in camera  e stava chiaccierando con la ragazza quando ad un certo punto fa: "...perchè sai, la Debora è stata malata...."

IO QUESTE COSE NON LE TOLLERO!!!
ma perchè raccontare tutto?! se evidentemente non lo avevo fatto io era perchè preferivo rimanesse tra me e la mia famiglia.

giustamente dopo questo momento si è creata uno strano imbarazzo e  ho dovuto spezzare la tensione in qualche modo  contiunuando a fare gli esercizi che tra parentesi mi sono venuti anche peggio del solito perchè ero  imbarazzata da mia madre  (che evidentemente è contente se racconta i cavoli suoi alla gente) ma soprattutto veramente FURIOSA.

pensavo mi rispettasse di piu... invece non tiene conto di quello che mi sento o non mi sento di dire.
che delusione....


PS: questo sarà l'ultimo post che scriverò per questo mese, venerdi infatti parto e andrò per 10 giorni al mare con la mia famiglia, vi saluto e ci rivediamo presto!
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I DITTATORI SANGUINARI NOMINATI CAVALIERI DI GRAN CROCE DALL’ITALIA


ASSAD E’ SOLO L’ULTIMO CASO

Nei giorni scorsi alcuni parlamentari hanno evidenziato come il dittatore siriano Bashar al-Assad, che sta massacrando da oltre un anno e mezzo il suo popolo, sia stato insignito nel 2010 Cavaliere di Gran croce; perfino di Gran cordone, il massimo riconoscimento. Riconoscimento che comunque gli sarà giustamente revocato.
Ma non è la prima volta che un dittatore sanguinario riceve tale riconoscimento. Al punto che forse, al posto di Cavaliere sarebbe meglio mettere Dittatore. Ecco gli altri discutibili casi.

IL MARESCIALLO TITO - Il maresciallo Josep Broz Tito, dittatore dell’ex Jugoslavia e persecutore degli italiani dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia alla fine della seconda guerra mondiale con le foibe e l'esodo, è stato decorato il 2 ottobre 1969 dall'allora presidente Giuseppe Saragat, come «Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana» con l'aggiunta del Gran cordone, il più alto riconoscimento previsto.
Altri personaggi discutili vicini a Tito pure riconosciuti Cavalieri di Gran Croce sono Mitja Ribicic – che nel 1945 era un alto ufficiale della polizia segreta di Tito - e l'ex ammiraglio jugoslavo Franjo Rustja, assistente al comando del IX Corpus. L'unità di Tito che deportò e fece sparire per sempre molti italiani per intenderci.

I CONIUGI CEAUSESCU - Il presidente Giovanni Leone ha nominato il 21 maggio 1973 Cavaliere di Gran Croce, Elena Ceausescu, mentre è andato oltre col marito Nicolae, al quale è stato concesso pure il Gran cordone. Nel 1989 la coppia Ceausescu venne fucilata dopo aver dominato la Romania con il pugno di ferro, lasciandola nel degrado economico e culturale.

IL DITTATORE AFRICANO – Sempre Leone ha pensato bene di decorare pure il padre-padrone dello Zaire, Mobutu Sese Seko, che scappò con la cassa lasciando il suo paese in rovina.

ARAFAT – Forse meno discutibile dei precedenti ma comunque alquanto curiosa è un'altra onorificenza con Gran cordone concessa dal presidente Oscar Luigi Scalfaro, nel 1999, a Yasser Arafat. Il leader palestinese, che per tutta la vita ha usato a suo piacimento il kalashnikov.



Assad è dunque l’ultimo caso. Speriamo non solo in ordine cronologico.

(Fonte: Il Giornale)
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Liebster Blog



 grazie AnnaRosa per il prmio assegnatomi! sono felicissima!!!

dunque, ci sono cinque semplicissime regole da seguire:

-innanzitutto segnalare sul proprio sito 5 blog con meno di 200 lettori ed evidenziarne il link
- lasciare un commento sui blog scelti per avvisarli del premio
- ringraziare chi vi ha assegnato il premio
- condividere con i lettori 5 cose di se che le persone non conoscono!


iniziamo con un bell'elenco di Blog che seguo sempre con grande piacere!

-L'angolo di White B. , una delle tante super mamme blogger che si trovano a condividere, dopo la malattia dei loro piccoli, il desiderio di poter cambiare le cose.
-AnnaRosa, il Codice di Hodjkin ha premiato il suo secondo blog, quello che la rappresenta come grandissima appassionata di cucina e grande cuoca. io invece premio il suo secondo blog.
perchè quando scrive mette sempre allegria e fa riflettere molto.
- Gabriele perchè di ragazzi come lui ormai   ne sono  rimasti pochi.
- la bambina con il pigiama a righe l'ho scoperta da poco in realtà, ma la leggo con piacere e con piacere le assegno questo premio.
-il regno di op nei suoi post sono raccolte tutte le storie dei bambini invincibili di oncologia pediatrica.



ed ora, ecco 5 cose che ancora non sapete di me:

- le mie amiche mi prendono in giro perchè a differenza loro sembro completamente "immune" agli insetti. ,  soprattutto d'estate, quandosi esce,  capita di incontrare api, vespe ed altri insetti. la cosa buffa è che mentre loro scappano a chilomentri di distanza, io rimango  immobile con una faccia completamente indifferente.
-  il mio cartone animato preferito fin da bambina è Mila e Shiro.  prima di ammalarmi ero una giocatrice di pallavolo nella squadra della mia città. era la mia passione e le mie schiacciate in diagonale... beh! difficile riuscire a prenderle.
- ho la fobia dei fulmini. non li sopporto, quando c'è un temporale mi chiudo in casa e piu volte ho sognato di morire per essere stata colpita da un fulmine.
- non sono mai stata un'abile "guidatrice", infatti fin da bambina con i go-cart, piccoli o grandi che siano, mi schiantavo da tutte le parti. stessa sorte con la macchina dei miei l'anno scorso.
-  in terza media sono stata in gita con la mia classe a Friburgo ( germania) per tre giorni e nell'unica ora di libertà per le vie del cetro noi ragazze siamo state inseguite da un gruppo di ragazzotte tedesche bionde e pirsingate con tanto di coltello in mano. da allora ODIO la germania.

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DENIBAN=PSICOFARMACO=DROGA: NON DIMENTICATE QUESTA EQUAZIONE

COMMENTO AL MIO ARTICOLO "DENIBAN: LO SPACCIATORE DI FELICITA'"

Il Deniban, che io assumo, è un ottimo farmaco che non ha niente a che fare con le droghe mache aiuta a superare ansia e distimia. Prima di chiacchierare tanto provate ad affrontare questi disturbi!

F.to Anonimo


RISPOSTA

Così difficile mettere il proprio nome, cognome, e la propria faccia come faccio io?
Fa niente, ogni commento, positivo o negativo che sia, è e rimane uno spunto di riflessione.
Non avercela con me caro anonimo, ma sarò duro, come sempre, senza se e senza ma e senza sconti per nessuno.
La frase che più mi fa rabbrividire è "un ottimo farmaco", perché mi fa capire che con te le sirene di Ulisse hanno funzionato alla perfezione.
Sei stato accalappiato amico mio, preso come un pesce dentro la rete, e ne farai di fatica ad uscirne, credimi.
Sicuramente hai avuto benefici, mica li fanno a caso gli psicofarmaci; benefici che vedrai svaniranno ben prima di quello che pensi.
Nessuno nega che tu possa avere disturbi, anche pesanti, ma gli psicofarmaci sono il peggio del peggio che si possa fare per affrontarli.
Pensi di guadagnare in lucidità, e invece ne perdi.
Pensi di guardagnare in gioia di vivere, e invece ne perdi, con l'illusione che la spinta che ti danno nel breve (medio se va bene) periodo sia duratura.
Vuoi una prova?
Toglilo ora, di botto, e dimmi un po' se non ti viene voglia di buttarti dalla finestra.
E tu hai deciso di affidare la tua felicità, il tuo equlibrio a una pastiglia, che oltretutto se non stai attento ti farà venire le tette e il pisello moscio dato che agisce sulla prolattina.
Ti ripeto, massimo rispetto per i disturbi come i tuoi, che possono essere terrificanti e invalidanti, ma non ci si butta sulle droghe, legali o illegali che siano.
Mente sana in corpo sano, lo ripeto da sempre.
Bisogna nutrire corpo e mente in maniera corretta, questa è l'unica maniera per affrontare la vita, che è piena di avversità, per te, per me e per tutti.
Non hai soldi? È un problema.
Hai i soldi? Ne sorgeranno altri di problemi.
La felicità vera è la pace con se stessi, ma non può essere raggiunta se non attraverso l'esclusione totale dalla nostra vita di tutte le tossine, siano esse fisiche o psicologiche, che ci circondano.
Un pezzo di carne putrida deve essere eliminata dalla dieta quanto una fidanzata rompicoglioni.
Tutte queste cose che io chiamo "stressor" devono sparire, altrimenti ci si butta sul Deniban, e si continua a fare la propria penosa vita ma con il sorrisetto da ebete sulla faccia che ti fa "stare bene" anche se tutto intorno a te è allo sfascio.
Il Deniban è una droga. Punto. Il meccanismo è lo stesso: agisce sui neurotrasmettitori celebrali, sviluppi una tolleranza per cui devi aumentarne la dose per ottenere gli stessi effetti, e se lo togli vai in astinenza.
Serve dire altro o non ti sembra assomigli un po' alla cocaina mio caro lettore?


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Lupi e Agnelli. Un thriller perfetto ambientato tra i disservizi e le atrocità dei Servizi Sociali




"La giustizia minorile, così come è strutturata, non può funzionare.
È
proprio la giurisdizionalizzazione del conflitto genitoriale in sede
di affidamento dei minori, la cui soluzione dovrebbe essere affidata
come regola a professionisti in grado di gestire e non giudicare il
conflitto, a creare i primi danni. Subito dopo, sono i modelli
giudiziari adottati dal legislatore, privi
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CHIAMATE I POMPIERI, HO L'INTESTINO IN FIAMME

COMMENTO AL MIO ARTICOLO "DUE LITRI DI ACQUA AL GIORNO...SI' PER AFFOGARE".

Convengo che un eccessivo apporto di acqua è sintomo di un qualche squilibrio metabolico. Se si ha sete comunque è sempre meglio la sola acqua che queste porcherie di succhi, integratori o bevande alcoliche. Anche qui bisogna distinguere però, il vino e la birra possono essere considerate bevande naturali se non sono state pompate di veleni o additivi. Bere eccessivamente durante il pasto inoltre può essere dannoso per chi soffre di malattie da reflusso gastroesofageo. Complimenti a Pietro per questo interessante Blog, non mancherò di dare il mio contributo!

Firmato Enrico


RISPOSTA

Ciao Enrico,
grazie per i complimenti, fanno sempre piacere e aiutano a rendere meno pesante questa opera di divulgazione.
Ritorno brevemente sul fattore acqua.
L'uomo non ha bisogno di attaccarsi al rubinetto: ogni richiesta idrica esagerata è sinonimo di un meccanismo compensativo che il corpo mette in atto allorquando si ingeriscono cibi a lui non adatti.
Passo l'inverno praticamente non bevendo mai acqua, e in estate il mio approvvigionamento idrico è comunque limitato.
Me ne accorgo anche quando vado a correre: prima di diventare vegano, dopo 30 minuti di corsa sotto il sole mi attaccavo alla fontanella, ora quasi non bevo neache.
Durante i pasti NON si beve, o si beve mezzo bicchiere.
Nessun animale si porta dietro la borraccia...o mangiano o bevono...solo noi umani dobbiamo sempre cambiare in peggio le regole della Natura.
Vino e birra non sono secondo me bevande naturali, dato che passano comunque attraverso un processo di fermentazione, e quindi le sconsiglio del tutto, o ne consiglio un uso molto limitato.
Sai quale è il mio vino? Il succo d'uva che mi faccio con la mia centrifuga...quello è il nettare degli Dei...e dopo averlo bevuto posso anche guidare...Che cosa vuoi di più?
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ATTACCHI DI PANICO: GESTIRLI NON SERVE A NULLA

COMMENTO AL MIO ARTICOLO "ATTACCHI DI PANICO E ULCERE INTESTINALI: DA CHE PARTE STARE?"

Ci sono molte persone che sono alla ricerca di una cura per attacchi di panico. Una delle cose migliori che potete fare per gli attacchi di panico è quello di trovare modi in cui potrete rilassarvi. Ci sono molte persone che credono che stanno morendo quando hanno un problema con questo tipo di attacco. Attacco Di Panico Sintomi

Commento firmato da Concetta Michel


RISPOSTA

Ciao Concetta,
anzitutto il mio blog non deve essere utilizzato per sponsorizzare link che vendono libri-carta straccia su come guarire dagli attacchi di panico per spillare soldi ai poveri malcapitati.
Qui tutta l'informazione che si fa è gratuita al 100%, quindi astieniti da tali comportamenti per il futuro.
Mi dai comunque lo spunto per parlare ancora una volta di attacchi di panico.
L'errore principale che una persona possa fare quando comincia a soffrire di attacchi di panico è di volerli contrastare a tutti i costi, che sia a mezzo farmaci o con qualsiasi altra tecnica.
Mettiamoci bene in testa una cosa: se io mi taglio una mano, provo dolore, e quindi ho due possibilità. O sopporto il dolore, stando a riposo e facendo guarire la mano guarendo alla fine definitivamente, oppure continuo a usare la mano, riempiendomi di antidolorifici per non sentire il dolore.
La stessa cosa vale per gli attacchi di panico, che sono e rimangono semplicemente un sintomo.
Posso contrastarli quanto voglio a suon di ansiolitici, tecniche di rilassamento, antidepressivi, ma fino a quando non avrò smontato la causa a monte tutto sarà solo ed esclusivamente un pagliativo.
Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Guarire dagli attacchi di panico significa NON AVERLI, NON PENSARCI, NON ATTENDERLI.
Non significa aspettarli, e poi contrastarli in vari modi.
Guarire da una ferita alla mano significa utilizzare quella mano senza pensarci, senza attendere di sentire dolore.
Questo è il dogma che demolisce qualunque tipo di soluzione che non venga squisitamente dal proprio corpo.
È il corpo che va rimesso in funzione, non è il sintomo che va contrastato.
E questo concetto vale per tutte le "malattie mentali", che in pratica non esistono, ma sono solo sintomatologie di qualcosa che a livello organico/spirituale non funziona.
Senti le voci? Prendi questo farmaco e non le sentirai più.
Controlli il gas centomila volta? Prendi questo farmaco e non lo controllerai più.
Questa la chiamate guarigione?
Io chiamo guarigione il non sentire le voci e il non pensare di dover controllare il gas centomila volta, questo significa essere guarito: cervello sgombro e serenità senza dovere attendere di dover stare male per forza.
Più facile a dirsi che a farsi? Forse sì, ma se non si comincia non si arriva mai a una soluzione definitiva.
La psichiatria moderna è praticamente certa che non si possa guarire definitivamente e per sempre dagli attacchi di panico, mentre io la penso in maniera diametralmente opposta.
La soluzione?
Lo ripeterò fino alla nausea: anima e corpo.
Il cervello è un organo, fatto di sangue, cellule, tessuti, e se non è nutrito e alimentato correttamente da cibo/pensieri corretti funzionerà male, e ve lo farà capire con tutta quella che viene definita "sintomatologia psichiatrica".
Se vi rompete un piede, il corpo vi invia dei segnali di dolore per farvi capire che non dovete muovervi e che qualcosa non va.
Lo stesso vale per il cervello: se lo alimentate male, lui funzionerà male, e farà di tutto per farvelo capire.
Chi relega le "malattie mentali" a una sola questione di natura psicologica è un bugiardo o un ignorante.
Prendete la persona più felice del mondo e fatele fare un'intossicazione lenta da ossido di carbonio: vedrete che cadrà nella depressione più nera.
Questo per farvi capire che corpo e mente sono uniti, inscindibili, e vanno nutriti in egual modo.
Un corpo muscoloso riesce a resistere agli sforzi di natura fisica più che un corpo flaccido e sedentario, e quindi un cervello alimentato correttamente resiste più agli "sforzi" (quindi i colpi che la vita ci assesta a livello psicologico) di uno che va avanti a kabab e McDonalds, oppure alla schifosissima Dieta Mediterranea.
Il veganismo non è solo uno stile di vita etico e sostenibile: è il modo di alimentarsi che la Natura ha disposto per il genere umano.
Frutta e verdura permettono di trasformare un corpo flaccido e una mente depressa in un individuo forte e determinato. Provare per credere


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La 27 ora? Allora è proprio ora di andare a dormire...!



dal Corriere.it

















Basta
considerare l'ennesima considerazione totalmente avulsa dalla realtà,
comparsa oggi sotto forma di disperato e lagnoso intervento firmato
Marta Serafini. Intitolato (l'americanismo dà sempre sostanza a ciò che sostanza forse non ha proprio): "Videogame e sexual harassment. Perché le giocatrici non si ribellano?"

Nel quale la Marta piange sul fatto
che le
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ATTENZIONE: questo post è di una lunghezza INDECENTE...



senza parole... questa foto non ha bisogno di parole.

sono sempre stata cirondata da numerose ragazze che al momento della diagnosi erano felicemente fidanzate da un anno o anche di piu e mi sono sempre chiesta che cosa si puo provare a trovarsi dall'altra parte..  dove  trovano la forza di andare avanti gli amici, i familiari, i fidanzati, i mariti, le mogli....che cosa li spinge a stare accanto e ad  amare una persona malata?
quando penso a loro,ammiro la forza e l'amore che deve avere spinto questi giovani ragazzi a restare accanto a queste piccole ma già grandi donne. li ammiro perchè io ho avuto un'esperienza abbastanza brutta in tal senso...
mi ricordo che l'anno scorso sono stata insieme ad un ragazzo della mia età e della mia stessa classe per qualche mese, poi, come può succedere ci siamo lasciati e fin li nulla di strano...
ci siamo lasciati agli inizi di Aprile 2011 poche settimane prima che scoprissi di essere malata ripromettendoci di rimanere in buoni rapporti visto che poi era anche il mio compagno di banco a scuola.
è successo che nel momento in cui è venuto a sapere  il cammino che dovevo a tutti i costi intraprendere, ha smesso di parlarmi. e con smettere di parlarmi non intendo smettere di parlarmi fuori da scuola o trattarmi solo da semplice conoscente.
quando dico smettere di parlarmi intendo fare proprio finta che non esista.
ho passato le mie intere giornate di scuola ( uno dei pochi posti in cui con gli amici riuscivo a non pensare a tutta la brutta situazione della malattia) ad essere ignorata come se avessi una malattia contagiosa.
non era paura di rimanere troppo affezionata ad una persona che forse, avrebbe potuto andarsene. non era questo... non esiste alcuna scusa per ignorare chi sta soffrendo in questo modo. nessuna.

ancora adesso, pur essendosi divisa la classe ( per fortuna!) quando mi incorcia in corridoio cambia starda.. ma ormai a me non fa piu male... di lui non me frega nulla e seconda cosa ho imparatao che durante la malattia, inevitabilmente, molte persone ti ignoreranno per paura di chissà che cosa o solamente per ignoranza.
solo una domanda mi frulla in testa da sempre: se non ci fossimo lasciati prima della malattia, lui sarebbe stato in grado di sopportare tutto questo?, mi sarebbe stato accanto?  e a questa domanda non ho mai saputo dare una risposta. o forse si.

so che probabilmente penserete che sono ancora giovane per parlare di "amore" ma non è questo il punto. non si tratta di parlare di una storiella finita male. si tratta di parlare di come molto spesso, vengano trattate le persone malate.
e questo, in ambiti piu o meno diversi, succede a tutti.
per farvi un esempio,  queste sono le parole di due mamme e di una ragazza conosciuti in ospedale:


"quando all'asilo hanno scoperto che aAndrea aveva la Leucemia, tutte le altre mamme sono corse a fare gli esami del sangue per vedere se anche i loro piccoli avevano questa malattia!, come se mio figlio avesse una malattia contagiosa."

" quando Federica si è ammalata e ha dovuto lasciare la scuola, i suoi compagni di classe invece che aiutarla l'hanno abbandonata e solo pochissime amiche strette le sono state accanto"

"quando sono tornata a scuola i miei compagni di classe invece che aiutarmi mi prendevano in giro perchè ero piu indierto di loro con gli argomenti a causa del tanto tempo speso all'ospedale.. quanti ipianti che ho fatto!, menomale che almeno la mia migliore amica che purtroppo ci è già passata, può capirmi!"

ma come si fa ad essere tanto ignoranti da fare gli esami del sangue per controllare che un bimbo malato di leucemia non abbia attaccato la malattia al proprio figlio, quale GRASSA IGNORANZA spinge queste mamme a trattare una famiglia già devastata dalla diagnosi, come se loro figlio avesse una malattia contagiosa!?
a quanto pare ad un bel po di persone serve una bella lezione in campo onco-ematologico.
I TUMORI NON SONO CONTAGIOSI! fate il piacere di non fare certe cavolate.


vogliamo parlare invece dell'argomento trattato da Camilla e Federica?
io mi sono sempre considerata fortunata in tal senso perchè ho sempre avuto accanto a me persone fantastiche a parte qualche eccezione e sono sempre stata al corrente del fatto che c'era anche chi questa fortuna non la aveva.

beh, il detto "i veri amici si vedono nel momento del bisogno", lo capisco solo ora, è proprio vero!

ognuno di noi almeno una volta ha detto: "che bello, quanti amici mi vogliono bene" oppure: " si questo è il mio migliore amico in assoluto!" e poi ... poi una volta che vi trovare in situazioni difficili capite davvero chi è disposto a starvi accanto.
ma io dico, ma perchè lasciare da sola una persona che ha bisogno di aiuto? non esiste un cavolo di motivo valido! solo la gente ignorante, ma davvero!
molti pensano che è la paura, il non sapere come comportarsi che spinge la gente ad allontanarsi da chi sta male ma non è così!
a queste persone vorrei ricordare che non si sa mai cosa ha in serbo per noi il destino e che in un futuro lontano, potrebbe toccare anche a voi! ricordatevelo sempre.

voglio dire una cosa semplice semplice a tutte queste persone evidentemente poco intelligenti :
MA CHE CAZZO FATE?! ma smettetela di comportarvi da ignoranti e credervi migliori di chi sta male perchè dimostrate solo il contrario!, fate qualcosa di buono e state accanto a chi ne ha bisogno

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Dottoressa Luisa Betti, ci scrive la sua versione? Ma dei fatti: non dei pareri...





Come
si sa, la dr.ssa Betti (professionista competente e preparata, come da foto qui a sinistra) si sente a rischio quando parla di PAS.



Ci
riferiamo al suo post, qui linkato e sotto riprodotto in foto, con il quale chiude (vedasi il nostro intervento sottostante, qui linkato), una discussione sulla PAS e sul
Mobbing Genitoriale avviatasi sul suo blog de “Il Manifesto”



Secondo
noi la
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crioterapia

visto che non mi faccio mai mancare nulla, oggi ho fatto la crioterapia.
no, niente di speciale, solo un banale metodo di bruciare verruche con l'azoto liquido.

qualche mese fa ero stata dalla dermatologa perchè pensavo di avere delle verruche sotto i piedi e i miei sospetti erano fondati! ha classifiato le verruche come "verruche a grappolo post chemio"...
maledette terapie, non o mai avuto verruche in vita mia..
sembra che dovunque vada, dalla dermatologa, dall'oculista, a momenti perfino dal callista,prima o poi spunti sempre fuori la storia del Linfoma o della chemio.

comunque, ritornadno al discorso della crio, la dottoressa mi ha fatto accomodare su un lettino e poi ha tirato fuori una sorta di bombola piena di azoto liquido e avevo proprio la sensazione di trovarmi in un laboratorio chimico! addirittura mio padre è uscito dalla stanza perchè si è spaventato!
e poi dicono che gli uomini hanno le palle!
insomma, mi ha sparato questo azoto liquido  dalla teperatura di -196°C sulle verruche e mi ha creato un' ustione, poi mi ha messo un cerotto, ha aspettato che riuscissi ad alzarmi e a acamminare decentemente, mi ha detto di metetrci sopra della pomata per ammorbidirle e di stare tranquilla se tra poche settimane vado al mare perchè l'acqua salata e le rocce ( non so in adriatico come fannno ad esserci le rocce... ma questo la dottoressa non lo sapeva.)  aiutano la guarigione delle verruche.
adesso ho il piede gonfio e cammino zoppa ma almeno non ho più le verruche.

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Luisa Betti è a rischio? Si! ...Di giocare troppo con la verità






La
dottoressa Luisa Betti non dice la verità: e non la dice giocando con le chiacchiere e le parole, e
giocando bene.




Per
la precisione, giocando come farebbe una brava, e bella, bambina, che vuol
sembrare tanto assennata, ma tanto da diventare la prima della classe e, soprattutto, battere quei cattivoni dei maschi.



Gioca cioè sulla verità, e su quello che della verità dice, non dice
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operazione andata bene. mamma dimessa :)

sta mattina  ho studiato matematica per l'esame a settembre con la ragazza che mi da ripetizioni e poi sono stata a prendere  mia mamma che dopo un po di giorni dall'intervento è riuscita ad alzarsi dal letto, a muoversi lentamente e adesso è a casa. sono sicura che nell'ambiente familiare si riprenderà meglio che nell'ambiente ospedaliero. ogni sera per 30 giorni deve fare delle punture sottocutanee di anticoagulanti e mi ha chiesto di farglele. adesso mi faccio insegnare dalla zia di mia mamma e poi sarò la sua infermiera personale per un mese ;). poi ovviamente dovrà curare per un po la ferita con il betadine e riposarsi finchè non si sentirà più in forze.
da qualche giorno è un po depressa e ogni tanto piange perchè si sente debole e non ha la forza di fare nulla. COME LA CAPISCO! però proprio perchè la capisco, la consolo e le risollevo il morale. se anche l'umore è buono siamo già a ametà della guarigione.

 come farmaco prende anche l'Agumentin, quell'antibiotico maledetto che prendevo anche io e oggi mi è scappato da ridere senza riuscire a fermarmi perchè mia mamma stava leggendo il foglietto degli effetti collaterali contenuto nella scatoletta dell' A. quando a un certo punto mi fa: Debora, senti qua:
 se presenta uno dei sotto elencati sintomi contatti al più presto il medico curante:
-reazioni allergiche
-eruzioni cutanee
-nausea
-LINGUA NERA RICOPERTA DI PELI!

"dottore, dottore" mi sto trasformando in un licantropo!"
( cit. mamma)


HAHAHAHAAHAHAHAHA.


gli scorsi  giorni  ho parlato con la vicina  di stanza di mia madre  che ha 78 anni, pratiamente due anni in meno di mia nonna ( morta purtroppo lo scorso 7 aprile) e me la ricorda un sacco. il modo in cui chiama per nome mia madre quando le da del tu, l'aspetto fisico, il modo di parlare e di comportarsi! giuro, mi fa troppa impressione e anche mia madre trova in lei questa grande somiglianza.
lei è stata operata lo stesso giorno di mia amdre ma da quanto mi ha raccontatao la nipote ( a  lei non vogliono farlo sapere) ha un tumore cosi grosso da intaccare perfino il fegato. il chirurgo ha aperto, ha visto la situazione ed ha richiuso. come è successo 25 anni fa con il nonno che non ho mai conosciuto. si comincia a vomitare nero, a stare male e allora capisci che ti rimangono pochi mesi di vita se sei fortunato.
la stessa signora oggi mi ha raccontato che aveva  anche un nipote con la leucemia che è stato curato a Monza ma che purtroppo è morto anni fa...  mi è dispiaciuto un sacco.


poi nel pomeriggio sono andata con mio padre fino a Besana Brianza a prendere mio fratello che è tornato da jesolo con gli educatori e gli altri ragazzi del centro educativo in cui sta tutta settimana tranne il week end e si è divertito molto. sono contentissima per lui. finalmente lo vedo crescere come si deve e uscire da quel guscio che si era creato e dal quale non voleva uscire.. finalmete posso dire, dopo aver passato l'anno piu brutto della mia vita, di essere di nuovo una ragazza felice.. anche in famiglia.


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Lupi e Agnelli. Un thriller perfetto ambientato tra i disservizi e le atrocità dei Servizi Sociali




"La giustizia minorile, così come è strutturata, non può funzionare.
È
proprio la giurisdizionalizzazione del conflitto genitoriale in sede
di affidamento dei minori, la cui soluzione dovrebbe essere affidata
come regola a professionisti in grado di gestire e non giudicare il
conflitto, a creare i primi danni. Subito dopo, sono i modelli
giudiziari adottati dal legislatore, privi
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Confronto? Macché! La dr.ssa Luisa Betti (Blog del Manifesto) censura gli interventi che dimostrano la sua faziosità



La dr.ssa Betti (molto intelligente e preparata: la vedete qui a lato), che gestisce il Blog del Manifesto, teme evidentemente le critiche.
E, soprattutto, teme evidentemente le dimostrazioni di come il suo esser democratica finisce laddove si va a chiedere conto di una effettiva parità di diritti tra uomo e donna.

Una parità che ideologicamente -e qui sembra proprio esserci la dimostrazione-
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operazione della mamma e....

Sono appena tornata dall'ospedale Bassini di Milano insieme a mio padre perchè abbiamo accompagnato mia mamma nel reparto di gineclogia perchè domani mattina alle 9.30 dovrà essere operata e le asoprteranno l'utero .
è da un mese che è agiatata per questa benedetta operazione e io la tranquillizzo e la "sgrido" anche un po perchè in fondo dopo tutto quello che mi ha visto passare e dopo tutto il coraggio che mi ha visto tirre fuori  anche se non avrei voluto, un'operazione dovrebbe sembrarle una barzelletta... però insomma, è pur sempre un pezzo dell'organismo che devono toglerle... ma so che andrà bene.
anzi, spero proprio che dopo questa ulteriore preoccupazione, la mia famiglia stia finalemente un po piu tranquilla! non mi dispiacerebbe.

mia mamma è in stanza con due signore già di una certa età che discutevano di quanto sia brutta la vecchiaia e tutte le complicanze che essa comporta  e mi sono messa a sorridere... si perchè lo scorso anno a soli 16 anni si puo dire che stavo peggio di loro. come è strana la vita!

adesso mi prenderete per pazza: mia madre è nella stanza numero 7... INCUBOO!  no vabbeh, sono maniaca e superstiziosa ma sto numero non mi lascia in pace un attimo... ma che vorrà dire??!

 cambiando argomento, ieri poeriggio  ho completato il disegno del mio tatuaggio.. o meglio, del tatuaggio che a fine estate mi sono promessa di fare. sono mesi e mesi che lavoro alla sua immagine primo perchè voglio che sia particolare e solo mio ,  perchè ha un significato molto importante per me e soprattutto,  visto che come i diamanti sarà per sempre, voglio che sia perfetto.

il tatuaggio in questione è una fenica araba  di dimensioni medio/ piccole che voglio tatuarmi dietro la spalla sinistra.
la fenice rappresenta l'animale che muore e poi risorge dalle proprie ceneri in una nuova vita... quale significato migliore per poterci affiancare la data del giorno in cui ho finito la chemio?


una ragazza che ho conosciuto all'ospedale si  è tatuata da poco gli acronimi delle chemio che ha fatto su tutto il fianco... un "mostro" di tatuaggio che parte dalla spalla, scende sul finaco e finisce all'altezza dell'ombellico. è ovvio che io non ho tutta questa personalità e non mi farei mai un tatuaggio del genre ( cosi grande intendo) però l'idea che simboleggi qualcosa di cosi importante che davvero ti marchia per tutta la vita, è una cosa che condivido pienamente.

i miei genitori? non mi hanno detto assolutamente niente perchè sanno che per me ha un' importanza e che tatuaggio o no, il ricordo di quel momento, resterà indelebile comunque.
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Il blog del Manifesto "Prima le donne e bambine": i soliti "due pesi e due misure"?








Sul blog de "Il Manifesto"

IL MANIFESTO BLOG

Antiviolenza
Prima donne e bambine. A cura di Luisa Betti
(http://blog.ilmanifesto.it/antiviolenza/ )
è in corso un dibattito abbastanza sostenuto sulla PAS (Parental Alienation Syndrome)
(a questo indirizzo: http://blog.ilmanifesto.it/antiviolenza/2012/06/21/pas-no-mobbing-genitoriale-2/)

Il confronto è stato abbastanza aspro.
Ci
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L'albero di Filippo

ero in quarta elementare. mio fratello in prima. entrambi nella settssa scuola.
mi ricordo che era un pomeriggio di primavera, le maestre ci avevano portato in giardino. eravamo tutta la scuola intorno ad un piccolo alberello.. un pino minuscolo appena piantato che dicevano essere in memoria di Filippo, un bimbo di terza morto a causa della leucemia.
all'epoca non riuscivo ancora a comprendere la gravità e l'entità della malattia  ne tantomeno riuscivo a comprendere perchè quel bambino che a malapena incrociavo nei corridoi avesse cosi pochi capelli.ma continuavo a ripetere a me stessa che doveva essere stata proprio una malattia grave... provavo tanta malinconia per i suoi genitori che piangevano il loro unico figlio..
adesso da quel giorno sono passati 7 anni ( guarda caso il 7 nella mia vita torna sempre ... ma vabeh, torniamo a noi!) e ogni volta che ripasso davanti a scuola vedo quell'alberello che ormai è diventato un bel pino alto piu di me e ripenso a Filippo.. ripenso  al suo nome scritto sull'appendino di quel corridoio al secondo piano che mai nessuno staccherà più, nemmeno le generazioni a venire.
ora che non ho piu 10 anni   so per filo e per segno quello che ha passato, so addirittura i nomi delle chemio che faceva ( alcune erano in comune con quelle per i Linfomi), so l'entità e la gravità della malattia e probabilmente conosco diverse infermiere e dottoresse del mio reparto che anni fa, hanno curato Filippo.
chi lo avrebbe mai immaginato che quella bimba un po confusa un giorno, si sarebbe trovata ad affrontare tutto questo?
la mia vittoria, la vittoria di tutti i bambini e ragazzi del mio reparto che hanno lottato e ce l'anno fatta , oggi, la voglio dedicare a Filippo... perchè quell'albero potrà anche essere visto come un semplice vegetale da chi non ne conosce la storia ma per chi come me la sa, ama fermarsi difronte a quell'albero ogni tanto e ricordarsi di lui.
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DISTRUTTO DAGLI (PSICO) FARMACI E CON 50 KG IN MENO IN DUE MESI

LETTERA

Grazie pietro e auguri per ieri. cmq il deniban l ho chiesto io al mio psichiatra fosse per lui a questora eravamo ancora a prendere 37 mg di anafranil sono io che ho voluto aumentare. poi io vengo da un passato burrascoso tra terapie con Altri psocologi che mi hanno abboffato di merda che non mi e servita a niente e che mi ha solo distrutto e poi un passato con diete associate ad un farmaco chiamato mediaxal che mi fece perdere 50 kg in due mesi e solo dopo ho saputo che era un anfetamina. ora vorrei deniban per non stare troppi giorni in apatia e poi cosa dovrei mangiare per regolarizzarmi un po. grazie e auguri per venerdi scorso

Anonimo

RISPOSTA

Ciao Anonimo,
scrivimi il tuo nome la prossima volta, altrimenti mi sembra di parlare con una statua.
Grazie, da perfetto sconosciuto, per il pensiero per il mio onomastico, un gesto gentile in una società sempre più menefregista.
Ora partiamo con la risposta, e ti avverto che non ti farò sconti.
La tua situazione mi sembra la fotocopia di numerose altre che accadono ogni giorno e che mi si sono presentate.
In pratica, per un malessere iniziale, dovuto sicuramente anche a un passato tuo burrascoso e difficile (anche se nulla mi hai raccontato, e quindi faccio fatica a esprimermi a riguardo), parte "l'operazione imbottimento di farmaci", "merda" li definisci tu.
Quindi questo mi lascia supporre che tu abbia preso la solita valangata di psicofarmaci, che come effetto collaterale hanno anche l'aumento di peso, poi contrastato con il Mediaxal, che ti ha fatto perdere 50 kg in due mesi (un processo innaturale e devastante), per poi essere ritirato dal mercato nel 2003 a causa dei suoi nefasti effetti.
E tu ora che vuoi fare? Darti da solo la mazzata finale?
Nessuno su questa Terra ti potrà mai guarire se non il tuo sistema immunitario sapientamente messo nelle condizioni di farlo.
E se cerchi nel Deniban una "spinta", è possibile che tu l'abbia.
Con il solito "far finta di stare bene" nel breve periodo, con la mazzata nel medio-lungo.
Le guarigioni, che sono tutte auto-guarigioni, avvengono nel tempo, dando proprio il giusto tempo al corpo di fare quello che nessun spocchiato, arrogante dottorone può fare.
Gli stessi arroganti dottoroni che ti hanno ridotto così: rincoglionito e pesante come una balena.
Questa si chiama guarigione?
Gli psichiatri poi sono il peggio del peggio: sopprimono i sintomi, e a loro basta che il paziente sia "tranquillo", infischiandosene se poi non gli tirà più o se mette su 100 kili.
Non so niente di te: età, abitudini di vita etc...
Ma posso dirti di non intossicare ulteriormente il tuo corpo con altri farmaci, e di dismettere quelli che stai prendendo con intelligenza e attenzione.
E sono responsabilità che solo tu puoi prenderti, dato che non sono autorizzato a dare prescrizioni di carattere medico.
Ti dico semplicemente cosa farei io se fossi nella tua situazione, per potermi riappropriare della mia vita: dismissione lentissima dato che i farmaci dopano il corpo e vanno tolti con attenzione, soprattutto gli psicofarmaci.
Eliminazione di tutto quello che può interferire: caffè, thè, bibite gassate, fumo, droghe, zuccheri artificiali, proteine animali, lattosio, cereali contenenti glutine.
E una transizione lenta verso un'alimentazione finalmente compatibile con il tuo organismo: quella vegana, all'inizio crudista al massimo, per poi inserire qualche compromesso di cotto quando si starà meglio.
Non è un percorso facile, tutt'altro.
Ma scegli: rimanere così, imbottendoti di altri farmaci. O tentare il tutto per tutto e riappropriarti della tua vita?
Ora te la devi giocare tu.
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